Week end monotematico: Pierpaolo Mandetta - L'intervista esclusiva
Si conclude anche questo week end monotematico dedicato a Pierpaolo Mandetta. A breve potrete leggere l'intervista esclusiva, la prima che l'autore rilascia a un blog su Aperti di notte (qui per saperne di più sul libro), e vi consiglio di prestare attenzione alle parole di Mandetta perché vi permetteranno di farvi un'idea della sua scrittura e del suo modo di scrivere racconti erotici.
Bene, non mi resta che salutarvi non prima di ricordarvi che settimana prossima Il mondo espanso dei romanzi gay, ospiterà nuovamente S.M. May, che da poco ha pubblicato il suo nuovo romanzo Secret funding, nel primo week end monotematico a firma di Lilia Stecchi.
Le interviste
Pierpaolo Mandetta
Esclusiva
Nella foto: Pierpaolo Mandetta |
Pierpaolo, Aperti di notte è una raccolta di brani
omoerotici. Come nascono i racconti e quanto tempo hai impiegato per
confezionare l’antologia?
Beh, rispondere a questa domanda è strano e divertente. Ho
sempre amato in maniera un po’ morbosa la pornografia, preferendo quella
amatoriale, i video girati con telefonino o webcam. Ciò che mi attrae è
l’aspetto credibile, la realtà vivida del sesso, ed è poi quello che la gente
biasima nella pornografia di marca. Tutte quelle posizioni plastiche, i baci da
manichino, i versi finti e i gemiti annoiati. Dov’è la parte animale dello scopare?
Dov’è il sesso che facciamo davvero ogni giorno, con fidanzati, amici, amanti e
sconosciuti? Così mi sono ritrovato spesso a masturbarmi e a commentare film
dicendo “ma no! Questa scena non va bene, chi farebbe mai una cosa simile!” Un
giorno un amico mi fa “ok, allora perché non la scrivi tu una situazione
erotica?” Per senso di sfida ho provato, e mi ha eccitato ed entusiasmato così
tanto da farmi scrivere i primi 4 racconti. Ho provato poi a metterli su un
blog e in una settimana ho ricevuto 5000 visite, decine di messaggi, la cosa
piaceva così tanto da non crederci. Alla gente piacevano i racconti perché
erano liberatori, perversi, giocosi. Con i racconti erotici si possono mettere
in atto feticci di cui potremmo vergognarci nella vita vera. Ho così continuato
a scrivere, per due mesi, documentandomi anche per raccontare alcune storie
particolari.
È nata così Aperti di
notte, unendo le mie due passioni: la scrittura e la pornografia.
Lo trovi qui
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Con te
voglio analizzare alcuni degli aspetti che, in un modo o nell’altro, si
ritrovano nei racconti. Iniziamo dal tradimento. Questo non viene mai visto
come una sconfitta, anzi. È
un mezzo per eccitare maggiormente i protagonisti, ma è anche un modo per
alcuni di loro per sfuggire alla frustrazione.
Ci spieghi meglio quest’aspetto?
Il
tradimento, per me, è libertà, ed è proprio la libertà uno dei fattori più
eccitanti del sesso. La gente tradisce il proprio partner per rompere
temporaneamente quel legame emotivo che nel tempo diviene una corda al collo,
una certezza insopportabile, una fonte di piccolo avvilimento. I sentimenti che
una volta erano raggianti, col tempo diventano grigi e ci infliggono ansia. Il
tradimento concede di nuovo l’adrenalina di quando eravamo single. Ci dà l’idea
che tutto possa di nuovo essere messo in discussione, che possa cambiare, che
ci sia la possibilità di essere scoperti e dunque lasciati. Tradire, o essere traditi,
eccita perché rompe gli schemi monotoni della vita di coppia, fatta di giorni
sempre uguali, di regole, di possessione frustrante. Eccita perché ci
vendichiamo del partner per la gabbia in cui ci ha rinchiusi.
Parliamo del
pentimento. Anche questo aspetto è alla base di alcuni racconti. Prendiamo a
esempio il racconto Non dirlo a nessuno,
in monastero, qui il pentimento è sprigionato dall’incapacità del novizio
di non mettersi le mani nelle mutande per soddisfare il proprio piacere, e Mio fratello è sotto le coperte, dove il
pentimento del protagonismo è dato dall’aver soddisfatto il proprio desiderio
facendo sesso con il fratello. Dai tuoi racconti sembra che non c’è sesso senza pentimento, ma
so che non è così. Ci spieghi anche questo aspetto?
Proibisci a
tua figlia di uscire di casa e lei non farà altro che provare a scappare. Ecco,
un altro aspetto molto eccitante del sesso, e molto banale se vogliamo, è il
rischio. Il proibito. Quello che non si può fare è più succulento di ciò che è
alla nostra comoda portata. Chi non ha mai fantasticato sul fare sesso con la
fidanzata del proprio migliore amico? Non perché siamo crudeli, ma perché è una
cosa sconveniente. Il rischio e il buon costume sono da sempre due favoriti del
godimento. Vogliamo ciò che non possiamo avere per sentirci vivi ed emozionati.
