“Prima della fine” - Caccia a un insospettabile serial killer nell'incredibile e adrenalinico primo romanzo della serie Davis & Green di C.K. Harp
A cura di Lilia Stecchi
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
Dieci vittime e una ragazza rapita da pochi giorni. Un killer efferato che filma i propri omicidi beffandosi della polizia e dell'FBI, senza alcuna rivendicazione, senza alcun apparente motivo se non quello di essere uno psicopatico che gode dei propri crimini.
È questo il caso che sta facendo impazzire il detective Jaxon Davis, sezione omicidi di Minnetonka, a pochi giorni dal Natale. E c’è un ricordo, fra tutti, che lo spezza e lo fa vacillare, che crea nel suo cuore un’ombra mortale che rende difficile ogni pensiero coerente. Ancora di più, l’amore sbagliato che prova nei confronti di Landon Green, giovane informatico piombato nella sua vita e pronto, sembra, a cambiare radicalmente ogni certezza, ogni muro costruito nel tempo. Il tempo, che sembra scorrere troppo velocemente, senza pietà, come se non ce ne fosse mai abbastanza, come se giungesse sempre nel momento sbagliato. Come se l’amore chiedesse il permesso di entrare quando decide di farlo...
Questa è la trama del primo avvincente romanzo della serie Davis & Green di C.K. Harp dal titolo “Prima della fine” (Self Publishing - prezzo: 3,49 Euro) dove, su due binari apparentemente paralleli, scorreranno le vicende del detective Jaxon Davis, impegnato in un'indagine che da anni gli sconvolge la vita e l'irresistibile attrazione che prova per Landon, il figlio venticinquenne di una sua vecchia amica.
Siamo a Minnetonka, nello stato del Minnesota, che a prima vista potrebbe sembrare una tranquilla cittadina, come tante altre, se non fosse per un serial killer ossessionato dallo snuff, dove sevizia e uccide le sue vittime davanti a una telecamera, che tiene da anni sotto scacco l'intero gruppo investigativo.
Jaxon Davis è uno dei detective della omicidi e, come scopriremo presto, non c'è nessuno più di lui motivato a catturare definitivamente l'assassino. Visto il suo ruolo si pensa subito di trovarsi di fronte a un uomo forte e deciso, ma Jaxon si discosta totalmente dalla figura che spesso viene disegnata addosso ai tutori dell'ordine, tutti di un pezzo, invincibili e tenebrosi. In una sola parola si può dire che Jaxon è umano, con tutte le sue incertezze e le sue debolezze. Il trauma che ha subito da bambino è sempre lì e, anche se ben nascosto, corrode e fa male, riprendendo con tutta la sua dolorosa furia quando l'ultimo omicidio gli riporta davanti agli occhi la morte di sua sorella Karin.
Oltre a tutto il caos e all'attenzione mediatica data dal rimettersi in moto del pericoloso assassino, da un anno a complicare le cose nella vita di Davis c'è Landon, figlio di una sua vecchia amica morta di cancro, che piano piano gli è entrato sotto pelle in un'attrazione da togliere il respiro.
Ma, Cristo santo,avreste dovuto vedere Landon dal vivo... E poi aveva nei modi e nella voce quel mix di tenerezza, idiozia e sensualità da rimanerci secchi senza neanche capire da dove provenisse la minaccia. Cazzo, un ragazzino che eludeva ogni difesa, che rompeva ogni muro, solo guardandoti negli occhi con i suoi “Ciao, Jax, hai del caffè?” oppure “Ehi, scusa, ma... è che sono rimasto al buio e avrei bisogno di un paio di candele” ... E quella volta del black-out, giuro davanti a Dio che me lo sarei scopato fino a non ricordare neanche come cazzo mi chiamassi.
