Io, Lauro e le rose – pregiudizi, abusi e amicizia nel delicato, quanto amaro, romanzo di Mario Artiaco
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
“Tre amici e le loro bravate, l’ingenuità, il sogno,
l’incoscienza, la malattia, l’omosessualità, gli abusi e “la morte che pone
fine a una vita, non a una relazione”.
Due registri diametralmente opposti, il giorno e la
notte, la gioia e il dolore, scandiscono il ritmo e le sensazioni.
Il primo all’insegna dell’adolescenza, dei giochi, la
spensieratezza, o presunta tale, e un viaggio che segna la fine di un’epoca. Il
viaggio più strampalato e impraticabile cui si possa ardire.
L’altro registro assume toni e circostanze drammatiche e
anche l’inesorabile e lento spegnersi del protagonista finisce in secondo piano
spodestato dai racconti della sua adolescenza.
Il progressivo disvelarsi dell’omosessualità di Raffaele
si impossessa della scena ma le scoperte circa la sua malattia e la sua
convivenza con don Peppino, benefattore incontrato all’oratorio del Santuario
della Madonna di Pompei, rubano la scena e infittiscono la trama.
L’ordine cronologico non viene rispettato. Raffaele
racconta, e chiede di raccontare, avvenimenti assolutamente disparati nei toni,
nei tempi e nelle ambientazioni. Il suo umore e le sue condizioni fisiche la
fanno da padrone. Il tempo stringe e non intende terminare il suo viaggio
terreno tormentato da rimorsi e rimpianti. Nulla vorrebbe fosse indiviso,
incompiuto. Dove può, mette rimedio, ma alcuni avvenimenti non dipendono dalla
sua sola volontà e così la madre, sorda e tracotante, incapace di accettare la
sua natura, nulla compie nonostante il richiamo disperato del figlio morente la
vorrebbe al suo capezzale.
Un romanzo d’Amore. E non si intenda quello che alberga
tra uomo e donna o tra persone dello stesso sesso. Si narra anche dell’amore
che lega indissolubilmente le vite di tre amici, amici da bambini e fin
all’ultimo respiro, dell’amore incredibilmente incompiuto, non corrisposto, tra
una madre e un figlio, dell’amore per un fratello e per una sorella. Dell’amore
per “l’uomo dei due sogni” e l’escamotage che finge utilizzare il protagonista
attuando una fuga al fine di raggiungere il più grande calciatore di tutti i
tempi all’alba della finale dei mondiali di “Mexico ‘86”, dell’amore per padri
assenti e silenti, dell’amore che resta comunque e sempre più forte della
morte.”
Questa è la sinossi del romanzo biografico dell’autore
napoletano Mario Artiaco, 'Io, Lauro e le rose'
(Self publishig. Disponibile su Amazon e StreetLib).
Continua sotto...
Artiaco consegna un romanzo che arriva alla pancia per
la sua autenticità e la sua drammaticità. Basato su fatti realmente accaduti Io, Lauro e le rose ricostruisce la sua
infanzia spensierata assieme ai suoi migliori amici Lauro e Raffaele e un
presente che, poco per volta, mostra dettaglia che prima sembravano
impossibili.
Il vero protagonista del romanzo, però, è Raffaele, un
personaggio – una persona – pura, priva di infrastrutture, nonostante lo schifo
che la vita gli riserva ogni giorno su tutti i fronti. Affidato dalla madre a
un prete, Raffaele conosce gli abusi sessuali e il rifiuto della madre.
Narrato attraverso un dialogo fra Diego e Raffaele, il
romanzo poco per volta consegna al lettore una storia drammatica che fa rabbia
e dà sconcerto. Fa rabbia perché è vera, seppure i nomi dei protagonisti siano
stati cambiati. Dà sconcerto perché vedere un giovane ragazzo è costretto a
subire violenze fisiche e sessuali da un nuomo di chiesa che si definisce un
benefattore, non può lasciare indifferenti. E se a questi ci si mette
l’ennesimo colpo infame del destino, la malattia, ci si rende conto che la vita
si scaglia sempre contro le persone perbene.
Io, Lauro e le rose, quindi è una sorta di documento, un
modo con cui l’autore ha voluto rendere giustizia al suo amico, per rendergli
almeno da morto il giusto valore che in vita non gli è stato concesso.
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La scrittura
colloquiale, e l’alternanza fra il presente e il passato, permette alla storia di
sviscerare ogni aspetto dell’amicizia fra Diego e Raffaele. Un legame che va
oltre il pregiudizio per una sessualità ancora oggi continua a stigmatizzare e
va oltre alle gelosia della persona amata.
Pertanto, se avete voglia di una storia vera, reale e di
spessore 'Io, Lauro e le rose' fa al caso vostro. Da leggere!
DOMANI L'INTERVISTA ESCLUSIVA A MARIO ARTIACO.
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