Breve Pausa: Buone Vacanze


E sì questo è l'ultimo post di questa stagione, dal 1 Agosto infatti "i miei mondi" vanno in vacanza per tutto il mese e così io potrò disintossicarmi dal web che ultimamente mi ha quasi ossessionato. Prima di lasciarvi voglio riccordarvi alcune cose.



- raccontidivitagay@hotmail.it ,la nuova rubrica di "il mio mondo espanso", rimane sempre aperta e pronta a riceve tutte le vostre storie
- La sezione download tornerà a settembre con nuovi file, ma rimane aperta ed è sempre possibile fare il download dei film presenti in scaletta.
- Per quanto riguarda il mondo espanso dei romanzi gay, vi risegnalo l'esclusiva dell'intervista a Paolo Vanacore.

Per tutte le altre novità vi rimando a Settembre, buone vacanze ragazzi.
A presto
Fra'





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Le Interviste: Paolo Vanacore

Esclusiva

Prima di lasciarvi all'intervista che ho realizzato a Paolo Vanacore, ci tengo a ringraziare lo scrittore per avermi concesso, senza alcuna esitazione, la possibilità di porgli delle domande con una disponibilità che non tutti sanno offrire.

Alcune note sull'autore
Paolo Vanacore, nasce a Napoli, ma vive e lavora a Roma. Lo scrittore è noto soprattutto per i seguenti lavori:

- Gennaro Pasquariello, attore e cantante di varietà
- Donne Romane. Storie al margine sotto l'argine
- Che vuole Marta? (racconto inserito in Men on Men 5)

Inoltre scrive recensioni per http://www.romateatro.com/

Nella foto Paolo Vanacore


L'intervista

Nell’antologia “Men on Men” tu hai partecipato con il brano “Che vuole Marta?” in cui racconti uno dei tanti incontri settimanali che avvengono tra il protagonista e la sua amica Marta in una libreria. Come è nata la tua collaborazione per il libro curato da Daniele Scalise?
Ho conosciuto Scalise grazie al web, avevo letto i primi 4 volumi di Men on Men e alcuni racconti mi erano piaciuti molto. L'ho contattato e gli ho parlato di me, il quinto volume non era ancora neanche in cantiere. Gli ho mandato il mio racconto e lui mi ha risposto che gli piaceva molto perché usciva dai canoni un po' stereotipati dell'amore omoerotico, perché era fresco e allegro e perché parlava di amicizia. Ci siamo conosciuti di persona e dopo qualche mese mi ha confermato che Mondadori aveva dato l'ok per il quinto volume e così "Che vuole Marta?" è stato pubblicato. Quello che ho gradito è stata l'assoluta naturalezza con la quale tutto è avvenuto, cosa rara nel mondo dell'editoria, merito di Daniele Scalise che si conferma essere persona di assoluto valore e onestà intellettuale.

Prima di questa tua collaborazione hai pubblicato un saggio su Gennaro Pasquariello, cantante - attore di varietà napoletano, da cui è nato pure uno spettacolo teatrale che fra l’altro hai diretto e interpretato. Cosa ti ha spinto a dar vita a questo progetto?
Pasquariello è il progetto a cui sono più legato. Si tratta della mia tesi di laurea in Storia del teatro che inviai anni fa ad un premio letterario nazionale (Studio 12) senza immaginare di vincerlo. Il premio consisteva nella pubblicazione del libro. Dopodiché mi sono rivolto al grande Peppe Barra, e anche qui devo dire di essere stato fortunato perché sono stato ricevuto e ascoltato senza troppa anticamera o altri problemi di sorta, il quale ha scritto una breve prefazione che ha aiutato molto il libro nella sua diffusione. Tra l'altro, ci tengo a dirlo, Barra non ha chiesto nessun compenso, mi ha aiutato perché il mio scritto gli è piaciuto molto e perché sia lui che soprattutto la madre, la grande Concetta Barra, avevano avuto l'onore di conoscere Gennaro Pasquariello, un cantate attore vissuto a cavallo tra l'800 e il 900, protagonista ed interprete delle più belle canzoni napoletane e delle macchiette più esilaranti nate nel periodo in cui il cafè chantant lasciava il posto al primo varietà. Se pensiamo che il grande Libero Bovio, Salvatore Di Giacomo e tanti altri autori e scrittori hanno composto canzoni appositamente per lui ci rendiamo conto di quanto questo personaggio sia stato ingiustamente dimenticato. Dopo qualche anno sono riuscito a trovare una produzione che mi ha permesso di trasformare il mio libro in uno spettacolo teatrale. L'adattamento è stato scritto insieme al collega Luca Silvestri che insieme a me ha curato la regia dello spettacolo e mi ha aiutato nell'interpretazione del personaggio di Pulcinella, il narratore-attore che racconta al pubblico la vita di Pasquariello. Perchè questo progetto? Vivo a Roma ma sono nato a Napoli, per motivi privati legati alla mia adolescenza segnata dalla morte di mio padre, avevo perso la mia napoletanità, avevo perso la mia città che non ho più voluto vedere e che ora dopo 30 anni è tornata nel mio cuore grazie al libro e allo spettacolo.

