“Mi ritorna in mente...” - Intrighi di corte, macchinazioni politiche, una passione e un desiderio mai provati prima. Oggi vi ripropongo la recensione de L'ultima concubina di Catt Ford

A cura di Lilia Stecchi
Grafica di Giovanni Trapani

Con questo libro, molto amato dalle appassionate del genere storico/mm, si apre la rubrica “Mi ritorna in mente...” che vi terrà compagnia in questo periodo di vacanza. In cui verranno riproposte le recensioni fatte qualche anno fa, sui romanzi che ancora oggi sono ricordati con piacere e che scatenano sempre forti emozioni. Noi speriamo di farvi cosa gradita, attirando nuovi lettori con le nostre opinioni oppure di accendere quel desiderio di rilettura, che tutti abbiamo ma che spesso accantoniamo per mancanza di tempo. Ma ora basta chiacchiere e passiamo a “L'ultima concubina” di Catt Ford. 


Quando la principessa Lan’xiu, contro la propria volontà, viene consegnata dal fratello come offerta all’harem del generale Hüi Wei, la sua unica domanda è quando il suo segreto sarà scoperto. Non si fa illusioni: quando il generale scoprirà che lei è in realtà un lui, la morte sarà il suo unico futuro, anche se non ha intenzione di arrendersi. Lan’xiu si è vestito da donna per tutta la vita, ma non è fragile. Sa usare una spada come i migliori guerrieri.
Il generale Hüi Wei ha tutto quello che un uomo può desiderare: potere, ricchezza, successo sul campo di battaglia e un harem di concubine. All’inizio guarda Lan’xiu con sospetto, ma si sente stranamente attratto da lei. Quando scopre che la bellissima giovane in realtà è un uomo, la sua prima reazione è quella di estrarre la spada. Piuttosto che sprecare una tale bellezza, decide di godere della sottomissione di Lan’xiu: la principessa accende una passione e un desiderio profondi, che egli non ha mai provato per le altre mogli. Ma gli intrighi di corte, le ambizioni politiche e i dubbi del generale potrebbero essere un ostacolo troppo grande per il loro amore.


Dopo aver letto Una mano forte ero curiosa, e allo stesso tempo impaziente, di leggere un altro romanzo di Catt Ford. Caspita, mi son detta, è uno storico! E che storico. Chi mi conosce da tempo sa che io adoro quella parte del mondo in tutte le sue sfaccettature. Giappone, Cina e Oriente in generale mi appassionano e attraggono da sempre, con la loro storia, la cultura, le tradizioni, e poter essere trasportata nella Cina Imperiale con una storia M/M era davvero il meglio che potessi chiedere. Già dalle prime pagine ci immergiamo in una storia ricca di particolareggiati dettagli dell'ambiente che ci circonda, quasi come se anche noi fossimo entrati in punta di piedi nel romanzo. Come erano organizzate le case riservate alle mogli e alle concubine, le minuziose descrizioni degli abiti e dei gioielli e il racconto del lento passare del giorno, in attesa di vedere davanti a quale casa sarebbe stata accesa la lanterna, la trepidazione di sapere quale moglie avrebbe allietato parte della notte del suo signore. Il periodo non è ben precisato, ci viene detto che siamo durante la dinastia Qing, quindi dalla metà del '600 fino ai primi del '900 del secolo scorso, anche se dalla frequenza di guerre e battaglie per conquistare provincie e ampliare il territorio da parte dei governatori, fa pensare che la vicenda si svolga agli albori di questa dinastia. Ed è proprio per un ambizioso tentativo da parte di uno di questi governatori, di una provincia all'interno del paese, che inizia la storia della principessa Lan'xiu. 
Lan'xiu, giovane diciottenne, è stato cresciuto dalla madre come se fosse una donna, per tenerlo fuori dagli intrighi e dalle macchinazioni del fratello Wu Min, lo veste con seta pregiata, gli fa indossare gioielli, gli acconcia i capelli, il tutto come una principessa di alto rango. Anche se Lan, grazie al suo servitore eunuco Ning, non disdegna di certo di maneggiare abilmente una spada. Però Wu Min scopre il segreto di Lan, uccide sua madre e per sbarazzarsi della scomoda sorella e, allo stesso tempo, raggiungere il suo scopo di ampliare le sue terre fino al mare, decide di darla in dono al generale Qiang Hüi Wei, sicuro che, quando questi scoprirà la verità, metterà a morte la giovane principessa. Ed è proprio questo che sta per accadere. Questa è la prima reazione di Hüi Wei nello scoprire che la bellissima principessa è un ragazzo. Ma il generale non ha fatto i conti con i sentimenti. Lan è docile, gentile e intelligente, sa tenere vivo l'interesse in una conversazione, ma, cosa non indifferente, accetta ogni novità nel rapporto amoroso con Hüi, anche quello di essere dominata. Tutto questo pian piano fa scoprire al generale sentimenti che non ha mai provato, per nessuna delle altre mogli, arrivando a innamorarsi perdutamente della sua Lan'xiu. 
Proprio le altre mogli, che occupano le rispettive sei case all'interno della fortezza, sono l'altro elemento importante del romanzo. Tra tutte spiccano Mei Ju e Ci'an, rispettivamente la Prima e la seconda moglie. Ci'an è l'elemento destabilizzante all'interno dell'armonia che si è venuta a creare all'interno della casa, anche se forse il suo comportamento è il meno ipocrita rispetto alle altre, che a volte sembrano voler andare d'accordo per forza. E' gelosa del suo signore e invidiosa delle altre mogli, ed è disposta a tutto pur di avere per lei tutte le attenzioni di Hüi Wei. Poi c'è Mei Ju, la Prima moglie, che potrebbe sfruttare il suo essere privilegiata nei confronti delle altre, soprattutto verso l'ultima concubina, ma la dolcezza e l'umiltà di Lan'xiu la conquisteranno, portandola a provare quasi un sentimento di protezione nei confronti della giovane principessa. 
Per concludere, tra intrighi, morti tragiche, battaglie e amori, devo dire che questo libro mi ha conquistata. Catt Ford mi ha conquistata! Per me è stata una piacevole conferma, unendo nel migliore dei modi due generi, M/M e storico, che io adoro. 

Scheda del libro:
Titolo: L'ultima concubina 
Autore: Catt Ford 
Anno di pubblicazione in Italia: 2014 
Genere: Storico 
Casa Editrice: Dreamspinner Press 
Traduzione: Stella Mattioli 
Prezzo: 4,54 Euro (prezzo attuale su Amazon)