‘Vampire Story - il risveglio del fuoco’ - L'amore fra esseri umani e vampiri nel Giappone di oggi nel romanzo di Viviana Borrelli
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
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Grafica di Giovanni Trapani
“Haruki vive a Tokyo. Ricco e
annoiato, accetta la proposta del suo migliore amico di tornare a studiare. Si
iscrivono, quindi, in una delle università private più prestigiose del paese.
Ma ciò che il ragazzo ignora, è che la metà degli studenti appartiene alla
Nuova Razza: giovani vampiri figli di un immortale ed un essere umano. Inizia
per lui un lungo viaggio alla scoperta di se stesso, durante il quale
incontrerà l'amicizia, la rivalità, l'amore e verrà a conoscenza di una oscura
verità che cambierà per sempre la sua esistenza. A fare da sfondo il Giappone.
Con i suoi templi ed i grattacieli; la tradizione e la tecnologia; gli immensi
parchi e l'esercito di pedoni che affollano le strade.” Questa è la
trama di ‘Vampire
Story - il risveglio del fuoco’, il romanzo di
Viviana Borrelli (Leucotea editore. Prezzo 13,00 Euro).
Quando mi è stato sottoposto questo testo ho avuto paura, leggendo
la trama, di ritrovarmi di fronte a una storia che sapeva di ‘già visto e già letto’,
ma presto il timore è sparito.
Pur non essendo questo il genere di letture che prediligo, il
romanzo di Viviana Borrelli è stato
una piacevole sorpresa, perché l'autrice non solo è stata in grado di creare
una storia originale, ma ha dato vita a una trama innovativa, impreziosita da un lavoro di ricerca, presente in ogni singola pagina.
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“Quando scrivo la ricerca per me è
fondamentale,” – confessa l’autrice
a Il mondo espanso dei romanzi gay – “basti pensare che ho impiegato due anni
per completare le schede madre dei volumi 2 e 3 solo perché volevo descrivere
alcune ambientazioni con dovizia di particolari (con buona pace del mio
editore, che ha la pazienza di Buddha e non mi ha mai fatto pressioni).”
La fusione di diversi generi – lo storico e il contemporaneo, passando per il fantasy e il mistico - rende ‘Vampire Story - il risveglio del fuoco’ una lettura accattivante e avvincente. Inoltre l’ambientazione giapponese risulta essere un
valore aggiunto che lo differenzia dagli altri romanzi di genere, solitamente ambientati
in terre a noi più vicine o comunque più note, abusate.
“Ho
amato il Giappone sin da piccola, guardando i cartoni animati nipponici. In
seguito mi sono appassionata ai manga e subito dopo ho voluto approfondire
studiando la loro storia e la loro cultura.
Per immergermi maggiormente
nel racconto, avevo trovato un sito dedicato al Giappone, nel quale era
possibile, tramite webcam, osservare le zone più importanti delle varie città.
Ho potuto così scrivere avendo in sottofondo i suoni di Tokyo in tempo reale.” – continua l’autrice - “Per
quanto riguarda la trama, il romanzo è stato scritto una dozzina di anni fa. In
origine era una fanfiction per il fandom di Slam Dunk che ebbe un discreto
successo tant'è che, a distanza di anni, ancora viene ricordata dagli
appassionati. Anni dopo ho ripreso la storia e ne ho fatto un original,
modificando molte parti, personaggi compresi, che ho reso più umani.”
E la scrittura è davvero l’anello di congiunzione di tutti questi
elementi. Sebbene per gusto personale non ho amato le dettagliate descrizioni delle
ambientazioni, bisogna riconoscere il talento di Viviana
Borrelli di dar vita a
personaggi credibili e realistici.
“Ho cercato di
descrivere un gruppo di persone, con pregi e difetti. Sono talmente “reali”, per me, che spesso prendono vita e
decidono da soli cosa dire e cosa fare. Io li lascio liberi di essere loro
stessi.”
Per concludere voglio soffermarmi su come l'amore assuma un valore significativo nell'intera storia. Il sentimento va al di
là della tenerezza e delle coccole, diventando il mezzo con cui smantellare i pregiudizi dei personaggi, che aprono, così, gli occhi su nuovi mondi ritenuti poco prima
insignificanti, o incomprensibili.
Ed è proprio sull’amore che la Borrelli regala al nostro blog un’ultima
dichiarazione:
“Ognuno di noi è il
tassello di un domino: tutto ciò che facciamo o non facciamo, ha delle
conseguenze. Da un lato è gratificante, perché ci fa capire di non essere soli,
dall'altro comporta grandi responsabilità.
In tempi non sospetti,
quando non era ancora una moda, ho iniziato a difendere i diritti dei gay in
quando donna etero. Mi domandate perché? Perché sono una donna etero.
Sono nata in un paese,
l'Italia, nel quale per diritto di nascita mi era permesso votare, scegliere
chi sposare, dove lavorare. Ma in troppi dimenticano che i diritti delle donne
sono relativamente recenti. (Basti pensare che negli anni cinquanta esisteva
ancora il “matrimonio riparatore”. Una donna violentata, era costretta a
sposare il suo stupratore. Cosa inaccettabile oggi ma, all'epoca, esisteva una
contorta visione dell'onore).
Sono nata in un paese
in cui, per diritto di nascita, sono una persona libera e questo lo devo a
donne e a uomini che hanno lottato affinché potessi vivere libera. Coraggiosi
pionieri che non conoscerò mai di persona ma ai quali devo tutto ciò che sono.
Amare significa dare
senza chiedere nulla in cambio, senza aspettarselo o prenderselo.
Queste persone hanno
dato e io sto cercando di fare lo stesso, aiutando persone che oggi non hanno i
miei stessi diritti. È un flusso di amore che si espande a macchia d'olio.
È un dono che mi è
stato dato e che devo, a mia volta, donare. Una sorta di staffetta
Olimpica che diffonda
uguaglianza.
Sono sola in questa
mia battaglia personale, ma dopo più di un decennio non temo né la solitudine
né l'incomprensione. Non ho buoni rapporti né con gli omofobi, né con le
“associazioni gay” che hanno imboccato la strada del vittimismo e non vedono di
buon occhio una donna etero che li difende. Non fa notizia e non lo reputano un
vantaggio.
Sono contraria a
questa politica. I gay sono persone che si trovano nella stessa condizione
delle donne di cinquant'anni fa. Difendo loro oggi, come sessant'anni fa avrei
difeso i diritti dei neri e duemila anni fa avrei difeso Gesù.
Perché è giusto. È ciò
che va fatto senza se e senza ma.
Il mio tassello del
domino è caduto più di un decennio fa e spero di riuscire a creare una lunga
scia di affetto e di comprensione che schiacci più omofobi, razzisti e misogini
possibili.”
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Per gli amanti del genere ‘Vampire Story - il risveglio del fuoco’
è di sicuro un piccolo gioiello da non poter farsi scappare, per gli altri,
invece, potrebbe risultare una piacevole sorpresa.
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