Puzza di bruciato - Monica Florio traccia un vivido spaccato contemporaneo ancora ostile all'omosessualità

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A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Trama: Nick Drake, titolare della scalcinata agenzia ‘A prova d’errore’, si imbatte nella toilette del cinema Vittoria nell’assicuratore Carlo Testa. Preoccupato per la prolungata assenza del compagno, l’editor Stefano Di Nardi, Testa si affida a lui dopo aver chiesto invano aiuto alla polizia
Drake rinviene nell’abitazione dello scomparso un’agenda e il manoscritto di ‘Spoglie immortali’, romanzo scritto da Di Nardi e poi venduto al giovane scrittore Christian Blasi. Da qui si troverà avviluppato in un’oscura trama di furti e vendette.
Giallo umoristico ambientato nella Napoli contemporanea, ‘Puzza di bruciato’ allude all’emarginazione colta nelle sue sfumature - genetiche, sociali e sessuali – e racconta il percorso di maturazione di Nick a opera della cultura. Attraverso i libri, il cinico Nick Drake acquisirà uno sguardo libero da pregiudizi su di sé e la realtà che lo circonda.

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Da queste promesse parte ‘Puzza di bruciato’ di Monica Florio (Homo Scrivens Editore, prezzo cartaceo: 14,00 Euro).

Ogni volta che mi imbatto nei romanzi della Florio so di certo che non ne rimarrò deluso. La sua scrittura, la sua abilità con le parole e la sua capacità nel dare vita a storia intrinseche di messaggi sociali, sono una garanzia di qualità e di bella letteratura, e ‘Puzza di bruciato’ non fa eccezione.

Una storia che, attraverso l’indagine del detective Nicke Drake, segna uno spaccato contemporaneo in cui l’omosessualità risulta tuttora qualcosa da non prendere in seria considerazione e, allo stesso tempo, qualcosa da eliminare dalla società. In tale spaccato anche prendere coscienza del proprio io non è un percorso così semplice da affrontare e comprendere.

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Monica Florio riesce a fondere l’intrattenimento letterario al messaggio sociale con una scrittura mai pesante e mai ridondate, risultando ottimale per il suo scopo di aprire gli occhi ai più, perché, come la stessa autrice scrive nel romanzo: “l’emarginazione ha tante sfumature ma un solo odore, e si sente a un miglio di distanza come la puzza di bruciato.”


Pertanto, se vi piacciono i gialli e la bella scrittura che lascia il segno, ‘Puzza di bruciato’ fa per voi, certo che ne rimarrete ammaliati come me. Da leggere senza se e senza ma.

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