Nel Dicembre 2008 è uscito “Donne Romane. Storie al margine sotto l'argine”, un’antologia di sei racconti in cui sono le donne protagoniste a raccontare le loro storie in prima persona. Mi viene dunque da chiederti, che rapporto hai con le donne e che importanza hanno nella tua vita?
Le donne sono una parte fondamentale della mia vita. Così come Marta anche le donne del mio ultimo libro hanno segnato la mia esistenza. La mia omosessualità è anche complicità al femminile, vicinanza, rispetto, e in qualche modo amore. Un amore senza implicazioni sessuali ma forse per questo anche più autentico. In "Donne Romane" ho voluto per la prima volta raccontare la periferia romana degli anni 70-80 vista con gli occhi delle donne infatti tutti i racconti sono scritti in prima persona femminile, credo che le vere depositarie della vita dei quartieri, quella vera, quella intensa, viva, siano proprio le mamme, le figlie, le donne, le adolescenti. Ho vissuto i primi 30 anni della mia vita in periferia ed ho ascoltato, registrato, vissuto, sentito raccontare storie che mi sono rimaste dentro. Scrivere mi ha permesso di esprimere, tirare fuori, la mia vita nel quartiere, una vita fatta anche di sofferenze, una vita dove ho dovuto reprimere la mia omosessualità per paura di non essere accettato dal gruppo.

Adesso stai lavorando al tuo primo romanzo incentrato su un ragazzo gay e la sorella eterosessuale. Puoi dirci qualcosa in più?
Si tratta di un grande rapporto d'amore fraterno. Edoardo e Margherita sono quasi coetanei, è la loro storia da quando hanno 18 anni fino ai loro 40. Le vicende della loro vita metteranno a dura prova i sentimenti dell'uno nei confronti dell'altro. Non posso dire altro, però Edoardo sono un pò io e Margherita è la sorella che non ho mai avuto (ho tre fratelli maschi più grandi di me). L'omosessualità di Edoardo e l'eterosessualità di Margherita saranno croce e delizia del loro movimentato rapporto.

Quando hai capito che la scrittura era qualcosa di fondamentale per te?
Posso dire che l'ho capito a 11 anni, quando ho perso mio padre e mi sono ritrovato a scrivere per ore e ore tutto ciò che mi veniva in mente. Conservo ancora quel materiale, è nato tutto da lì. Mi piace credere che la sua perdita in qualche modo abbia determinato la mia strada.

Mi dicevi che hai avuto non poche difficoltà nel pubblicare i tuoi precedenti lavori, come mai?
Il mercato editoriale, come un po' tutti i mercati ormai, è contaminato dagli aspetti legati al profitto, al marketing, all'immagine e alla creazione di fenomeni e personaggi pubblici. Credo che basti solo questo per far capire come siamo messi. La piccola e media editoria è una bella realtà ma una volta che hai pubblicato un libro, senza dover pagare, i meccanismi legati alla distribuzione dei libri nei grandi circuiti rendono tutto ancora più difficile. Quindi il libro esiste ma il pubblico non lo può raggiungere. Non c'è democrazia editoriale. Pubblicare è difficile: per arrivare a qualcuno devi conoscere qualcuno, oppure devi avere un curriculum che non puoi avere se nessuno ti ha mai permesso di pubblicare. Il racconto "Che vuole Marta?" è stato un piccolo successo che mi ha permesso di presentarmi ad altri con un minimo di credibilità in primo luogo perché l'editore è Mondadori, poi per la qualità di ciò che ho scritto. Tutto questo lo trovo aberrante.

