A nudo - Coming out, concorsi di bellezza per bambini e nativi americani nel nuovo romanzo di Manuela Chiarottino

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
“Recitare, sorridere, dimenticare. Queste sono tre parole che Alex Bohlen ha imparato bene e, all’alba del suo nuovo film, sembra non esserci altro che questo mantra. E l’alcool: la panacea per tutti i suoi mali. Un passato da cancellare, un futuro ancora troppo nebuloso e una sessualità da tenere nascosta, per non perdere la fama ottenuta, sono tutto ciò che caratterizza la sua vita. Almeno finché non gli viene messo alle calcagna il giovane Niyol, assistente dalle origini navajo, assunto dal suo agente per non permettere ad Alex di eccedere nel bere e portare a termine le riprese del nuovo film. 
Ma Niyol è troppo serio, troppo ligio al dovere: troppo bello. Una tentazione continua che rischia di far esplodere ogni sicurezza, ogni punto certo. Se un punto certo è mai esistito prima di lui…

Quella appena letta è la trama del nuovo romanzo di Manuela Chiarottino, “A nudo” (self publishing Amazon. Prezzo ebook:3,49 Euro; Prezzo cartaceo 11,98 Euro.). Una storia piacevole, ma allo stesso tempo pregna di messaggi importanti, per una società più attenta all’immagine che alla sostanza di una persona.

Continua sotto...

Il romanzo ha tre punti di forza: la paura di un attore di fare coming out, l’egoismo di una madre, iscrive i figli ai concorsi di bellezza per ottenere un benessere mai avuto, e la cultura dei nativi americana. Tre temi che lì per lì sembrano “cozzare” fra loro, ma che la scrittura e il talento della Chiarottino, bisogna dirlo, hanno saputo fondere, tessendo una trama avvincente e piacevole.

«Scrivendo ho pensato a un attore che amo molto e che aveva proprio parlato di questo timore: Wentworth  Miller confessa l’autrice a Il mondo espanso dei romanzi gay quando le viene chiesto come l’è nata l’idea di affrontare l’omosessualità nell'ambiente hollywoodiano. «Ha nascosto la sua omosessualità a lungo, aspettando la fine della serie ‘Prison Break’, dov’era protagonista, interpretando un eterosessuale più vicino allo stereotipo del macho.» Una paura, quella del coming out fra gli autori, che Manuela Chiarottino pensa sia dovuta dal timore di «essere etichettato e non poter più interpretare qualsiasi ruolo ma solo parti “gay”. Anche Rupert Everett –continua - aveva confessato in un’intervista che, da quando si era dichiarato, gli venivano offerti solo ruoli di un certo tipo, in effetti basta guardare i suoi film prima e dopo. Secondo lui Hollywood è ancora reazionaria in questo senso, al contrario della tv americana, molto più liberale. Addirittura il suo parere è che la liberalizzazione abbia portato nell’ambiente più puritanesimo. Per fortuna, però, il pubblico ha sempre risposto bene, continuando ad amarli e, almeno da parte mia, apprezzandoli ancora di più.»

Dicevo che oltre a questo tema il romanzo affronta anche il fenomeno dei concorsi di bellezza per bambini, mostrando uno scenario che difficilmente appare a chi li guarda dall’esterno.

«Avevo visto un documentario denuncia sui concorsi di bellezza svolti in America e ne ero rimasta impressionata. Le bambine erano agghindate come donne in miniatura: trucco pesante, abbronzatura spray, french manicure, reggiseno imbottito e acconciature da Marilyn Monroe. Per non parlare delle pose ammiccanti, che immagino facciano la gioia dei pedofili, insieme a tutto il resto. La cosa più sconvolgente era una madre che aveva fatto il botox alla figlia di otto anni e un’altra che riempiva il bimbo, di credo 4 o 5 anni, di caffeina per tenerlo sveglio. Sono madri ossessionate dalla perfezione e dalla voglia di emergere per interposta persona e, nonostante alcuni psicologi hanno fatto notare che tutto ciò non è sano, nessuno fa nulla perché dietro questi concorsi c’è una gigantesca macchina da soldi.»


In fine la cultura dei nativi americani. Pagine piene di aneddoti e credenze che, a chi come me è sempre curioso di scoprire cose nuove sulle altre civiltà, arricchiscono e mostrano aspetti che la cinematografia e la letteratura mondiale dei decenni precedenti ha tralasciato. Leggendoli è evidente che la stessa Chiarottino è affascinata dal tema e ce lo confessa quando le chiediamo il perché abbia voluto raccontare questa realtà:

«La storia dei Nativi mi ha sempre attratto, è un popolo che collego all’idea della libertà e dell’amore per la natura, anche se purtroppo è una libertà che in parte gli è stata tolta. Dato che volevo un personaggio diverso dal solito, ho pensato che poteva essere la figura ideale. Naturalmente mi sono dovuta documentare sulle loro usanze e sulle loro leggende, perché volevo agganciarmi a qualcosa che potesse avere un significato particolare per Alex e Niyol, un simbolo. Conoscevo già il significato del dreamcatcher, o acchiappasogni, ma non sapevo fosse proprio una leggenda nativa a spiegarlo e la cosa mi ha affascinato, così come la tradizione della danza del sole, che descrivo in parte. Purtroppo nelle mie ricerche ho scoperto che ancora oggi molti ragazzi nativi soffrono per non riuscire ad avere una propria identità, divisi tra il mondo delle riserve con le loro tradizioni e quello al di fuori.
In questo caso, poi, mi serviva anche per accentuare le differenze tra i due protagonisti e far capire come, nonostante quelle, si possa arrivare a capirsi e ad amarsi.»

Continua sotto...

Lo stile di “A nudo” è dinamico e scorrevole, però, trova un limite nella struttura imposta dal genere romance. Le minuziose descrizioni degli amplessi sessuali e le forme stilistiche tipiche di questo genere si potevano tranquillamente evitare, perché la storia, a mio avviso, è talmente d’impatto e corposa che avrebbe funzionato anche se fosse stata scritta in un altro genere letterario. Lo dico perché Manuela ha le carte in regola per sperimentare nuovi generi. Tuttavia si deve riconoscere la bellezza di “A nudo” e soprattutto ne si deve consigliare la lettura e non solo agli e alle amanti del romance. 

RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK