'Foglie' - Emozioni, riflessioni e colpi di scena inaspettati nel nuovo romanzo di Francesco Mastinu

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
L’arrivo della piccola Gineva nella vita di Mirna non compensa completamente il vuoto lasciato dalla partenza di Manlio, padre della bambina, suo grande e impossibile amore. La vita di tutti i giorni, la solitudine e la stanchezza, conducono la protagonista a un baratro della disperazione appena alleviata dai progressi della picciola e dalla vicinanza di Alba, sua amica da sempe. È questo lo scenario di destini incrociati e di fatalità che sull’onda della passione, del dolore e del rimpianto condurranno Mirna a comprendere il significato vero del trascorrere del tempo. Sospinti dal vento come foglie, i protagonisti della saga ‘Emozioni del nostro tempo’ cresceranno a diseptto del gioco di emozioni circolari che sembrava aver monopolizzato la loro esistenza. Perché poi le cose non potranno essere le stesse.
Su queste premesse si basa ‘Foglie’ (Amarganta edizioni. Cartaceo:  14,00 Euro, ebook: 2,99 Euro), il secondo volume della saga di Francesco Mastinu.
Ritroviamo i personaggi conosciuti in ‘Falene’ proprio dove li avevamo lasciati, riuscendo a scoprire cosa ne è stato di loro. A differenza del primo volume della serie ‘Emozioni del nostro tempo’, qui la narrazione è affidata alla voce di Mirna e Mastinu ha saputo calarsi nei panni della donna dando voce alle emozioni femminili senza cadere in luoghi comuni o forzature.
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Non ho dovuto fare particolari sforzi per immedesimarmi in lei e nelle sua situazione.” – Confessa l’autore a Il mondo espanso dei romanzi gay – “Certo, tutto quello che viene riportato è comunque basato sullo studio anche delle situazioni correlate a una determinata scena. Per cui mi sono confrontato con il parto e le difficoltà di una donna italiana per di più mamma single, soprattutto dal profilo psicologico e sociologico. Però, e me ne sono stupito io stesso, scrivere il punto di vista di Mirna mi ha coinvolto ed entusiasmato parecchio. La scrittura è come una palestra ma anche come un percorso interiore. Anche noi autori cresciamo con i personaggi che sperimentiamo sulla carta. La descrizione delle ansie da distacco, poi, sono strettamente collegate al carattere di Mirna, non ho poi dovuto faticare così tanto per esprimerle al meglio.”

Mirna, quindi, ci accompagna lungo le nuove direzioni che hanno preso le strade di Manlio, Francesco, Enrico, Alba, Laura e tutti i personaggi che abbiamo apprezzato precedentemente. Con lei scopriamo che le dinamiche sono cambiate, gli equilibri sono stati spezzati e che la vita è come una foglia, il simbolo per eccellenza della fugacità delle emozioni.

In ‘Foglie’, Mastinu affronta due temi degni di nota. Il primo è l’omogenitorialità. 
Mirna e Manlio hanno avuto una figlia insieme, ma ognuno continua la propria vita seguente la propria sessualità e i propri lavori. In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, il tema diventa di estrema attualità e questo modo di sentirsi famiglia, potrebbe far storcere il naso a chi pensa che un figlio abbia diritto a crescere in un nucleo formato solo da mamma e papà.

“Quando scrissi ‘Foglie’,” – ci dice l’autore – “non ero centrato sulla famiglia ma sull’essere genitori in una situazione che non è usuale ma non improbabile, per raccontare come alla fine per i bimbi conta l’affetto di figure di riferimento stabili, mentre per gli adulti la realizzazione sentimentale che diventa famiglia. All’epoca non immaginavo di certo il dibattito odierno e soprattutto certi estremismi dei detrattori, che intravedono nelle istituzioni sociali (spesso ahimè generate e utilizzate a proprio consumo, definendole naturali) come l’unica risorsa di sviluppo armonico possibile, lasciando estromesso ciò che dovrebbe stare al centro, ovvero i bambini. I minori hanno bisogno di amore, educazione e di sentirsi al sicuro. E tutte queste caratteristiche sono capaci di darle solo i genitori, a prescindere da chi siano e come si amino tra loro. E bada bene: per me essere genitori non vuol dire procreare i figli, ma amarli e metterli al centro del proprio mondo. È quasi una vocazione, che scaturisce da un sentimento comune di due persone che si amano. Questa è famiglia, questa è genitorialità. Tra l’altro proprio sulle dinamiche dei stepchild e di omogenitorialità mi ci confronterò nelle prossime puntate della serie “Emozioni del nostro tempo” dove ci sarà un figlio, fratello di Ginevra, di Manlio e del suo compagno nato con la GPA. Ma non voglio svelare niente di più per ora.”
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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L’altro aspetto che merita una riflessione è la transbofia. ‘Foglie’ mette in evidenza come anche la persona più gay friendly ha problemi a relazionarsi con persone transgender, mostrando quanto ancora diffidenza o, come lo stesso autore ci dice, ignoranza ci sia verso loro:
Quello che ho voluto raccontare, facendo intendere la transfobia di Mirna, è proprio l’ignoranza. Perché siamo ancora abituati a concepire le caratteristiche personali in termini di sessualità, e ogni variazione, nel bene o nel male, fa storcere il naso ai più. Comprendere che il genere è qualcosa di diverso dalle caratteristiche esteriori, e anche cercare di capire che quello che sentiamo dentro rispetto alla nostra appartenenza di nascita, è un passaggio che non tutti ancora sono disposti ad accettare. Di fatto esiste una differenza sostanziale tra orientamento sessuale, ruolo di genere e identità di genere ma spesso ci si ferma ancora al binarismo maschio/femmina senza affrontare tutte le sfumature e soprattutto tutte le variabili che ci sono nella vita reale. Non conosciamo le teorie, i dati oggettivi della vita reale, spesso non conosciamo nemmeno le persone e il loro percorso, però ci attardiamo sempre a giudicare applicando gli schemi che ci vengono imposti. Io sono molto contento di essere riuscito, nel mio piccolo, a creare un personaggio come Paloma, che in fondo viene apprezzata proprio per quello che è, ma era necessario portare Mirna a vedere la persona andando oltre alle sue paturnie, derivanti proprio dall’ignoranza, dal non conoscere, da non essere mai entrata in relazione con una realtà di questo tipo.”

La scrittura di Mastinu è quella di sempre, e la scelta di dare maggiore spazio alla narrazione diretta, ai dialoghi, fa sì che il romanzo abbia un ritmo incalzante che rende la storia ancora più attraente.

Insomma se avete voglia di emozioni, di riflessioni e di colpi di scena inaspettati, ‘Foglie’ è il romanzo che fa per voi. Consigliato.