Un mistero che dopo anni “chiede” di essere risolto, un amore che poteva essere e che merita una nuova possibilità. Oggi vi parlo del thriller “In fondo al pozzo” di Marie Sexton

A cura di Lilia Stecchi
Grafica di Giovanni Trapani



Vent’anni dopo il brutale assassinio della reginetta del ballo Cassie Kennedy, sei adolescenti s’intrufolano nella casa in cui è stata uccisa per tenere una seduta spiritica. Haven sa che sua cugina Elise vuole solo spaventare a morte lui e i suoi amici, ma è pronto a sopportare un altro dei suoi scherzi, pur di avere la possibilità di trascorrere qualche ora con Pierce Hunter, il ragazzo arrivato in città da poco.
Ma la mattina seguente, Elise è scomparsa senza lasciare traccia.
Dodici anni più tardi, Pierce e suo fratello gemello Jordan sono diventati investigatori professionisti del paranormale e conducono una trasmissione televisiva in cui vanno a caccia di fantasmi. Quando Pierce chiama Haven per convincerlo a tornare un’ultima volta nella casa apparentemente infestata, Haven accetta la sua proposta con riluttanza. È agitato al pensiero di incontrare di nuovo Pierce, ma è determinato a ottenere delle risposte. Quella lontana notte, durante la seduta spiritica, hanno parlato davvero con il fantasma di Cassie? Che cosa è successo a Elise? E il mistero più grande di tutti: come faceva sua cugina a sapere del segreto celato nel pozzo?

Questa è l'elettrizzante e intrigante trama di “In fondo al pozzo” di Marie Sexton (genere thriller/mystery. Traduzione di Lucia Coluccia - Self Publishing. Prezzo: 3,34 Euro), dove tutto quello che sembrava un gioco macabro, si trasforma in un fitto mistero che da dodici anni chiede a gran voce di essere rivelato.
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Haeven è il protagonista che, sia nel presente che nel passato, fa da voce narrante all'intera vicenda. È un giovane di nemmeno trent’anni che nonostante sia sempre stato chiuso e riservato, e forse anche un po' insicuro, è diventato uno scrittore di horror abbastanza conosciuto e apprezzato. C'è però una cosa che torna spesso a tormentarlo: il ricordo di una notte misteriosa di dodici anni prima in cui, tra gioco, suggestione e un po' di macabra realtà, sua cugina Elise è scomparsa. 
Haeven si è fatto un'idea ben precisa e solida su chi quella notte possa aver commesso l'omicidio perché, inutile illudersi dopo tutto questo tempo, di quello si tratta. Quando Pierce lo contatta per tornare sul luogo dove tutto è accaduto, Haeven si trova combattuto tra il desiderio/timore di rivedere il suo primo timido amore, e il rifiuto di stare vicino a quello che con alte probabilità è l’assassino di Elise. 
Pierce è diventato un investigatore dell’occulto e conduce, insieme a suo fratello gemello Jordan, un programma Tv sul paranormale, dove volta per volta devono confermare o smascherare gli strani eventi che accadono nei vari luoghi infestati in cui si recano. Dopo dodici anni Pierce e Jordan vogliono dedicare una puntata del loro programma a quanto accaduto a loro e ai loro amici tanto tempo prima, e chi meglio di Heaven può dare loro una mano? Ma Heaven avrà la forza di rivedere il suo primo amore? Avrà il coraggio di tornare nel luogo che gli ha portato via Elise? Riuscirà Haeven a contenere il suo astio verso Jordan? E, soprattutto, chi nel gruppo di amici di quella notte sarà l'assassino? 
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Iniziamo con il dire che per una fan sfegatata del programma Tv Gost Hunter, questo libro per me partiva già con un vantaggio di centro metri. Cosa più importante è che l'autrice di In fondo al pozzo è Marie Sexton che, pur essendo una delle regine incontrastate del romance m/m, tutte le volte che è uscita dai binari dal genere tradizionale, ha creato dei piccoli capolavori che rimangono indelebili nella memoria. Avendo anche un passione per i flashback, ho apprezzato tantissimo l'alternanza dei capitoli tra le vicende attuali e quelle di dodici anni prima, che ci fanno capire un po' il carattere e la psicologia dei vari personaggi, creando nella trama quella giusta dose di suspense da far cadere, a rotazione, i sospetti tra i possibili colpevoli. Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e con la loro parte rilevante nella storia, anche se ho avuto l'impressione che l'unico di cui alla fine se ne saprà di meno sarà proprio il responsabile dei delitti. Ho invece trovato perfetta, con i giusti tempi e con le giuste modalità di sviluppo, la parte romantica della storia. Qui non era al centro della vicenda e, personalmente, non ne ho sentito per niente la mancanza, vista l'incalzante trama investigativa. L'autrice però è stata abile nel farci sentire, quasi con delicatezza, lo sbocciare dei sentimenti in un Haeven adolescente nei confronti di Pierce, mentre prova allo stesso tempo il timore di rivelarsi all'altro per la paura di non essere ricambiato. Ora rivederlo riaccende in Heaven quella fiamma che credeva assopita dal tempo e dalla distanza, ma questa stessa distanza li separerà di nuovo, oppure sarà lo scoprire la verità a dividerli definitivamente? Per saperlo non vi resta che leggere questo libro.