C’è qualche consiglio che ti senti di dare ai giovani che cercano di pubblicare un loro lavoro?
Il consiglio per i giovani è: andate a cercare gente pulita, seria, onesta, che fortunatamente in questo mondo ancora c'è. Bisogna saperla scorgere, individuarla e al tempo stesso aprire gli occhi e non credere alle vane promesse di chi vuole solo spillarvi soldi per mettervi un libro in mano che non leggerà nessuno, se non i vostri parenti e amici. Esistono anche le agenzie letterarie ma bisogna mettersi nelle mani giuste perché molti vi chiederanno soldi in anticipo per l'incarico senza poi ottenere risultati significativi. Mantenete la scrittura fuori da tutto questo, il processo creativo è arte e non deve essere contaminato dalle complesse logiche editoriali legate alla pubblicazione dei vostri lavori. Il lavoro è certosino: bussare alle porte con cognizione di causa e non a tambuto battente, tutelare i vs manoscritti, cercare personalità di spicco nel mondo della letteratura cui presentare i vs lavori, iniziare collaborazioni con riviste letterarie, utilizzare la rete per farsi conoscere, creare gruppi di interesse e confronto (lottare insieme rende). Questo è quello che a 41 anni continuo a fare, non smetto perché scrivere per me è come respirare.

Se dovessi raccontare una storia in uno dei tuoi prossimi libri, quale racconteresti e perché?
Un'altra idea nel cassetto è raccontare la vicenda umana del grande Federico Garcia Lorca. L'estate scorsa sono stato in Andalusia a documentarmi ed ho trovato molto materiale. Vorrei parlare di lui, non solo delle sue opere, ma della sua vita, della sua omosessualità, dei suoi incontri, dell'amore. E chissà che anche questo non diventi, dopo il libro, uno spettacolo teatrale
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Aracoeli























Autrice: Elsa Morante
Casa Editrice: Einaudi
Prezzo: 10,00 Euro


Sinossi dell'opera
Il romanzo, che è l'ultimo grande lavoro della scrittrice romana. A raccontarci  la storia è il protagonista in prima persona, Manuele, un quarantenne fallito e omosessuale infelice, non sa smettere di rimpiangere l'infanzia paradisiaca vissuta in simbiosi con la madre Aracoeli, una selvaggia ragazza andalusa sposata a un ufficiale della marina italiana. A distanza di anni, Manuele parte per l'Andalusia, alla scoperta del luogo natale della madre e del "mistero" della propria nascita.

Perché ne parlo...
Un libro che ho letto per un corso di letteratura italiana contemporanea. Benché il romanzo, a mio avviso, contenga tanti luoghi comuni e un'innumerevole quantità di parole il
cui scopo è solo quello di allungare la storia, Aracoeli è uno dei primi romanzi scritto da una donna eterosessuale, che cerca di raccontare una sfumatura dell'omosessualità in un'Italia in cui i gay erano solo le marchette dei b movie

Alcune note sull'Autrice
Elsa Morante (Roma, 18 agosto 1912 – Roma, 25 novembre 1985)


