Oltre l'evidenza - Racconti di vita... gay. Recensione di Personaggi in cerca d'autore

Lo scorso 7 novembre sul blog Personaggi in cerca d'autore, è stata pubblicata una recensione di Oltre l'evidenza - Racconti di vita... gay e mi faceva piacere condividerla con voi e ringraziare pubblicamente il blogger jfmastinu (il nome non vi ricorda, forse, uno scrittore che da poco ha parlato del suo libro Eclissi?) per le parole dedicato al mio libro.
Detto questo, dopo il salto potrete leggerla tutta.

Prefazione: Paolo Vanacore
Copertina di e con Giovanni Trapani
Prezzo: 15,00 Euro



Recensione di jfmastinu 
per il blog 
Personaggi in cerca d'autore

Trama e contenuti: Il nocciolo del saggio si snoda attraverso il racconto di 12 storie di vita di altrettanti giovani uomini che si confrontano, a ritroso o al presente, con se stessi e le loro pulsioni. Con il loro essere omosessuali e come questo loro modo di essere ha condizionato le loro vite e il loro approccio con la società. Ognuno di loro ha una propria particolarità, un modo differente di descriversi e di raccontare coi propri occhi la vita e i dolori, ma soprattutto il percorso di accettazione della loro natura. Tutte le storie, distribuite geograficamente in Italia, hanno dei capisaldi: la famiglia, il rapporto con l’adolescenza e le esperienze di omofobia. Dodici storie toccanti che partono dalla paura di sentirsi diversi, dalla negazione di quanto accade loro intorno per poi, attraverso il dolore che accomuna tutti gli omosessuali nel sentirsi non accettati, tradursi in un messaggio di speranza e di accoglimento della vita. Molti si sentono meno soli, amano, lottano per essere considerati “normali”. Un tema molto dibattuto, affrontato anche da precedenti libri (come Paterlini con il suo “Ragazzi che amano i ragazzi”) ma con un elemento originale, che di certo colpisce: La soggettività dei dodici coraggiosi che si raccontano, in prima persona, senza veli o pudori, anche nei dettagli più intimi.

Stile e Forma: Non si può eccepire nulla. La struttura, suddivisa in capitoli, ciascuno dedicato a uno dei dodici ragazzi, consta di una canzone dedicata dallo stesso intervistato alla sua vita e di una dedica che anticipa e riassume il seguito. Poi inizia il report delle proprie esperienze, senza un preciso iter metodologico: le riflessioni fluiscono, e si mischiano ai sentimenti e ai fatti accaduti. Questa peculiarità diventa, nello stesso tempo, la forza e la maggior debolezza del testo: se è vero che da un lato si coglie la genuinità del racconto e dell’esperienza, dall’altro in alcuni capitoli questa tendenza a non categorizzare e indirizzare il tessuto narrativo comporta uno sforzo di lettura nel riprendere il filo delle vicende. Forma esaustiva, ponderata, nessun dettaglio da rilevare in senso negativo.

Gli intenti: lo stesso autore riporta l’intenzione di voler raggiungere tutti coloro che avessero bisogno di sentirsi meno soli quando scoprono, o meglio quando diventano consapevoli di essere omosessuali. Non solo perché “l’unione fa la forza”, ma soprattutto perché possa essere un punto di riferimento per chi si avvicina al percorso dell’accetazione, dato che certi tragitti di dolore e di paura si vivono in solitudine, e possono portare conseguenze nefaste. Per questo tra le righe, anche nelle esperienze più dure, è sempre presente un messaggio di speranza, un semplice “Io ce l’ho fatta”, un corollario che dice “Ce la farai anche tu” senza esprimerlo apertamente. Il libro nasce come progetto nel web dove l’autore ha raccolto le testimonianze di chi ha manifestato la volontà di voler uscire fuori, post che poi sono stati sistematizzati e integrati per diventare il libro edito da Tempesta Editore.

Punti di forza: Il libro, proprio per il suo modo di lasciar parlare gli altri, può piacere o non piacere, ma è importante convincersi che sia necessario. Di omosessualità e di percorsi di accettazione, soprattutto qua in Italia, si è detto tanto, ma poco di sensato. Lasciar parlare in prima persona le persone che si sono fatte una ragione di essere così, aiuta non solo chi brancola nel buio, ma dà un sonoro schiaffo in faccia anche a chi crede che di vero, in tutta questa emarginazione e in tutto questo dilemma soggettivo, ci sia poco. Dà forse anche un calcio ben assestato a chi, ancora oggi, addirittura asserisce che si sceglie di soffrire in questo modo e che tale scelta è dettata da puro edonismo e promiscuità.

Conclusioni finali e giudizio: Un libro che proietta nella vita delle persone e nel loro dolore intimo può soltanto avere una funzione: quella di informare in chiave chiara e univoca la forza che si genera dalla sconfitta, e la fatica per risalire da uno status di isolamento, perlomeno psicologico. Non mi va di consigliarlo solo a chi fa i conti con i drammi esistenziali di un mondo che, quando ti sbatte in faccia una diversità che vive solo negli occhi degli altri, ti tramortisce. Questo testo è una lettura consigliata per tutti quelli che hanno bisogno di capire cosa, a volte, può generare il dolore. Il dolore di sapere che non si sceglie, ma che si è e basta.
 
Si avvicina l'autunno, cosa c'è di più bello di leggere un libro davanti a una tazza calda di tè?
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