'La teoria del pettirosso' - Il romanzo di Cristiano Pedrini che parla di giovani senzatetto e genitori che rinnegano figli gay

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
‘La teoria del pettirosso’ di Cristiano Pedrini (Edizioni Youcanprint, 14,00 Euro) racconta l’incontro tra Nathan, un ragazzo di vent’anni scappato di casa e che si ritrova a vivere come un senzatetto, e Ross, direttore trentenne della biblioteca e ludoteca Byron.
La storia: Nathan, infreddolito, si rifugia nell’edificio, ma la guarda pensa che stia rubando un cd e lo ferma.  Chiamato Ross per risolvere la situazione, si scopre che si è trattato di un malinteso e il ragazzo viene rilasciato. Nathan, però, non sa dove passare la notte e furtivamente si nasconde al Byron aspettando che chiuda per dormire lì. Ross a sera tarda si accorge di lui e, colpito dal ragazzo sin dal primo momento che lo ha visto, decide di aiutarlo per non farlo restare per strada.
Benché la trama sia semplice nella sua struttura romance, Pedrini sottolinea due aspetti importanti e, purtroppo, attualissimi: la realtà dei ragazzi senzatetto e il rifiuto dei genitori ad accettare l’omosessualità dei figli. I temi sono delicati, ma non vengono caricati con quella morbosità o quella drammaticità che spesso contraddistingue certi argomenti, anzi. E questo è merito della scrittura ‘leggera’ utilizzata dall’autore. 
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Nella foto: Cristiano Pedrini
Uno stile colloquiale e intimista che vuole mostrare sì il dramma della situazione, ma non dar vita a narrazioni disperate e strappalacrime. L’autore sembra voglia dire: “guardate che nel mondo succede ancora tutto questo, prendetene atto e non voltate le spalle.”  E questa impressione avuta durante la lettura, ce la conferma lo stesso Cristiano Pedrini a Il mondo espanso dei romanzi gay:
Li consideriamo degli invisibili che ci turbano non appena li incontriamo per strada, ma che subito siamo pronti a dimenticarli non appena li oltrepassiamo. Eppure sono lo specchio di quello che oggi la società cerca di imporre: l’abbandono a se stessi. Poco importa se siamo solo in una casa o in mezzo al nulla.
È una delle condizioni che credo vadano innanzitutto comprese ed accettate. Ecco perché i proventi di quest’opera vanno a un’associazione che li sostiene e li aiuta.”

E per quanto riguarda l’incapacità di alcuni genitori ad accettare l’omosessualità dei figli, l’autore chi dice:
Anche in questo caso sia fondamentale solo la somma delle nostre esperienze, ma soprattutto la nostra natura umana: l'aver studiato, fatto lavori più o meno umili, l'essere stato a contatto con tante o poche persone può aiutarci a vivere la nostra quotidianità in modo solo leggermente diverso, perché è la nostra natura a connotare noi stessi e le nostre scelte. E quindi accettare di avere un figlio gay è diverso per ciascuno solo perché noi stessi lo siamo, avendo, appunto, una natura diversa.
Personalmente ritengo l'omosessualità una parte reale e legata indissolubilmente all'evoluzione dell'uomo. È sempre esistita e sempre esisterà, ma secoli di preconcetti e pregiudizi sono difficili da scalfire.”
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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C’è un altro aspetto nel romanzo che merita un’attenzione particole e che, in qualche modo, dimostra la natura dell’autore che è già apparsa nelle sue affermazioni precedenti: la solidarietà verso il prossimo senza pretendere nulla in cambio. Come accennavo, Ross si offrirà di aiutare il giovane Nathan senza pretendere niente in cambio. Una cosa che,visti i tempi, è difficile da credere, eppure non è fantasia e lo stesso autore ci confessa che lui fa parte di quella cerchia di persone  che offre di porgere una mano a chi a bisogno in maniera del tutto disinteressata.
Nel mio piccolo ci sono riuscito molte volte, e se ce l'ho fatta io che mi reputo una persona normalissima, perché non devono riuscirci altri?

‘La teoria del pettirosso’, seppur in maniera romanzata, è un libro che dà speranza e che riesce a dimostrare che questa può salvare anche chi ha avuto la sfortuna di aver visto l’inferno con gli occhi. A volte basta un fortuito incontro per cambiare la nostra vita e migliorarla, superando così il marcio ci è caduto addosso. 
Quindi complimenti a Cristiano Pedrini per aver dato vita a un romanzo simile che non si può non leggere. Consigliatissimo.