Nata a Roma, ha trascorso la sua infanzia nel quartiere popolare di Testaccio. Figlia illegittima di una maestra ebrea (Irma Poggibonsi) e di un impiegato delle poste (Francesco Lo Monaco), alla nascita fu riconosciuta da Augusto Morante, sorvegliante in un istituto di correzione giovanile.
La Morante iniziò giovanissima a scrivere filastrocche e favole per bambini, poesie e racconti brevi, che a partire dal 1933, sino all'inizio della seconda guerra mondiale, furono via via pubblicati su varie riviste di diversa natura (tra le quali si ricordano Il Corriere dei Piccoli,  Oggi).
Il suo primo libro fu proprio una  raccolta di alcune di queste sue storie giovanili, Il Gioco Segreto, pubblicato nel 1941 che fu seguito, nel 1942, da un libro per ragazzi, intitolato Le Bellissime Avventure di Caterì dalla Trecciolina (ma poi riscritto nel 1959 con il titolo Le Straordinarie Avventure di Caterina).
Nel 1936 conobbe lo scrittore Alberto Moravia che sposò nel 1941; insieme incontrarono e frequentarono i massimi scrittori e uomini di pensiero italiani del tempo, tra cui Pier Paolo Pasolini, che fu un caro amico per entrambi.
Verso la fine della seconda guerra mondiale, per sfuggire alle rappresaglie dei nazisti, Morante e Moravia lasciarono Roma ormai occupata e si rifugiarono a Fondi, un paesino in provincia di Latina a pochi chilometri dal mare. Tale parte dell' Italia meridionale appare di frequente nelle opere narrative successive dei due scrittori; Elsa Morante ne parla soprattutto nel romanzo La Storia.
Il primo romanzo che Elsa Morante pubblicò fu Menzogna e sortilegio, uscito in Italia nel 1948 che vinse il Premio Viareggio. Il romanzo fu poi pubblicato negli Stati Uniti con il titolo House of Liars nell'anno 1951. Il successivo, L'isola di Arturo, uscì in Italia nel 1957 riscuotendo grande successo di pubblico e di critica.
Durante gli anni sessanta la scrittrice rifletté a lungo sulla sua narrativa, distruggendo molto di ciò che aveva scritto nel frattempo, ad eccezione di poche cose, tra cui una poesia, L'Avventura.
Nel 1963 pubblicò una seconda raccolta dei suoi racconti: Lo scialle andaluso.
L'ultimo romanzo di Elsa Morante fu Aracoeli, pubblicato nel 1982. Ammalatasi in seguito ad una frattura al femore, tentò il suicidio nel 1983. Nel 1984 ricevette il Prix Médicis per Aracoeli. Morì nel 1985 a seguito di un infarto dopo una seconda operazione chirurgica.

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Markette con la K 4 - video



Da oggi il mondo espanso del cinema gay si arricchisce di una nuova etichetta. Cliccando su "video", di volta in volta, vedrete le schede dei film di cui ho già parlato e che da oggi saranno inclusi della opzione download. Naturalmente se volete potede dirmi quali film vorreste vedere prima fra quelli già postati. Oggi intanto vi posto la funzione download in:

Tokyo Godfathers

Altromondo
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La morte a Venezia






















Autore: Thomas Mann
Casa Editrice: Feltrinelli
Edizione: I classici - Universale Economica
Prezzo: 5, 16 Euro
Altri contenuti: Tonio Kroger - Tristano



Sinossi dell'opera

La storia narra la passione segreta dello scrittore Ashenbach per il bel giovane Tadzio, un adolescente che incontra durante il suo soggiorno a venezia. Una passione che di volta in volta diventa ossessionante e che porterà al declino dello scrittore.

Ne parlo perché...

Ho comprato questo volume per un corso di cinema e letteratura all'università. Se il film di Visconti l'ho trovato pesante, noioso e snervante, il romanzo breve di Mann, benché il suo stile sia lontano da ciò che leggo di solito, mi ha preso, benché non lo possa considerare uno dei miei romanzi preferiti.

Alcune note sull'autore

Paul Thomas Mann (Lubecca, 6 giugno 1875 РZurigo, 12 agosto 1955) ̬ stato uno scrittore e saggista tedesco. Premio Nobel nel 1929, ̬ considerato una delle figure di maggior rilievo della letteratura europea del Novecento.
Il primo romanzo di Mann, I Buddenbrook, pubblicato all'età di ventisei anni, riscosse immediatamente un notevole successo di pubblico in Germania. Opera dal forte carattere autobiografico, narra della ascesa e caduta di una ricca famiglia di mercanti, seguendone le vicende attraverso diverse generazioni. Anticipando alcuni tratti distintivi di tutta la produzione successiva, all'acuta analisi e descrizione psicologica dei personaggi si affianca una altrettanto attenta osservazione della società e dei suoi mutamenti nell'Europa dei primi anni del XX secolo.
A I Buddenbrook fecero seguito una serie di racconti e novelle, tra i quali si ricorda in particolare Tonio Kröger (1903) e La morte a Venezia (1912). Il romanzo La montagna incantata (1924), concepito anch'esso in un primo momento come racconto breve, poi elaborato in un lavoro di più ampio respiro, tratta con sottile ironia e con una certa vena simbolica della formazione umana e spirituale del giovane ingegnere Hans Castorp durante sette anni di permanenza in un sanatorio sulle Alpi svizzere.
Tra il 1933 e il 1942, Mann pubblicò la tetralogia Giuseppe e i suoi fratelli, ricca rielaborazione della storia di Giuseppe, tratta dalla Genesi, e considerata una dei suoi lavori più significativi. Con il romanzo Lotte a Weimar del 1939, Mann ritornò al mondo de I dolori del giovane Werther di Goethe, mentre Doctor Faustus, del 1947, narra la storia del compositore Adrian Leverkühn e della corruzione della cultura tedesca negli anni precedenti la seconda guerra mondiale. Un ultimo grande romanzo, Le confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull, pubblicato incompleto nel 1954, rimase incompiuto alla morte dello scrittore.
Fra i numerosi riconoscimenti ottenuti, oltre al Premio Nobel, Mann ha ricevuto il "Goethe-Preis" della città di Francoforte e la cittadinanza onoraria della sua città natale.
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Generations of love























