Le Interviste: Andrea Ansaloni Esclusiva

Prologo
Si conclude questo fine settimana dedicato allo scrittore emergente Andrea Ansaloni e al suo romanzo Una grande amicizia. Se ieri vi ho parlato del romanzo, oggi voglio farvi conoscere meglio questo giovane scrittore tramite un'intervista esclusiva in cui Ansaloni ci parla del suo libro, della sua omosessualità e della passione per la lettura. 
A me non resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo fine settimana.
Francesco Sansone

Le interviste 
Andrea Ansaloni
Esclusiva

Nella foto Andrea Ansaloni



Andrea da Mercoledì 12 Ottobre è in vendita il tuo primo romanzo dal titolo Una grande amicizia. Prima di parlare del tuo lavoro, ti va di parlarci di te dato che sei uno scrittore emergente?

Allora cominciamo dalle presentazioni. Mi chiamo Andrea sono della provincia di Modena e non sono uno scrittore di professione ma un operaio metalmeccanico di trentacinque anni.




E da metalmeccanico cosa ti ha spinto a intraprendere questa avventura e scrivere il tuo primo romanzo?

E’ la necessita di poter dare sfogo alle proprie fantasie (non solo con riferimento sessuale), potersi mettere  nudo fregandosene dei pregiudizi che le persone possono avere su di te facendomi così conoscere meglio .



Una grande amicizia è un romanzo corale in cui appaiono una vastità di personaggi, fra questi c’è il protagonista – narratore Zac. A chi ti sei ispirato per dare vita alle anime dei tuoi personaggi? Sinceramente non ci sono persone che mi hanno ispirato un personaggio o l’altro sono un po’ l’insieme delle persone che ho conosciuto sia personalmente che attraverso la conoscenza virtuale nelle chat.





Vuoi o non vuoi gli scrittori alla fine finiscono per affezionarsi ai loro personaggi, ma dato che il tuo romanzo ne ha tanti, voglio chiederti se c’è uno in particolare a cui sei più legato e perché?

Uno scrittore come dici tu immancabilmente si affeziona molto ai propri personaggi come l’argilla che viene plasmata giorno per giorno. Sono affezionato a Gianluca uno dei personaggi che ritengo il più tenero e Luca un personaggio a primo impatto duro ma dal cuore dolce (l’amico ideale che tutti vorremmo avere).



Il romanzo è ambientato fra Modena e Milano, come mai hai scelto queste due città?

L’ambientazione a Modena è stata voluta perché essendo io il personaggio principale dovevo trovare dei punti di riferimento per potermi muovere meglio nel romanzo. Milano invece è stata scelta perché è sempre stata la mia città del cuore e anche se non vi ho mai vissuto, ci sono molto legato.



Quando hai iniziato a scrivere Una grande amicizia, sapevi già quello che avresti scritto, oppure il tutto è nato mentre battevi le parole sulla tastiera del tuo computer?

Se ti dico che il libro non era tra i miei progetti ci credi? Ė nato tutto per caso una sera mentre ero a letto stavo scrivendo alcune cose così tanto per fare e da li è partita l’idea del romanzo.


Che ruolo ha avuto la lettura nella tua vita e quale è il libro a cui sei più legato e perché?

La lettura nella mia vita è entrata molto tardi ed è entrata per caso una sera mentre guardavo la trasmissione “Voci” che conduceva Fabio Canino. Al termine è stato pubblicizzato il libro di Marco Poggi, “Diario dei miei 17 e 18 anni” . Da quel libro è partita la mia passione per la lettura in particolare per quella a tematica gay ma non solo.



Quando hai capito che la scrittura era qualcosa di fondamentale per te?

Scrivere è diventato importante quando sono rimasto solo senza amici con cui confidarmi e poter parlare liberamente. Vivendo in un piccolo paese a volte non vieni accettato o capito come vorresti.



Perché ti sei ritrovato solo?

Perché certe persone che a volte si spacciano come “amici” appena sanno che sei omosessuale si allontanano da te per paura di quello che potrebbe dire la gente.



Come hai vissuto la tua omosessualità nel tuo piccolo centro di provincia?

La mia omosessualità nel mio paese di provincia non l’ho vissuta per il semplice motivo che a Modena c’è un solo locale gay, un discopub e la sede dell’Arcigay.  Solo quando ero a Milano, mi lasciavo andare perché mi sentivo veramente a “casa”.



Tornando a parlare di Una grande Amicizia, hai avuto difficoltà nel poter pubblicare il tuo romanzo in quanto emergente?

Certo che si !!! Anche perché molte case editrici ti pubblicano solo  a seguito di un contributo economico, per questo motivo sono andato alla ricerca di siti come Lulù .



Secondo te da cosa nasce questa difficoltà per i giovani scrittori di essere considerati dalle grandi case editrici?

Il fatto che gli scrittori emergenti non vengano considerati dipende a mio avviso da due cose:

La prima è che una casa editrice difficilmente investe soldi su di un progetto con il rischio di non avere un riscontro economico.

La seconda, invece, è che è molto più facile per una casa editrice restare attaccati a scrittori noti o famosi con un guadagno assicurato.



C’è qualche consiglio che ti senti di dare ai giovani che cercano di pubblicare un loro lavoro?

L’unico consiglio che mi sento di dare è di non demordere mai dal proprio progetto ma tentare sempre tutte le strade tranne quelle in cui è richiesto un contributo economico per la pubblicazione della propria opera.

Intervista: Francesco Sansone