Le Interviste - Martin Milk. Esclusiva
Si conclude oggi il week end monotematico dedicato a Martin Milk e, come sempre, dopo avervi presentato il suo libro Vita da Orsi, è il momento di conoscere un po' di più l'autore con un'intervista esclusiva con la quale scopriremo molte cose su di lui e sulla sua scrittura.
Buona domenica
Le Interviste
Martin Milk
Esclusiva
Nella foto: Martin Milk |
Storie di orsi è il tuo primo
libro ed è una raccolta di quattro racconti che hanno come protagonisti gli orsi, cosa ti ha spinto a parlare di
questa tipologia di omosessuali?
Beh, i motivi sono diversi. In primo luogo, nel mio particolare
immaginario, dovendo descrivere relazioni e rapporti omoerotici, mi sono
limitato a descrivere il tipo di uomini per cui sento attrazione e a cui sento
di appartenere.
Questo mio principio guida si coniuga poi con un altro aspetto:
spesso e volentieri, a livello mediatico, l’omosessualità è spesso relegata in
schemi che inquadrano tutti noi con un unico denominatore: mondanità,
atteggiamento effeminato e tanti altri stereotipi. Anche a livello “letterario”
con il dilagare delle mode yaoi
nipponiche e lo slash delle fan fiction,
sono stati creati dei modelli omoerotici distanti dalla realtà e, soprattutto,
che si rivalgono su canoni che non inquadrano tutto il mondo esistente… ma solo
una parte. Ecco, diciamo che ho voluto dar voce a una omosessualità normale,
anche a livello di pulsione erotica. Con la mente e con il corpo, attraverso i
Bear, ho voluto descrivere in chiave LGBT un altro tipo di erotismo che non ha
lo stesso spazio, o conoscenza.
Si avvicina l'autunno, cosa c'è di più bello di leggere un libro davanti a una tazza calda di tè?
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Nei tuoi racconti si riscontrano diversi aspetti legati all’amore
omosessuale, da quello fugace a quello duraturo. Dall’amore passionale a quello
più sentimentale. Diversi aspetti che raccontano l’amore in tutte le sue forme.
Come nascono questi racconti?
Fondamentalmente nascono da me. Quando scrivo filtro la realtà con
quello che vivo o con quello che ho intorno. Ecco, mi occupo spesso di
relazioni umane, di qualsiasi forma, più che di canoni d’altro tipo. E anche
nell’aspetto erotico non ho mai scritto un atto, ma sempre e comunque un
contorno: amicale, attrattivo, desiderio, colpo di fulmine. Un’ambientazione,
uno stimolo, per non rendere uno degli aspetti più belli dell’umanità (il
sesso), un mero gesto meccanico. Il resto, è quello che immagino, o, più o meno
inconsciamente, i partner e i rapporti che desidero (sorride ndr)
Ogni racconto è preceduto da una definizione delle varie tipologie
di orsi per spiegare al lettore qualcosa di più del mondo bear. Perché questa
scelta?
Perché i testi riguardano l’universo gay e bear. Si tratta di
testi scritti e ispirati in momenti diversi, e ho pensato di catalogarli per la
tipologia dei suoi protagonisti. In quattro testi non sono presenti tutte le
varianti degli orsi, per questo ne ho anche altri, se l’editore deciderà di
dare seguito alla serie.
Per quale motivo hai deciso di pubblicare questo tuo primo lavoro
con lo pseudonimo di Martin Milk?
Il motivo ha diverse sfaccettature ed è più semplice di quanto si
possa pensare: il motivo è il genere. Purtroppo viviamo in una realtà dove il
sesso è un tabù per molti livelli. Genera sconcerto, vergogna e comunque
giudizio. Un modo nettamente diverso da quello che io sento. Per me è bello
viverlo, non mi pongo limiti o censure, in nessun caso. Ma purtroppo il mio
alter ego lavora e ha una posizione dove un hobby, come quello di dilettarsi
con storie erotiche, potrebbe avere conseguenze. Fondamentalmente la ragione è
questa: ho bisogno di Martin per potermi esprimere, per poter dare vita, con la
scrittura, a questa parte di me. Infatti, il vero problema nasce quando
entrambi i miei ego amano scrivere, magari generi diversi, e vengono pubblicati
nello stesso momento. Gestirsi è faticoso. Ma attualmente non ha altre
possibilità, e non posso rinunciare a essere … e a scrivere.
