Le interviste: Viola Lodato Esclusiva

E con l'intervista di oggi si conclude anche questo week end monotematico dedicato a Viola Lodato e al suo romanzo Come un libro aperto. Nell'augurarvi una buona lettura, vi anticipo che sabato prossimo tornerà Federica Lemme per parlarvi di un nuovo romanzo pubblicato dalla Dreamspinner.

Le interviste
  Viola Lodato
   Esclusiva
Nella foto: Viola Lodato
Viola,  Come un libro aperto è il tuo nuovo romanzo. Come è nato il progetto e quanto hai impiegato per portarlo a termine.
È stato uno dei romanzi che ho scritto più in fretta. In genere le mie trame nascono per caso, mi viene un'idea in un momento qualsiasi e la sviluppo iniziando da un punto di partenza minimo. Nel caso di Come un libro aperto, stavo parlando con una mia amica – Livin Derevel, scrittrice che si occupa principalmente di LGBT – su Facebook, mi sono detta che avrei potuto scrivere la storia di un mio “collega”, un aspirante scrittore, e da lì è partito tutto. Come dicevo, mi è servito poco per scriverla per via di una serie di circostanze favorevoli: molto tempo libero e una lettrice appassionata (la Sara a cui è dedicato il libro) che mi ha spronata a darci dentro. Senza il suo supporto non ci avrei messo così poco!

http://ilmondoespansodeiromanzigay.blogspot.it/2012/05/oltre-levidenza-racconti-di-vita-gay.html
Il romanzo segue le vicende di Valerio da quando è uno studente liceale e si mette in testa di voler diventare uno scrittore. Prendendo la tua biografia questo dettaglia mi ha ricordato te. Quanto c’è di Viola in Valerio e quanto di Valerio è entrato in Viola?
In tutti i miei protagonisti c'è sempre qualcosa di me, in maniera più o meno marcata, ma non sono mai identici alla sottoscritta. Nel caso del mio primo romanzo, KillerQueen, molti hanno pensato che la protagonista fossi io, ma in realtà non metto mai il 100% di me nelle mie storie. Mi limito a qualche particolare qua e là, specie quando si tratta di difetti o piccole manie che possono rendere più reali i personaggi.
Nel caso di Valerio gli ho donato la mia stessa città (poteva andargli meglio), la mia scuola e un pizzico di me a livello di personalità, ma in realtà è molto diverso da me.

Il romanzo affronta anche diversi aspetti tipici dell’omosessualità: coming out, rapporto genitori figli e discriminazione sociale.  Quanto credi ci vorrà prima che due ragazzi o due ragazze gay possano camminare mano per la mano senza attirarsi addosso gli occhi della gente?
Io spero davvero di vivere abbastanza per vedere un mondo in cui ciò possa accadere, e credo che sia possibile. A mio parere, tra cent'anni chi considera sbagliato l'amore tra due persone dello stesso sesso sarà considerato al pari di chi ora pensa che un bianco non debba sposare un nero.

Viola, oltre a essere una scrittrice sei anche una traduttrice e ti occupi di tradurre i romanzi della Dreamspinner. Sapendo bene cosa significa tradurre opere altrui, non ti chiederò che differenza ci sia fra lo scrivere e tradurre un’opera, ma, invece,  ti voglio chiedere: quanto è diverso il modo con cui si cimenti nelle due attività?
Credo che ci siano molti punti in comune tra le due cose, anzi, credo che superino di gran lunga le differenze. Sono due attività che amo, anche se forse non allo stesso modo. Entrambe richiedono impegno e regolarità. Inoltre ritengo che il migliorarsi nelle traduzioni aiuti anche nella scrittura, perché si deve ragionare su ogni singola frase, quindi si osserva da vicino la costruzione di un testo.

Anche tu hai scelto di pubblicare con una casa editrice che edita i romanzi solo in versione ebook. Perché hai scelto questo modello invece del cartaceo?
Per diversi motivi. Intanto, credo che ci siano determinati generi che si prestano di più al cartaceo, altri più adatti a essere diffusi in forma digitale. La narrativa M/M si sta diffondendo molto, anche grazie alla Dreamspinner che ha un vasto pubblico. Ci sono tanti lettori che hanno comprato l'intero catalogo! Inoltre ho letto diversi romanzi della Triskell e mi piaceva molto il loro lavoro, quindi ho scelto di contattarli.

Hai partecipato a diversi concorsi, tra cui La Giara che l’anno scorso è stato vinto da Roberto Paterlini e il suo Cani Randagi. Come hai appreso la notizia che il concorso fosse stato vinto da un romanzo in cui protagonisti erano tutti omosessuali?
Mi ha fatto molto piacere. Ritengo significativo che un concorso nazionale così importante abbia scelto di premiare un romanzo del genere; più se ne parla, più certi temi vengono trattati, prima si arriverà al giorno in cui tutto sarà accettato davvero totalmente. Quindi lo considero un segnale estremamente positivo.

Per concludere, seppur il tuo libro tramite le parole di Emanuele da molti consigli ai giovani scrittori, tu, in quanto Viola Lodato, cosa consiglieresti a chi aspira a diventare un autore di romanzi?
Consiglierei a tutti gli aspiranti di trovarsi un Emanuele (ride ndb), ovvero una persona competente, in grado di mostrare punti deboli e punti di forza di un testo. Devo moltissimo a tutte le persone che mi hanno aiutata a migliorarmi nel corso degli anni. Le prime critiche sono state dure da sopportare, ma poi ne ho fatto tesoro, una volta superata la batosta iniziale. Ovviamente i complimenti fanno un piacere immenso, ma le critiche sono indispensabili per capire come raddrizzare il tiro e arrivare più in alto.
Intervista: Francesco Sansone

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