“Legami di famiglia” - Un amore che sembra improbabile nasce tra due vite senza più speranza nel secondo libro della serie Legami di sangue di Agnes Moon

A cura di Lilia Stecchi
Grafica di Giovanni Trapani
Cosa succede quando due uomini – convinti di non meritare più nulla dalla vita – iniziano a desiderare qualche cosa di più?
Cacciato di casa dai facoltosi genitori, dopo aver confessato la propria omosessualità, Mal è finito in mezzo a una strada… e ha passato l’inferno. Grazie all’aiuto del suo amico Liam, ora ha una nuova vita, ma non è tutto oro quel che luccica.
Bellissimo, vulnerabile e gravemente malato, Mal cerca di sopravvivere alla giornata, fino a quando nella sua vita non irrompe il misterioso Boris.
Boris Koshelev è sopravvissuto all’assedio di Leningrado, solo per essere trasformato in vampiro contro la sua volontà. Lasciato per morto dal suo creatore, è stato salvato da Vincent de Saint-Bonnet al quale ha dedicato la sua cieca obbedienza.
Quando conosce il dolce e indifeso Mal, il gelido russo comprende che le sue priorità sono cambiate: l’unica cosa che desidera è amare il suo coeur du sang e proteggerlo dal letale pericolo che incombe su di lui...
Questa è la trama di “Legami di famiglia” di Agnes Moon (serie Legami di Sangue, 2. Self Publishing - Prezzo: 2,99), e chi era rimasto colpito e incuriosito nel primo libro dal freddo Boris e dallo sfortunato Mal, avrà modo di appassionarsi alla loro storia.
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Chi ha già letto “Legami di famiglia” si sarà sicuramente reso conto che non c'è lo stesso clima scoppiettante de “L'Acrobata”, primo libro della serie, la storia qui ha sfumature un po' più serie a causa anche del vissuto, passato e presente, dei due protagonisti. Liam c'è, ed è sempre linguacciuto e non lascia l'ultima parola agli altri nemmeno a morire, ma la storia questa volta è incentrata su Boris e Mal, due personaggi con un passato drammatico e difficile e un futuro con ben poche speranze.
Boris è l'unico componente della sua famiglia sopravvissuto a quello che, di fatto, fu l'assedio più lungo di tutta la Seconda Guerra mondiale. Le forze tedesche tentarono invano di conquistare Leningrado per più di due anni, anche se all'inizio riuscirono a bloccare ogni possibile collegamento e via di rifornimento alla città. È in questo drammatico scenario che Boris si vede portare via dal freddo, dalla fame e dagli stenti, uno a uno tutti i componenti della sua famiglia. Vaga per Leningrado allo stremo delle forze, sentendosi un perdente incapace di proteggere le persone che ama e nella speranza che la morte accolga anche lui tra le sue braccia. Come si legge nella trama, però, è un altro tipo di morte (o non morte) che attende il giovane russo. A salvarlo, non solo dalla fine, sarà Vincent, un vampiro ultra centenario, e da quel momento, rinchiudendosi in una corazza di impassibilità e freddezza, Boris si metterà a completa disposizione del suo Master. Niente lo deve distrarre dal suo compito eppure... dopo un incontro inaspettato, non riesce a non pensare a quello scricciolo sfortunato, quel ragazzo dolce e sensibile, con due indimenticabili occhi verdi. Che sia giunta per Boris una seconda possibilità per riuscire a proteggere la persona che ama? 
Nel primo libro avevamo già conosciuto anche Mal, il ragazzino che Liam prende sotto la sua ala protettiva considerandolo come un fratellino, e avevamo avuto una vaga infarinatura di quello che era stata la sua vita sfortunata prima di incontrare l'Acrobata e insieme a lui vivere di espedienti. Qui diventa tutto più chiaro. Sapevamo che Mal a soli quindici anni è stato cacciato da casa dai genitori perché gay; ora tornando indietro a quei dolorosi ricordi, Mal racconta dettagliatamente il drammatico confronto che c'è stato con i suoi familiari, prima di ritrovarsi in mezzo a una strada. Scopriamo cosa il ragazzino ha dovuto affrontare per non morire di fame e di stenti e, di conseguenza, veniamo a conoscenza della malattia che lo debilita sempre più e che lo fa sentire sporco e indegno dell'affetto che gli viene rivolto, ma, soprattutto, Mal vede tutto questo come una punizione divina per il suo essere gay con nessuna possibilità di essere felice. Però... perché non riesce a togliersi dalla testa quel ragazzone dalla bellezza algida e spigolosa, incontrato per caso a casa di Curt?
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Anche questa volta la storia ideata da Agnes Moon ti “acchiappa” e ti inchioda alla lettura fino alla fine, con inaspettate rivelazioni, sorprese e colpi di scena. I personaggi sono ben studiati e sembra di vederli agire proprio davanti agli occhi nello scorrere della storia, ognuno con la sua caratterizzazione che calza a pennello. Unico piccolo neo è il comportamento tenuto in alcune occasioni da Mal. È una cosa soggettiva eh, ma quando voleva trovare a tutti i costi del buono in quella strega di sua madre l'avrei “battezzato” con qualche padellata.
Per concludere posso dire di essere rimasta soddisfatta di questa lettura. Come dicevo all'inizio tanti avranno apprezzato più l'Acrobata per il ritmo serrato e frizzante, soprattutto nei dialoghi, e un po' meno questo per la serietà e il dramma dei temi trattati, ma io, che ho avuto un colpo di fulmine per Mal a prima vista, e storicamente adoro i personaggi come Boris un po' “fetenti” e antipatici che cambiano grazie all'amore, l'ho letteralmente adorato

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