Heidi Cullinan - Chissà dove
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A cura di Lilia StecchiGrafica di Giovanni Trapani
L’amore cresce nelle crepe rimaste aperte. È questa la frase che spicca sulla copertina di Chissà dove, romance m/m di Heidi Cullinan (Self publishing tradotto da Martina Nealli, a 4,04 euro su Amazon), dove se c’è una cosa che a Roe Davis, bracciante e figlio di fattori, proprio non va a genio, è mischiare il lavoro col piacere. Peccato che poi si imbatta nel suo capo, Travis Loving, nell’unico locale gay nel raggio di duecento miglia.
Cominciare una relazione col proprietario del ranch sembra una pessima idea, ma i gusti sessuali di Roe e Travis si allineano come due assi della stessa staccionata. Forse, in fondo, possono trovare un accordo… a patto che sia chiaro a entrambi che si tratta solo di sesso e che non deve interferire col lavoro.
Cacciato di casa anni addietro, Roe è sopravvissuto spostandosi da un luogo all’altro rifiutandosi di mettere radici. Quando la storia con Travis comincia a travalicare i confini del puro e semplice sesso, il giovane dovrà fare i conti col passato che minaccia quel flebile raggio di felicità, ricordandogli che è tempo di tagliare i ponti e andarsene per la sua strada.
Ma anche il più solitario dei lupi può patire la solitudine, e ormai Roe incomincia a capire che non serve darsi alla fuga: la vergogna e il dolore per quello che ha perduto lo seguiranno ovunque, finché non sarà pronto ad ammettere che anche l’amore può essere una casa…
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“Chissà dove” non è una pubblicazione recente, è uscito questa estate, ma mi ero ripromessa che appena le emozioni suscitate si fossero un po' acquietate ne avrei sicuramente parlato.
Se ci si deve basare sulla trama, questo è un libro che non ti aspetti, perché, nella maggior parte delle scene di sesso, il bdsm la fa da padrone. La storia inizia, però, con una frase emblematica “Mi chiamo Monroe Davis e questa è la storia di come ho trovato la mia casa”, che non si intenda solo come quattro pareti e un tetto sulla testa, ma come la lenta evoluzione su vari aspetti della vita del protagonista.
Roe è un ragazzo solo e che negli ultimi cinque anni ne ha passate tante, compreso il carcere, fuggendo a tutto ciò che è sicurezza e stabilità, a causa del totale rifiuto da parte della famiglia alla scoperta della sua omosessualità. Lui non ha conoscenze, né amici, non si affeziona a nessuno, al massimo si concede qualche scopata occasionale, se è dura e un po' violenta è anche meglio. Quando in un luogo si accorge di iniziare a “sentirsi a casa” subentra il panico e scappa in un altro posto. E questo suo continuo girovagare lo portano al ranch “Chissà dove”. Il proprietario del ranch è Travis Loving e Roe all'inizio lo guarda un po' da lontano, come volendo restare in disparte e fare il suo lavoro, ma poi inaspettatamente i due si incontrano nell'unico locale gay nel raggio di chilometri e da lì tutto inizia a cambiare.
I due scoprono che per quanto riguarda il sesso la pensano allo stesso modo, deve essere duro, bollente e anche un po' perverso e soprattutto non deve avere implicazioni sentimentali. Travis è il dominatore che non ti aspetti, tanto serio e di poche parole sul lavoro quanto selvaggio e assatanato in camera da letto. Eppure, datemi pure della pazza, ma io già nella loro prima volta insieme ho visto attenzione e protezione da parte sua nei confronti di Roe e, nel susseguirsi dei rapporti, i sentimenti verranno per entrambi inevitabilmente a galla.
Nonostante il panico e la voglia di scappare ogni tanto riaffiorino, Roe sta acquistando sicurezza, sentendosi per la prima volta voluto e protetto, sente che Travis sta diventando il suo “porto sicuro” e l'idea di rimanere con lui al ranch diventa sempre più concreta.
Ad aiutare Roe nel ritrovare la sua autostima c'è anche Haley, la figlia del capo ranch, che si rivelerà un'ottima amica per lui. Haley lo aiuta, lo consiglia, lo sprona a riprendere gli studi. Mi è piaciuta quando, accompagnando Roe in una “forzata” riunione familiare, prende con decisione le sue difese all'ennesimo attacco omofobo da parte del pastore e della cugina del ragazzo. L'ho adorata e ammirata tantissimo, quando alla fine fa il dono più bello che ci possa essere per la coppia di amici innamorati, dando ancora più forza e stabilità alla ritrovata sicurezza di Roe.
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Bene, a questo punto sento la necessità, come un tarlo che mi rode dentro, di affrontare la questione del bdsm. Premetto che io non leggo le altre recensioni, e non per superbia, ma semplicemente perché oramai la maggior parte di queste sono in anteprima e chi mi conosce bene sa che odio gli spoiler, quindi non so il giudizio che ne è stato dato in altri blog. Mi riferisco solo ad alcune discussioni in cui sono involontariamente incappata qua e là sui social. Dire che certe scene bdsm sono un po' troppo forti può anche andare bene, dipende dai gusti, dal nostro limite di sopportazione, dalla grandezza del bagaglio di conoscenza che uno ha su questo argomento, ma va comunque sottolineato che queste cose nel bdsm e nel fetish ci sono. Come anche sottomettere e annullare una persona, che è comunque sempre consenziente, legarla con un guinzaglio per terra ai piedi di un letto e farla mangiare da una ciotola per cani, per esempio, anche se non è questo il caso. Però dire che il libro non è valido, che si è fatto fatica a giungere alla fine o che non vale la pena leggerlo, e ridurre tutto il contenuto del romanzo a scene bdsm che non sono piaciute, beh... la cosa mi lascia alquanto perplessa. Perché questo libro è una grande sorpresa, è molto di più di qualche momento forte, è un carico di emozioni, è l'evoluzione di come due anime sole passino dal giocare e divertirsi con il sesso duro, ma senza forzature, che è ciò che piace a loro, per poi pian piano arrivare al momento in cui tutto cambia, quando subentrano i sentimenti, l'affetto e poi l'amore. Il mio è solo il giudizio di un'appassionata di romance m/m, ma l'ho trovato davvero bellissimo.
Personalmente sono molto felice di aver avuto l'opportunità di conoscere Heidi Cullinan e questo suo primo romanzo, spero che ce ne siano tanti e tanti altri ancora, perché la storia è bella, è emozionante, arrivando a essere anche dolce. Non è solo bdsm, ma è un pieno di sentimenti, ed è tradotto veramente bene. Inutile dire che lo consiglio fortemente. Aprite la mente e leggetelo.
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