Il senso di colpa che scaturisce dal sesso “cattivo” non è altro che retaggio
culturale, e se non ci fosse, non esisterebbe la delizia. Se non avessimo
regole, insomma, ci priveremmo di una gran fetta di estasi.
L’ultimo
aspetto su cui voglio soffermarmi è la libertà data, diciamolo senza giri di
parole, dall’esser scopato. Nel racconto L’emozione
di non sapere il nome, il protagonista si sente libero, per la prima volta
in vita sua, quando si ritrova ad avere un amplesso nel bosco con tre
sconosciuti, mentre nel racconto L’amicizia
è una gamba contro l’altra, invece, la libertà è data dallo scopare con
l’amico. A te la parola…
Sono due
racconti agli antipodi. Nel primo caso, il protagonista si sente oppresso dai
problemi e dalle opinioni altrui, soffocato dalle convenzioni e dalle
responsabilità. Nell’isolamento più totale, lontano da casa e da occhi
familiari, distrugge ogni catena abbandonandosi al mistero, all’avventura,
facendo sesso con qualcuno di cui non gli importa nulla. Non è importante
conoscere i loro nomi, cosa penseranno di lui, cosa accadrà dopo, non è
importante assumere un atteggiamento particolare o fingere. Con il cruising, il
protagonista si denuda, si assolve, si emancipa; nel secondo racconto, invece,
il sesso diventa un mezzo per abbracciare l’amicizia nella maniera più intima
possibile, quella carnale. Per quanto ci si voglia bene, due amici possono
toccarsi solo fino a un certo punto. In certi casi succede che la gelosia
amicale spinga uno dei due a voler essere sicuro di questa unione fino al punto
di renderla un’altra cosa, di renderla unica. Anche solo per una volta. Il
sesso tra amici è un marchio, insomma, un patto per suggellare un’unione
differente e più speciale delle altre.
Adesso anche in ebook. Qui
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Quello che
ho apprezzato molto del tuo libro è stata la scrittura. Uno stile che evita i
riempitivi e che va direttamente al centro del tema senza aver paura di
chiamare le cose col proprio nome. Secondo te, in un’antologia erotica, quanto
conta il linguaggio e l’utilizzo che se ne fa?
Opinione
personalissima: per me la scrittura e la parola non possono prescindere la
credibilità di quel che dicono. Spesso i racconti erotici che leggo sul web,
sui siti che danno la possibilità a chiunque di scrivere il proprio racconto,
sono sì sgrammaticati e informi (e questo non è letteratura, certo), eppure più
eccitanti di quelli educati dall’editing, che tende a limare i discorsi e a
renderli alla portata di tutti. L’erotismo e la pornografia non sono letture
per tutti e non devono esserlo. Perché questo è il 2015 e il cazzo non puoi
chiamarlo pene o verga. Per dirla in breve: non puoi “scivolare” nella figa,
Cristo santo.
Dal libro si
vede che ami il genere erotico e che non lo scrivi solo per fatturare. Quali
letture ti hanno spinto a creare a tua volta opere di questo genere e perché?
Sinceramente?
Mea culpa. Avendo sempre scritto di altri generi, soprattutto romanzi ironici, le
mie letture vertevano su altro. Amo il cinema, poi. Ho letto Sedaris e guardato cento volte Manhattan di Woody Allen, ma di erotico
non avevo una gran cultura. Poi mi son piegato a Nymphomaniac, La penna dello
scandalo, Le Relazioni pericolose,
e li ho adorati.
Hai scelto
di pubblicare in maniera autonoma, ma nella tua biografia risulta che in
passato hai avuto a che fare con le case editrici, anche se ora hai reciso i
contratti con loro. La scelta di pubblicare in self publishing è una
conseguenza dell’esperienza pregressa o volevi soltanto sperimentare questa
forma di editoria?
Mi
consigliano tutti di non lamentarmi troppo perché non sta bene e non è un’idea
scaltra. Perciò, perdonami, ma non risponderò a questa domanda, anche se ne
avrei di cose da dire.
Per
concludere, che consiglio daresti a tutti coloro che vogliono cimentarsi con la
scrittura erotica? Cosa devono evitare e cosa invece devono focalizzare?
Non che io
possa insegnare niente a nessuno, ma se dovessi dare un consiglio, sarebbe
questo: siate sinceri. Scrivete delle cose che davvero vi fanno bagnare le mutande
ed evitate tutte quelle per cui non nutrite interesse veritiero. Il sesso è
emozione, è sentimento, e per scrivere di sesso bisogna conoscersi a fondo.
Intervista: Francesco Sansone
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