Landon è bello come un vikingo, è alto, occhi verdi, un fisico atletico e una chioma selvaggia in cui viene voglia di passarci in continuazione le dita. Lavora per una filiale della IBM, ma la sua vita non è stata per niente semplice a causa di un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA), che lo ha visto trattato da molti con compassione oppure, in casi più gravi di bullismo, come un handicappato. Ora la malattia della madre, e poi la perdita, lo hanno portato a diventare vicino di casa del detective Jaxon Davis. Un vicino che lo tratta con sufficienza riportandolo a volte con la mente agli anni della scuola, quando era lo sfigato, lo stupido della classe.
E Jaxon non era diverso da quei ragazzini cattivi e incapaci di vedere al di là del proprio naso. Avevo sperato di essermi sbagliato, lo avevo sperato davvero, ma alla fine avevo dovuto capitolare davanti alla verità che era uno stronzo. Ed era anche per questo che alla fine avevo mandato al diavolo ogni speranza coltivata su di lui e mi ero guardato intorno.
(…) «Ma sei impazzito, ragazzo? Devi avvertire quando esci! Tua madre stava per sguinzagliare i miei, Cristo! Ci hai fatto prendere un cazzo di colpo!» aveva detto spintonandomi verso la porta appena chiusa alle mie spalle. E quando avevo fatto vedere loro il messaggio, spiegando che semplicemente non lo avevano visto, il viso del detective, del mio detective, era diventato una maschera di stupore e pena.
Pena. Perché si era reso conto di avere davanti un uomo di quasi venticinque anni che scriveva come un ragazzino di cinque. Uno stupido, in pratica.
Voi non avete idea di cosa significhi provare vergogna e rabbia nello stesso momento. L’istinto di prenderlo a pugni e poi scoparlo mi aveva lacerato e distrutto. E a quanto pareva non aveva smesso.
Ben presto Landon capirà che non è proprio così e, anche se ci saranno dubbi per la differenza di età, timore per il lavoro del detective e paura di rendere pubblico il loro rapporto, Jaxon e Landon riusciranno ad abbandonarsi ai loro sentimenti.
Intanto le indagini per gli omicidi continuano e quando prenderanno una direzione inaspettata, la stabilità della coppia appena formata rischierà una brutta battuta di arresto, ma...
E qui mi fermo. Ormai lo sanno anche i muri che odio gli spoiler, vi pare che sia proprio io a farveli su questa storia? Per i miei standard è già tanto che abbia inserito due citazioni prese dal libro, però era per farvi vedere non solo cosa pensano all'inizio Jaxon e Landon l'uno dell'altro, ma che il libro è scritto in prima persona con il pov alternato a ogni capitolo. Lo so, non ci vuole questa maestria per capirlo, è che io non amo tantissimo leggere in prima persona, faccio fatica trovando la storia più piatta, ma stavolta no. Assolutamente no. I pensieri e i discorsi che si fanno nella testa i due protagonisti sono coinvolgenti, irresistibili, divertenti e sembra che stiano parlando proprio con te che stai leggendo. Ma è proprio la storia che non ti lascia il respiro, in senso buono naturalmente, e che devi portare avanti e avanti fino alla fine.
Ci sono autori che con la loro scrittura sicura e accattivante sono una garanzia. Ci sono altri che nel bene o nel male ti sconvolgono. Altri ancora che ti sorprendono con trame coinvolgenti, cariche di suspense e che ti fanno vivere da spettatore la loro storia come guardandola sullo schermo di un cinema. Ma cosa succede se nello stesso autore trovi tutte queste qualità fuse insieme? La totale meraviglia. Beh ai più sembrerò un'invasata, ma credo di aver finalmente trovato un'autrice italiana con la A maiuscola, che non ha niente da invidiare agli autori stranieri del genere thriller/suspense condito con una buona dose di romance. Amanti della suspense, del thriller, delle storie d'amore un po' complicate, appassionati di tutte e tre le cose insieme o semplicemente amanti dei libri scritti veramente bene non lasciatevi sfuggire questa lettura. Sono sicura che ne resterete totalmente catturati.
Nessun commento:
Posta un commento