Casa Editrice: Baldini&Castoldi
Edizioni: I Nani
Prezzo: 8,00 Euro

Sinossi del libro

Un uomo che racconta la sua personale esperienza sin dai suoi primissimi anni di vita, passati nella provincia dell'Italia del nord in un'epoca ormai lontana, più per la freneticità della attuale società che dell'effettiva distanza di tempo. Un'Italia di provincia degli anni ottanta, il crescere e scoprirsi gay in quei anni dove in tv dominavano le urla di Wanna Marchi. Le prime esperienze, i primi amori, le prime delusioni e le prime avventure di un ragazzo che via via prende sempre più coscienza di se'.

Ne parlo perché...

Generation of love è uno dei romanzi che ho letto nei primissimi anni in cui cercavo di sapere di più sul mondo omosessuale. Mi trovavo in una ludoteca (perché vuoi o non vuoi quelli della mia generazione non sono nati nell'era in cui il pc e internet erano dei componenti della famiglia) e navidando in internet ho trovato questo nanetto (mi riferisco alla copertina) che mi ha intrigato. Così, uscito dall'edificio, sono andato alla Feltrinelli e l'ho fatto mio, divorandolo in meno di una settimana. Benché gli anni descritti non fossero i primi anni 2000, mi ci sono specchiato molto nelle parole di Matteo B. Bianchi, anche se ancora ero all'inizio del mio tragitto alla ricerca di quell'io, ancora semi nascosto. Una ricerca che da lì a breve mi avrebbe portato a vivere le mie prime gioie e i primi dolori.

Alcune note sull'autore

Matteo B. Bianchi (prov. di Milano, 1966) è uno scrittore italiano contemporaneo. Nel 1994 viene pubblicata La cosa più bella di Firenze è McDonald's, una raccolta di aforismi di Andy Warhol, scelti e tradotti da Matteo B. Bianchi.

Gli viene l'idea della "Letteratura Spot", ovvero racconti che hanno come protagonisti i personaggi delle pubblicità televisive e vengono pubblicate (da Tempi Stretti) due antologie: Kaori non sei unica (1995) e Miguel son sempre mi (1996), che contenevano (tra i tanti) anche racconti inediti di Carlo Lucarelli e Marco Mancassola. Cura, inoltre, l'edizione italiana di due antologie di narrativa omosessuale americana: "Uomini su uomini" (1996) e "Non provate a definirci" (1997).

In quel periodo riscopre la passione per le fanzine e fonda quella che diventerà la sua fanzine ufficiale: 'tina - la rivistina di Matteo B. Bianchi. Successivamente, grazie all'aiuto di un'amica, diventerà una webzine.

Scrive Generations of love, il suo primo romanzo che viene pubblicato nel 1999 da Baldini & Castoldi.

Partecipa alla creazione della trasmissione Dispenser di Radio 2 RAI, della quale diventa caporedattore, ed è co-autore della trasmissione "Very Victoria" (di MTV).

Decide poi di riprendere in mano il primo racconto uscito nella collana "Millelire" e di ampliarlo, dando vita così al suo secondo romanzo Fermati tanto così (uscito nel 2002 per Baldini & Castoldi).

Dopo vari esperimenti teatrali, tra cui la messa in scena di una sua commedia teatrale ("Bigodini"), nel 2004 pubblica (con la casa editrice Fernandel) Mi ricordo, un elenco di ricordi senza ordine preciso.

Nel 2006 esce il suo terzo romanzo: Esperimenti di felicità provvisoria (Baldini Castoldi Dalai editore).
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