Nulla fallisce – Il vissuto difficile e tormentato di un giovane gay nell’introspettivo romanzo di AL
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
"Un viaggio nel tempo intenso, doloroso, straniante, onirico,
commovente; un self coaching involontario.
Il racconto del protagonista si vive attraverso momenti,
istantanee ed episodi che ricostruiscono le tracce del percorso per ammettere e
accettare di essere gay prima, e amarsi
e innamorarsi poi. Sullo sfondo, ma con un ruolo da coprotagonisti, canzoni,
film, telefilm e romanzi contestualizzano il periodo tra il 1983 e il 2011.
Un romanzo intimo, il percorso di un’anima moderna".
Come avete intuito dalla trama qui sopra 'Nulla fallisce', il primo romanzo di AL (Self publishing. Disponibile su Amazon,
momentaneamente gratis) è il percorso di crescita di Alberto. Un percorso difficile, tormentato, violento in cui molti gay di oggi
possono riconoscersi.
L’autore non tralascia nessun particolare e affronta le
questioni spinose con una scrupolosità tale che è evidente l’intento di aver
voluto realizzare un documento che mostri la condizione in cui può trovarsi
un giovane ritenuto diverso.
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Alberto è grasso, introverso, incapace di imporre la propria
personalità, lasciando che gli altri decidano, agiscano e vivano per lui. Un romanzo che ti lacera dentro, che mostra la crudeltà
della scuola, intesa come luogo, in cui quello che appare il più debole è
deriso e umiliato con offese sull’aspetto fisico e sulla sessualità e scherzi
al limite del penale che trovano dei validi complici in degli insegnanti
apatici, disinteressati e concentrati soltanto a portare a casa lo stipendio.
Il percorso di Alberto, però, è anche altro. C’è l’amicizia,
c’è lo stato di conflitto con un padre violento, c’è il rapporto con una madre
premurosa ma incapace di capire le reali esigenze del figlio. E c’è
l’incapacità di sapersi accettare, amare e credere in se stessi.
Vi confesso che molte volte durante la lettura di 'Nulla fallisce' ho avuto l’impressione
che la storia fosse ispirata al mio vissuto e non per presunzione, ma perché mi
sono ritrovato in Alberto. Come me è dell’83, è dei gemelli, da adolescente è
grasso e timido, ama quella musica che ancora oggi è nella mia playlist e che
canto e ballo come da ragazzino (a eccezione del country), ha un amico speciale
– l’unico –, non crede nelle proprie capacità e lascia che siano gli altri a
decidere per lui essendo spaventato dal cambiamento. Sono anche altri gli elementi in
cui mi sono rispecchiato, ma non ve li dico per non rovinarvi l’esperienza
della lettura.
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Un romanzo crudele, ma non ingiusto, o almeno non per
sempre. Alberto, infatti, dopo un lungo percorso arriva a trovarsi, a conoscersi
e a vivere se stesso e la sua vita. E questo è quello che capita sempre a chi
ha dovuto patire l’inferno per colpa di idioti, che si sentono
"normali" solo perché più sfrontati e maleducati e hanno bisogno di
umiliare gli altri per scappare dai propri demoni.
'Nulla fallisce' è vero e questo basta per
consigliarvelo. E io lo faccio con molto piacere, certo che vi lascerà un segno
concreto del percorso di crescita che un ragazzo gay si trova ad affrontare. Da
leggere!
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