“Un motivo valido” - Un sentimento che ha radici lontane e che cresce tra omofobia e disturbo post traumatico, nel romanzo di Lisa M. Owens

A cura di Lilia Stecchi
Grafica di Giovanni Trapani

Questa settimana torniamo ai vasti scenari di un ranch. Ritroviamo allevamenti di bestiame, addestramenti di cavalli, sexy cowboy e per non farci mancare nulla anche ex soldati, ma non aspettatevi una storia frizzante e tutta scene hot. L'autrice, che è una novità per il pubblico italiano, senza esagerare nei toni, ci parla oltre che di sentimenti, anche di temi più seri come l'omofobia e il DPTS, ovvero il disturbo post traumatico da stress, che spesso colpisce i reduci provenienti da zone di guerra. Il romanzo di cui vi parlo oggi è “Un motivo valido” di Lisa M. Owens (serie Il valore dell'amore, 1. Traduzione di Emanuela Graziani per Dreamspinner Press. Prezzo: 6,30 Euro).
Questa la Trama: Per Josh Brooks è un’estate di desideri che diventano realtà. Prima riesce a comprare il cavallo dei suoi sogni da un addestratore rivale. Poi conosce anche l’uomo dei suoi sogni, il Ranger Dane Keller, commilitone del fratello. Dane è sexy, abile, e reduce dall’ambigua politica dell’esercito americano riguardo all’omosessualità. Sarebbe tutto perfetto, eccetto che nessuno sa che Josh e Dane sono gay.
Quando Dane arriva al ranch, vuole soltanto una vita tranquilla senza la segretezza estrema che l’ha costretto a nascondersi e un lavoro che gli permetta di guadagnarsi da vivere. Ma il fratellino del suo migliore amico, quello che aveva scritto le lettere che li avevano tenuti su di morale in Afghanistan, sembra proprio essere cresciuto e Dane non può fare a meno di desiderare qualcosa di più, nonostante la paura di impegnarsi.
Mentre Dane e Josh cercano in tutti i modi di tenere le mani a posto, fallendo miseramente, qualcun altro osserva, in attesa, e infine colpisce, prima Josh e poi il prezioso cavallo. Quando tutti i loro segreti e le loro paure vengono esposti, Dane è determinato a proteggere Josh, anche se questo significa lasciarlo indietro.
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La storia si svolge in una cittadina dello stato del Montana, più precisamente nel ranch di Karl e Kate. Qui Josh, adottato dai suo zii insieme al fratello maggiore Jesse, è un giovane allevatore/addestratore di cavalli. È davvero bravo Josh nel suo mestiere, è paziente, ma deciso nei comandi, sentendosi più in sintonia con la razza equina che con gli esseri umani. Anche perché se questi scoprissero che lui è gay, la sua vita probabilmente diventerebbe un inferno. Per questo è fermamente convinto che sia meglio nascondersi e tacere, supportato in questo dalla sua amica d'infanzia Sarah, l'unica a conoscere il suo segreto, anche se questa complicità creerà non pochi equivoci, soprattutto con suo fratello Jesse. In apparenza Josh sta andando avanti con la sua vita, tranquilla e soddisfacente, ma al ranch sta per arrivare Dane, un vecchio compagno d'armi di Jesse, e per lui niente sarà più come prima.
Dane è un tipo solitario e di poche parole, ma incline al comando, che per ritrovare un po' di serenità si rifugia nel ranch dove vive Jesse, suo migliore amico e commilitone in Afghanistan. Dane deve vedersela con un disturbo post traumatico da stress che affligge molti reduci dalle zone a rischio e di guerra, ma non solo. Nonostante i cambiamenti attuati negli Stati Uniti nell'esercito, e in campo militare in generale, dal 2011, Dane non ha nessuna intenzione di dichiarare la sua omosessualità, sentendosi ancora vincolato alla linea politica del “Don't ask, don't tell” in merito alla questione dell'orientamento sessuale tra i membri del corpo militare.
Tra Josh e Dane c'è subito attrazione che sfocia ben presto in un'infuocata passione, ma vivere questo sentimento non sarà semplice per loro. Tutti e due rifiutano di dichiarare la propria omosessualità, e se per Dane la cosa è quasi comprensibile, visto il suo passato da militare, risulta difficile assecondare totalmente le ragioni di Josh. È vero, vive in una cittadina con un alto numero di bigotti/omofobi, con tutti i rischi del caso, ma qui non si trattava di gridarlo ai quattro venti, bastava dirlo alle persone a lui più vicine. Tanto più che si sarebbe risparmiato un bel po' di grattacapi e incomprensioni con suo fratello Jesse.
Nonostante questo non si può certo negare che Josh sia una persona eccezionale, rispettoso con tutti e sempre pronto ad aiutare chi ne ha bisogno, anche con piccoli gesti, come quelle famose lettere scritte al fratello in Afghanistan che hanno fatto sciogliere il cuore anche al rigido Dane.
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Ho cercato di non scendere troppo nei particolari della storia, che va letta e scoperta passo passo, perché i protagonisti non devono vedersela soltanto con rivali, bigotti e omofobi, ma anche contro i loro fantasmi interiori. Leggendo la storia ci si sente coinvolti dalle vicende di Josh e Dane, volendo ora abbracciare l'uno e poi stringere l'altro, per poi voler passare dopo due secondi a gridargli contro per le scelte fatte o per le loro azioni.
Per concludere mi sento di consigliare questa lettura, anche se credo che per i temi trattati per alcuni potrebbe rivelarsi un libro un po' ostico, ma è un romanzo che parla di problemi reali, con personaggi con un vissuto altamente verosimile e con ambientazioni ostili che purtroppo, molto spesso, abbiamo più vicino di quanto crediamo.