Sonia Cardini - L'intervista

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Sonia Cardini nasce in provincia di Lucca nel 1980. Dopo aver girato un po’ per l’Europa si stabilisce in provincia di Massa Carrara, ma, come dice lei stessa, “Milano è la mia seconda casa.” Autodidatta, anticonformista e lunatica a tredici anni si butta anima e corpo nella scrittura, componendo poesie e racconti. Una volta adulta entra a far parte di una grande produzione cinematografica e realizza sceneggiature per il grande schermo. Il successo come scrittrice arriva nel 2012 con il romanzo drammatico-erotico 'Blood Glamour', successivamente rivisitato e ripubblicato con il titolo Io non sono qui, autoprodotto, disponibile su Amazon Ha scritto aforismi per il mensile Crash auto e motori e recensioni di film per il sito Nocturno. Ha vinto due contest riservati ai racconti brevi indetti da Sperling&Kupfer e uno da Fabbri Editori. Dal 2013 collabora attivamente con il mensile GQ, in una sezione personale intitolata Racconti Erotici. Nel 2015 ha pubblicato il romanzo erotico 'Ossessione'.  Il mondo espanso dei romanzi gay l'ha intervista per parlare del romanzo 'Fantasie pericolose', ma anche di omosessualità al femminile e di erotismo.
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Sonia, ‘Fantasie pericolose’ è un romanzo breve che ha al centro della storia Lisa, una donna che in qualche modo perde di vista la realtà, abbandonandosi all’incontro con Kay. Come nasce la storia?
E’ la prima volta che scrivo una storia così surreale e in parte vissuta davvero. Ho sempre pensato che la fantasia, nella vita di tutti i giorni, superi di gran lunga la realtà. Ogni romanzo, a parte alcune eccezioni è frutto di immaginazione dello scrittore, quindi ho voluto giocare molto su questo punto… la fantasia che si mischia alla realtà. In sostanza è una storia molto delicata che scava nelle radici dell’essere umano, a prescindere che si tratti di una coppia gay o etero.

Il sesso è al centro di questo romanzo, ma non lo descrivi mai in maniera morbosa, ma l’erotismo delle scene viene fuori in maniera sensuale. Secondo te, qual è il limite fra pornografia ed erotismo e molti romanzo erotici riescono a non superarlo?
Io credo che quando si scrive una scena di sesso (e non solo) debba cominciare nella mente dello scrittore ma finire in quella del lettore. Non amo descrivere troppo i particolari perché deve essere un romanzo e non un manuale di istruzioni. Io do l’input ma poi il lettore deve metterci la sua fantasia, altrimenti io ci perdo come narratrice. L’erotismo è un tema molto trattato negli ultimi anni, ma al di là dei romanzi scopiazzati dopo il boom d E.L.James io credo che tanti lettori farebbero meglio a rileggersi magari Le età di Lulù o Il macellaio. Confondere la pornografia con l’erotismo è un passo davvero breve. E oserei dire, passare dall’erotico al ridicolo è ancora peggio.

Parli di omosessualità al femminile e proprio in questi giorni in Italia il tema è al centro dell’attenzione per ‘Io e Lei’,  il film di Maria Sole Tognazzi con Sabrina Ferilli e Margherita Buy. Credi che le relazioni amorose fra donne siano ancora un tabù nel nostro paese o sono più accettata di quelle maschili?
Nel nostro paese purtroppo siamo ancora indietro, nonostante gli innumerevoli sforzi di far valere i diritti alle coppie di fatto. Credo che però fra donne ci sia meno difficoltà nell’accettarla come coppia, forse perché vedono il sesso (o l’amore) in maniera meno violenta, rispetto a una coppia composta da due uomini.

Nel romanzo le donne di cui parli sono artiste, donne in carriera, belle di successo e in più sono anche omosessuali. Hai tralasciato volutamente i luoghi comuni, oppure essendo questi solo dei cliches possono essere evitati tranquillamente dimostrando la normalità dell’essere lesbica?
Certo che sì, ho volutamente lasciato da parte i luoghi comuni per far capire quanto di normale possa esserci in una coppia formata tra donne.  Se avessi raccontato di un gruppo di amiche che si incontrano nei locali gay avrei etichettato questo modo d’essere in maniera provocante. Il fatto di raccontare una storia per così dire “più alla mano” molti lettori ci si potranno riconoscere o quantomeno avvicinarsi senza timore.

Diciamo che questo non è il tuo unico romanzo e quindi, per concludere, ti vorrei chiedere: che cosa significa per te scrivere libri?
Potrei racchiudere tutto in queste parole: scrivo per emozionarmi e per emozionare il mondo. Lo faccio da quando ho tredici anni e da lì non mi sono più fermata. Scrivere è un bisogno, una necessita e un modo di avere qualcosa che, forse, nel mondo reale non c’è o non riesco a trovarlo. Poi magari succedono cose particolari come… be’ che un mio personaggio immaginario lo incontri davvero nella vita reale… ma questa è un'altra storia che magari racconterò la prossima volta!
http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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