“Abietarii – Falegnami” - Ambizioni, segreti e un'attrazione improvvisa nell'ultimo libro di Cristina Lattaro

A cura di Lilia Stecchi
Grafica di Giovanni Trapani
Questa settimana torno a parlarvi di un'autrice italiana, che si distingue sempre nell'alta preparazione della descrizione dei luoghi, della società e del periodo in cui è ambientata la storia. Sto parlando di Cristina Lattaro e del suo ultimo romanzo “Abietarii – Falegnami” (Casa Editrice bookEco Media – prezzo 1,49 Euro). La storia vede Alberto, un architetto affascinante e trasgressivo, abituato a frequentare belle donne senza tuttavia trascurare la falegnameria ereditata da suo padre.
Passati i trent'anni, sente il bisogno di stabilità e intreccia una relazione a distanza con Elisa. Quando la segretaria va in pensione, Alberto propone a Vito, l'autista assunto da poco, di prendersi cura della contabilità. Incuriosito da Alberto, Vito inizia a spiarlo mentre si intrattiene nello showroom che di notte l'architetto trasforma in alcova. Intanto Elisa decide di stabilirsi da Alberto che esperto e malizioso, cerca di gestire la situazione.

Questo è il terzo romanzo, dopo "Milites” e “Agricolae – contadini", che leggo di questa autrice e ancora una volta mi trovo di fronte a un'opera con descrizioni e particolari davvero notevoli. Ci troviamo nel mondo del legno, con tanto di falegnameria, macchinari, realizzazione di mobili artigianali, showroom e fiere specializzate nel settore, ed è evidente, con mia grande ammirazione, come la Lattaro si sia documentata per realizzare un'ambientazione che rispecchia totalmente la realtà sin nei minimi dettagli.
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I protagonisti sembrano adattarsi alla perfezione all'elemento principe della storia: il legno. Visti superficialmente, come nella forma grezza di un tronco, appaiono persone comuni come tante altre, con pregi e difetti. Invece andando in profondità, come dopo una lavorazione di pialla e levigatura, si scoprono le venature complesse del loro carattere, le vere ambizioni, i loro segreti.
Alberto ha ereditato dal padre la falegnameria, che negli ultimi anni ha ampliato e resa più funzionale, dove mette a frutto la sua laurea di architetto creando mobili originali che sono molto richiesti. Vorrebbe una relazione stabile con Elisa, ma nel frattempo non disdegna di avere rapporti occasionali con varie conquiste, che consuma di notte su un divano dello showroom. “Alberto vuole tutto ma pure non vuole niente veramente” è con questa frase emblematica che uno dei suoi lavoranti lo descrive, come se Alberto, arrivati al punto, si defilasse dalle responsabilità, o forse è perché quello che nel suo inconscio vorrebbe veramente non lo può avere...
Anche Elisa sin da quando è nata ha respirato l'odore del legno. Ha conosciuto Alberto a una fiera del settore e ora i due tengono una relazione a distanza. Questo perché, nonostante i cattivi rapporti con il fratello, Elisa non si decide a lasciare Treviso e ad accettare l'offerta di Alberto di raggiungerlo a Rieti per costruire qualcosa di più importante.
Infine abbiamo Vito, il trasportatore dell'azienda di Alberto, persona altamente enigmatica e dal passato turbolento, che cela pensieri e sentimenti dietro i suoi impenetrabili occhi grigi. È un ragazzo di ventitré anni che vive con i genitori e il cui desiderio è quello di aprire una ditta di traslochi, ma, nel frattempo, oltre che lavorare in falegnameria, frequenta una palestra dove ha la possibilità di “selezionare” le sue principesse.
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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Sono tre personaggi complessi e che nel proseguo della storia si passa dalla simpatia a detestarli, o viceversa, in un batter d'occhio. Ognuno di loro durante la lettura mi ha fatto pensare a un “Forte!”, a volte seguito a ruota da un “Ma no! Che fai?” Mi ha sorpreso Alberto, così affascinante e carismatico, ma che nei momenti topici, come la storia del braccialetto o nel finale, sembra non essere mai presente. Non riesco a comprendere pienamente Elisa, che si è fatta rincorrere per quasi tutto il libro, e che a causa di/grazie a Vito cambia repentinamente le sue decisioni... e non solo. Sono stata catturata da Vito, dalla sua bellezza e dal passato non proprio immacolato e da un presente nascosto ai più. Anche se devo dire che verso la fine mi ha un po' sconvolto.

Per finire ci tengo a dire che questo romanzo non è propriamente un romance m/m come si è abituati a leggere, ma piuttosto si può definire come un libro lgbt, molto introspettivo e con vari flashback. Dove il rapporto tra Vito e Alberto non predomina su tutta la storia, ma è lievemente accennato, e che è fatto in prevalenza di sguardi e di silenzi con un finale aperto a ogni immaginazione.