“Una luce accecante” - Amore, sostegno reciproco, responsabilità familiare nel nuovo romanzo di Renae Kaye
Date: 09:00A cura di Lilia Stecchi
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
Questa settimana vi parlerò del libro di un'autrice che qui in Italia abbiamo già avuto modo di conoscere con “Innamorato di Jay”, pubblicato sempre dalla Triskell, e che tra gli appassionati di romance m/m ha ottenuto un buon successo. Sto parlando di Renae Kaye e il suo nuovo romanzo “Una luce accecante” (serie The Tav, 1 - Traduzione Chiara Fazzi – Casa Editrice Triskell Rainbow. Prezzo: 5,99 Euro), dove veniamo di nuovo trasportati nella realtà australiana, in una storia che ha tutti gli ingredienti per essere una dolcissima favola moderna. Ma ecco la trama: Jake Manning non è mai stato bravo a tenere a freno la lingua. A causa di questa pessima abitudine – e di una buona dose di sfortuna – non riesce mai a tenersi un lavoro. Ora ha un grosso debito da saldare e una madre alcolizzata e tre sorelle di cui prendersi cura. Quando gli viene offerto un posto da domestico, Jake è così disperato che accetta senza pensarci due volte. Ma gli basta un giorno per capire che il suo nuovo datore di lavoro, Patrick Stanford, è un uomo viziato, arrogante, maleducato e… cieco.
Nato senza l’uso della vista, Patrick è abituato a essere sempre accontentato, ma trova un degno avversario in Jake, che non accetta le sue intemperanze e minaccia di scambiare le etichette in braille sui barattoli della dispensa e di fuggire col suo cane guida, se non si darà una regolata.
Lentamente, Jake comincia ad affezionarsi a Patrick, e le cose a casa sembrano andare per il meglio. Ma quando finalmente decide di pensare alla propria vita e di dedicarsi alla sua nascente storia d’amore, i doveri di famiglia si fanno di nuovo pressanti, mettendolo nella posizione di dover scegliere… o di permettere a Patrick di aiutarlo.
La storia è narrata in prima persona da Jack, un ragazzo di ventisei anni solare e generoso che, essendo cresciuto senza un padre, ha sempre avuto sulle spalle la responsabilità di una madre alcolizzata e tre sorelle più piccole. Jack ha un gran cuore e mette sempre al primo posto i desideri e i bisogni della sua famiglia, ma è anche un ragazzo schietto e senza peli sulla lingua. Questo suo essere diretto lo ha costretto a cambiare lavoro molto spesso, restando solamente con l'impegno nei fine settimana al The Gardie Tav, una taverna dove Jack è un po' il tuttofare. È benvoluto da Charlie, il suo capo, che con Luke e Devo si possono considerare i suoi migliori amici. Ora però Jack deve necessariamente trovarsi un secondo lavoro perché, prendendosi sempre carico di tutti i problemi delle persone che ama, deve estinguere dei debiti. E quando come ultima occasione gli si presenta il lavoro di domestico per un riccone viziato, esigente e arrogante accetta senza esitazioni. Il suo nuovo capo è una persona intrattabile? Tzè... Non sa ancora con chi avrà a che fare.
Lentamente, sorrisi «Quelle palle quadrate di cui mi ha chiesto prima? Ce le ho qui. Vuole che pulisca una casa e sopporti le sue stronzate? Diavolo! Mi sembra di essere tornato bambino. Quando vuole che cominci?»
Patrick lavora in un'azienda di profumi e ha tutto quello che un giovane trentenne potrebbe desiderare, alto, capelli chiari, fisico da urlo, bello come un dio greco, ma... sfortunatamente è nato cieco. Vive da solo in una grande casa lasciatagli in eredità dal padre, ma per il suo carattere impossibile non riesce a tenersi un/una governante per più di qualche giorno. Patrick però non ha fatto i conti con quella che nella sua testa continua a essere la “signora Huntley”, che non ha ancora incontrato, che usa uno strano profumo e che ha iniziato a rispondere punto per punto ai suoi ordini. Quando finalmente i due ragazzi si incontrano Jack rimane affascinato dalla bellezza dell'altro, ma torna presto con i piedi per terra, che speranze potrà avere? Lui è il domestico e Patrick è il suo capo, sarà sicuramente etero e, ciliegina sulla torta, Jack non sopporta che nelle sue richieste non dica mai “per favore”, “grazie” e “scusa”.
«Hai mai pensato di essere più gentile? Così le governanti la smetterebbero di andarsene.»
«Io sono gentile!» gridò.
«Amico. Esigente, scassacazzo e arrogante sono le parole più gentili che ho sentito usare per descriverti.»
«Esigente? Cosa? Sono cieco, accidenti, se non lo hai notato. Devo essere pignolo e scassacazzo quando si tratta di casa mia, perché non ci vedo. Ho avuto una domestica che ha cambiato posto a tutti i piatti della casa perché le faceva male la schiena e non voleva chinarsi. Be', meglio per lei, ma io non riuscivo a trovare un accidente di niente! Poi ce n'è stata una che non spolverava mai, e quando gliel'ho fatto notare, lei mi ha risposto “A lei cosa importa? Tanto non ci vede”. Eh!»
Andando avanti a forza di punzecchiate, di botta e risposta, alternati ai teneri momenti di confessione, in cui i ragazzi si raccontano le loro storie, Jack e Patrick trovano nell'altro un sostegno, un appiglio per uscire dalle loro differenti solitudini. Si avvicinano, prima come amici, e poi...
Continua sotto...
Adesso anche in ebook qui |
La lettura è scorrevole, è un romanzo in cui si ride per le battute divertenti, ma ci si emoziona con la parte più seria della storia. Vi dicevo all'inizio di queste mie impressioni che l'autrice è come se ci raccontasse una favola moderna, dove il generoso Jack per debiti non suoi è costretto a fare due lavori, che in seguito diventeranno tre, ma è sempre attento e a protezione della sua famiglia. Questo anche se ora le sorelle son cresciute e capaci di affrontare con responsabilità la propria strada, e con la madre che sembra voler uscire dal tunnel dell'alcolismo. Patrick invece, sempre timoroso di infastidire con la sua cecità, ha la quotidianità scandita da macchinari tecnologici che parlano, strisce adesive sul pavimento di casa per non sbattere contro i mobili, targhette in braille su ogni confezione o barattolo contenente gli alimenti per non fare confusione. Queste due belle persone, dal carattere solido e che socialmente sembrano essere agli antipodi, si incontrano/scontrano, si avvicinano, si conoscono e con il prevalere dei sentimenti si trovano per costruire qualcosa di importante.
Fantastici i personaggi secondari, ho già accennato ai tre amici, ma come non menzionare le tre scatenate sorelle di Jack, o la madre, che farà ai ragazzi una sorpresa straordinaria, ma anche il tenero Gregor il cane guida di Patrick e, pur se appare in pochissime pagine ho totalmente adorato la signora Lee.
Se vi piacciono le storie tenere, se volete ridere, se adorate i botta e risposta e i momenti emozionanti, ma anche solo se amate Renae Kaye e le sue favole “australiane” vi consiglio la lettura di questo libro... anzi no, lo dovete proprio leggere. Unf.