“La mano sinistra di Calvus” - Intrighi, sospetti e combattimenti tra gladiatori in prossimità degli ultimi giorni di Pompei nel libro di Ann Gallagher

A cura di Lilia Stecchi
Grafica di Giovanni Trapani

L'ex gladiatore Saevius è certo che la Fortuna gli stia sorridendo quando un politico pompeiano lo compra per farne la sua guardia del corpo. Almeno finché il suo nuovo padrone, Calvus Laurea, ordina a Saevius di scoprire con che gladiatore sua moglie stia avendo una sordida relazione. Per riuscirci, Saevius deve tornare nell'arena, ad allenarsi insieme agli uomini che sta spiando. Peggio ancora, adesso è agli ordini di Drusus, un lanista notoriamente crudele... eppure stranamente intrigante.
Ma l'inganno di Saevius è l'ultima delle sue preoccupazioni. La relazione nasconde ben più di una donna che umilia il suo prominente marito, e Saevius si ritrova a far parte di un gioco pericoloso fra uomini altrettanto pericolosi. Non è l'unico gladiatore intenzionato a rivelare le trasgressioni della signora Verina, e suo marito vuole ben più del nome del colpevole.
Quando Saevius scopre la verità sulla relazione, non ha altra scelta che tradire uno dei suoi padroni: uno dei quali ha imparato a temere, e uno dei quali ha imparato a rispettare. Ed entrambi potrebbero farlo uccidere senza alcuna ripercussione.
Per la prima volta nella sua vita, il posto più pericoloso per questo gladiatore non è nell'arena.

RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK


Quella appena letta è l'intrigante trama de “La mano sinistra di Calvus” (Traduzione di Cornelia Grey - Self Publishing. Prezzo: 4,54 Euro), dove Ann Gallagher, o se preferite L.A. Witt, ci porta indietro nel tempo, ai fasti di Pompei poco tempo prima che l'eruzione del Vesuvio la distruggesse.

Continua sotto...


La storia ci è narrata in prima persona dal fiero Saevius, molto ricercato nei suoi trascorsi da gladiatore perché difficile da battere e mancino, che si crogiola nella sua nuova condizione di guardia del corpo di un ricco politico, avvicinandolo sempre più all'agognata libertà. Ma Calvus, il suo nuovo padrone, è di tutt'altro avviso e gli affiderà un compito particolare che non è solo pericoloso, ma che lo porterà di nuovo a vestire i panni del gladiatore. 
Trasferitosi nel ludus di Pompei, Saevius dovrà vedersela, come ultimo arrivato, con le rappresaglie degli altri gladiatori che lo credono una spia, ma allo stesso tempo farà la conoscenza dello spietato lanista Drusus, che a sua volta sembra non fidarsi di lui.
Drusus non è eccessivamente alto, ha muscoli formati, ma non è troppo robusto e sembra poco più di un ragazzo, eppure emana una forza e un timore reverenziale in chi lo incontra da far tremare le gambe. È questo ciò che prova Saevius quando vede per la prima volta quegli occhi magnetici, e il passo a desiderare di più, poterlo baciare e poter toccare la sua pelle, è breve. Saevius però ha un lavoro da portare a termine, un lavoro che lo porterà a fare delle scelte importanti e a cambiare la sua vita. 
Ora tutti gli ingranaggi sono minuziosamente messi in moto e davvero, mai come questa volta, niente è come potrebbe sembrare.

Continua sotto...

Ho avuto il piacere di conoscere L.A.Witt Gallagher all'ultimo Meeting Romance M/M, che si è svolto a fine maggio a pochi passi da Verona, rimanendo colpita dalle dichiarazioni fatte nei suoi interventi: per la quantità di ore che dedica alla scrittura e di quanto riesce a produrre. Credendo che per scrittura non si intenda solo mettersi lì e concretizzare la propria fantasia, alle sue parole mi son chiesta come fosse possibile scrivere così tanto e farlo, come fa lei, in maniera tanto eccelsa e soddisfacente. Un buon romanzo, specie se ambientato in un determinato periodo storico, va supportato con una minuziosa ricerca e una dettagliata documentazione e “La mano sinistra di Calvus” ne è l'esempio lampante.
È davvero interessante come, durante la lettura, si abbia la netta sensazione di muoversi tra sontuose domus patrizie o rinomati bordelli, per poi respirare lo sforzo e il sudore di un ludus, dove i gladiatori vivono e si allenano tra uno spettacolo e l'altro nell'arena. Che sia un edificio o un ornamento, un'armatura o un'acconciatura è tutto descritto nei minimi dettagli, come se l'autrice avesse avuto l'eccezionale privilegio di fotografare l'ambiente e i personaggi del periodo che descrive.
Nel mio parlarvi del romanzo, mai come questa volta non me la sono sentita di scendere troppo nei particolari, per non rovinare la sorpresa a chi deciderà di intraprendere questa lettura, ma, credetemi, l'autrice come sempre riuscirà a sorprendervi piacevolmente.
TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE...