'La pecora rosa': Il percorso di crescita di un ragazzo gay nel nuovo romanzo di Carlo Kik Misaki Ditto

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Claudio è la pecora rosa della famiglia. Di pecore nere e bianche ce ne sono tante, ma  solo la rosa viene giudicata per l'apparenza. La storia inizia pochi secondi dopo il compimento del trentesimo anno del protagonista e termina alcuni secondi prima dello stesso, nel mezzo si svolge tutto la storia, come in un cerchio. Claudio entra nella giungla gay dei locali delle chat e comincia ad amare questo mondo, ma successivamente a tenersene lontano. Con lui un ventaglio di amici allegri e colorati in uno sfondo reale, a tratti grottesco e paradossale, alle prese con i propri problemi di vita e passando per le più disparate esperienze. Il Bridget Jones gay è qui per farsi conoscere.

Già dalla descrizione che fornisce la quarta di copertina, si può intuire che ‘La pecora rosa’ ( Streetlib editore. Prezzo ebook 2,99 Euro, prezzo cartaceo 9,00 Euro), il primo romanzo di Carlo Kik Misaki Ditto, utilizza l'ironia per narrare le vicende di un ragazzo (l'autore sotto pseudonimo) che si rende conto di essere omosessuale.
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L’Italia dei primi anni ’90 senza pc, senza internet, senza l’apparente sdoganamento dell’omosessualità viene descritta attraverso gli occhi di Claudio, fornendo  un quadro reale di una società non troppo lontana, ma allo stesso tempo distante. Magicamente Ditto rievoca un’epoca in cui confrontarsi sui socials, o accedere liberamente al porno per colmare le curiosità sessuali tipiche dell’adolescenza, è un’idea lontana, e catapulta il lettore che quegli anni li ha vissuti in un viaggio nei ricordi, facendogli trovare diverse similitudini con la propria esperienza. ‘La pecora rosa’ , tuttavia, risulta un ottimo aiuto per quei giovani che proprio ora stanno vivendo ciò che noi abbiamo già provato e hanno bisogno di capire che non sono né soli né i soli.

Il coming out, il bullismo omofobo scolastico, le prime esperienze con l’amore e con il sesso, le prime battaglie intraprese per affermare la propria identità sono i temi principali del romanzo, descritti con uno stile leggero e dinamico, che tengono il lettore attaccato alle pagine del libro fino alla fine, strappandogli sorrisi e riflessioni.
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Pertanto ‘La pecora rosa’ è un libro da leggere perché possono cambiano i nomi, i volti, le città e gli accenti, ma le storie sono simili e raccontarle diventa fondamentale per non dimenticare da dove veniamo, ma anche per lavorare affinché il passato non si ripeta.

Domani l'intervista a Carlo Kik Misaki Ditto