Essendo tu un giovane scrittore emergente, hai avuto difficoltà
nel far conoscere il tuo lavoro?
Grazie per il giovane (sorride ndr)
Le uniche difficoltà non sono conducibili al farmi conoscere.
Prima di emergere, bisogna avere i requisiti strutturali e artistici per farlo.
E poi perseveranza, tanta. Per me scrivere storie omoerotiche è sempre stato un
diletto, per distrarmi dai romanzi o dai racconti più impegnati. Poi un giorno
le ho messe in una raccolta e ho provato a mandarle in giro. Ed eccomi qua a
parlare del mio esordio, che mai avrei immaginato potesse avvenire in questo
modo.
Certo, esistono delle difficoltà oggettive, che derivano da un
mercato saturo di testi non validi, o “pompati” a livello di marketing, ai
vincoli che purtroppo colpiscono più in generale i libri a tematica queer, e
quelli erotici. Le difficoltà di esordio credo che siano le stesse che affronta
ogni esordiente: avere dentro una passione ed esprimerla in modo buono a
livello di tecnica, e una buona dose di fortuna. Io, per filosofia personale,
ho cercato esclusivamente pubblicazioni da editori non a pagamento, e alla fine
ce l’ho fatta.
Che ruolo ha
avuto la lettura nella tua vita e quale è il libro a cui sei legato e perché?
Leggo sempre, tanto. A periodi divoro libri,
se ne ho il tempo. In ogni fase della mia esistenza ho trovato dei libri per me
cult, che ricordo con piacere e che mi hanno accompagnato nel mio percorso di
vita. Le storie, quando mi piacciono, sono come delle amiche di cui non so fare
a meno. Ecco, se penso a una storia, tra le tante, credo che si tratti di
“Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Sepulveda. È
il libro legato al mio coming out,
all’accettarmi per quello che ero, e sento che mi rappresenta, in ogni fase
della mia esistenza da quel momento in poi. Il dover imparare a essere se
stessi e il varcare i propri limiti. Questo è Martin, questo sono io.
Durante il periodo in cui prendevi coscienza
della tua omosessualità, c’è stato un
libro a tematica che ti aiutato? Se sì quale e perché?
Le letture di
genere sono arrivate dopo la mia accettazione, se devo essere sincero. Di certo
ci sono stati dei libri fondamentali che mi hanno aiutato a crescere in questo
percorso, che si era già avviato. Ho imparato a vivermi anche grazie a queste
storie. Uno fra tutti: “Mentre l’Inghilterra dorme” di David Leavitt. Un
capolavoro che mi ha commosso parecchio e che ha saputo darmi tanto. Ne avevo
sentito parlare tanto e non avevo mai avuto il coraggio di acquistarlo. Ho
dovuto attendere anni per poterlo prendere e mettere in libreria… e l’ho
mangiato in una sera. Belle sensazioni, vivide, un amore dolce amaro e
sentimentale, malinconico. E in poche righe un erotismo coinvolgente. Amo quel
libro.
Che consiglio
daresti a chi volesse intraprendere il tuo cammino di scrittore?
Mi mette in difficoltà questa domanda. Ecco, io sono solo
all’inizio, e non amo molto fare discorsi di questo genere se io per primo ho
ancora molto da imparare. L’unico consiglio che mi sento di dare è di non
fermarsi mai e di non demordere. Di non dimenticare che scrivere può essere un
mestiere, che va coltivato con studio, tecnica e fantasia. Una buona dose anche
di culo, se mi è consentito dirlo (sorride ndr)
Ma scrivere non è solo questo: non bisogna mai scordare che lo
scopo è divertirsi e stare bene. Per il resto mai avere fretta: quando qualcosa
a cui teniamo ci sembra pronta, fermiamoci e lavoriamoci ancora. Cerchiamo
pareri esterni ma fidati. Impariamo che le porte sbattute in faccia non devono
distoglierci dai nostri obiettivi ma ponderiamo sempre le scelte e le strade da
percorrere: scrivere è difficile, riuscire a emozionare lo è. Ricordiamoci
sempre che quello che vogliamo comunicare è importante e che non va svenduto
per una pubblicazione facile (e magari corredata da esborsi pecuniari). Le
emozioni vanno tutelate, sempre.
Intervista: Francesco Sansone
Autore: Francesco Sansone
Prefazione: Paolo Vanacore
Copertina di e con Giovanni Trapani
Casa Editrice: Tempesta editore
Prezzo: 15,00 Euro
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