Case editrici: ErosCultura - Intervista a Daniele Aiolfi
Con qualche giorno di ritardo rispetto alla naturale collocazione, torna la rubrica de Il mondo espanso dei romanzi gay che si occupa di farvi conoscere i migliori editori in piazza. L'ospite di oggi è Daniele Aiolfi, fondatore di ErosCultura, una casa editrice che si occupa di letteratura erotica a 360 gradi.
Vi consiglio vivamente di leggere questa intervista, perché di persone serie e dirette come Daniele Aiolfi ce n'è poche in giro.
Case Editrici
Daniele Aiolfi
Daniele, ErosCultura è una casa editrice che si concentra sulle opere rosa e
sui racconti erotici. Ci dici come è nata quest’avventura e perché avete scelto
questa strada editoriale?
ErsoCultura nasce nel luglio 2012 con
l’intendo di diffondere una letteratura erotica di qualità, testi curati, belle
storie coinvolgenti e non semplici descrizioni di scene di sesso. Venendo da 40 anni di marketing, sapevo che era indispensabile trovare una corretta
collocazione nel mercato e siccome sono anche uno scrittore e l’erotico è un
genere che mi garba, non potevo fare altro.
Lo trovi qui |
Nella foto: Daniele Aiolfi |
Se prendiamo in mano il catalogo dei
volumi pubblicati da Eroscultura, si possono vedere una varietà di categorie e
fra queste c’è quella dedicata al mondo gay e lesbo. Perché hai scelto di
dedicare uno spazio alla letteratura omoerotica?
E perché non avrei dovuto? L’amore, e
l’eros, non conoscono distinzioni tra etero e omo. Tutti noi della casa,
abbiamo il massimo rispetto per ogni tipo di sessualità, quindi spazio anche a
chi scrive storie di amori o rapporti omosessuali, al di là del fatto che io
sono un editore e devo dare ai miei lettori ciò che gradiscono leggere, se vi
sono lettori gay o lesbo, io devo accontentarli.
E a proposito di questa categoria, non
posso non citare Martin Milk, uno degli autori che i lettori del blog conoscono
bene e che con Eroscultura ha pubblicato la raccolta Sarà per un’altra volta. Come è nata la collaborazione e cosa ti ha
spinto a credere nei suoi racconti?
E’ stato lui, come capita con molti
autori, a cercarmi, mi mandò la sua opera, fu valutata e gradita. Martin è un
bravo scrittore e uomo simpatico e spero di andare presto nella sua bellissima
isola a trovarlo. Cerco di conoscere personalmente tutti i miei autori e con
molti è nata una vera amicizia.
La caratterista della casa editrice è la
scelta di pubblicare solo in formato digitale. Tuttavia voglio chiederti, non
pensi che una tale decisione possa raggiungere un pubblico minore rispetto a
quanto non potrebbe fare un cartaceo? In fondo, ancora, non tutti sono propensi
alla lettura digitale.
In parte non è vero, abbiamo 7 versioni
cartacee su 106 opere pubblicate. Comprendo il tuo ragionamento, anche io,
editore digitale, amo il libro in carta, ma non per il profumo della stessa,
come alcuni affermano, ma per il fatto che, una volta terminato il libro, lo
ripongo in una libreria e me lo guardo, anche dopo anni e lo ricordo. Però i
piccoli editori come noi non hanno la distribuzione presso le librerie e quindi
che senso ha fare la costosa versione cartacea se poi si coprirà di polvere nei
magazzini? Con il digitale io distribuisco immediatamente in tutto il mondo,
vendo un libro a meno della metà del prezzo, non devo far tagliare alberi per
produrre la carta ed è una manna per chi è appassionato di lettura e ha una
casa piccola o si vuole portare con sé tutta la sua biblioteca. Ricorda che
comunque, piaccia o non piaccia, l’e-book è il futuro e tra 6 o 7 anni questi
discorsi non li farà più nessuno.
Adesso anche in ebook. Qui |
Una domanda che faccio sempre all’interno
di questa rubrica riguarda la condizione in cui versa l’editoria italiana. In
molti sostengono che il settore dell’editoria sia in crisi, che gli italiani
che leggono sono sempre meno, che i libri non si vendono più. Secondo la tua
esperienza, è davvero così?
Ahimè si. Eravamo la patria della
cultura, la culla della civiltà e dell’arte. Guarda cosa siamo diventati:
grazie a una scuola che annulla il merito, che dà lo stesso premio sia a chi
non si impegna, sia a che si sbatte sui libri, a una televisione sempre più
becera e volgare, a una politica che afferma che con la cultura non si mangia.
E pensare che un tizio, tale Alighieri Dante, già 800 anni fa ci ricordava che
non fummo fatti per viver come bruti, ma apprendere virtù e conoscenza. Già,
oggi i soldi sono sempre disponibili per l’abito firmato, la dose di neve per
il sabato sera e l’ultimo cellulare. Però esiste un modo per superare
l’ostacolo delle poche vendite: la traduzione in più lingue, costosa, ma che
abbiamo iniziato a fare e all’estero si legge di più e comprano e-book senza
fare problemi.
Per concludere, se un autore volesse
contattare ErosCultura cosa dovrebbe
fare? E in caso la casa editrice dovesse scegliere di pubblicarlo, cosa gli garantirebbe?
Abbiamo un sito www.eroscultura.com con una pagina
dedicata a chi intende pubblicare con noi e una email info@eroscultura.com per inviarci
l’opera in formato word A4. Preciso che sono un editore vero, cioè non a
pagamento, ché chi chiede soldi non può definirsi tale, che analizziamo con
cura le opere e, una volta approvate, spediamo la bozza del contratto con le
condizioni. Ogni mese fornisco un rapporto sulle vendite e ogni trimestre pago
con puntualità i diritti editoriali e soprattutto, fornisco, a mie spese, una
editing professionale dei testi. Io punto sulla qualità e so che nel tempo ne
verrò ripagato.
Intervista: Francesco Sansone
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