Un giorno perfetto – Melania G. Mazzucco racconta una storia amaramente italiana.

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A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani

Trama: Dopo aver prediletto storie ambientate nel passato, Melania Mazzucco sceglie la Roma di oggi come scena per il suo romanzo. Il giorno perfetto - come nel titolo di una canzone di Lou Reed - è quello in cui Camilla compie sette anni, Zero fa esplodere la prima bomba in un McDonald's, Emma perde il lavoro, Kevin le mutande, Elio recita il discorso sbagliato al suo comizio elettorale, Valentina fa un piercing all'ombelico, Maja trova la casa dei suoi sogni, Sasha festeggia l'anniversario dei dieci anni con l'amante, Antonio vede la moglie per l'ultima volta e qualcuno carica con 7 colpi + 1 la sua pistola. Mentre le loro strade si incrociano sul grande palcoscenico di una Roma frenetica e sorprendente, e la tensione si accumula, le loro vite sembrano destinate a esplodere in mille pezzi. Romanzo corale, affresco sociale, foto di gruppo di una nazione, questa cronaca di un giorno apparentemente qualunque in una grande città di oggi è un'immersione totale nella realtà che ci circonda. Una storia d'amore e disincanto, di scuola e di lavoro, una notizia da prima pagina e uno straziante caso di nera. Ma soprattutto, l'anatomia di una famiglia: ragazze e bambini, uomini e donne, madri e padri, figli e figlie, scene da un matrimonio in cui ciascuno, nel bene e nel male, può riconoscersi.

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L’estate, per me, non è solo un momento di riposo, ma è quel periodo dell’anno in cui riesco a leggere dei romanzi senza scadenze e senza “l’obbligo” di doverne scrivere una considerazione su Il Mondo Espanso Dei Romanzi Gay. Nei mesi scorsi, infatti, sono riuscito a concedermi la lettura di Un giorno perfetto di Melania G. Mazzucco (Rizzoli edizioni. Prezzo cartaceo: 12,90 Euro) che da qualche tempo era lasciato in quella zona della libreria dove inserisco i romanzi da leggere nel tempo libero.

Non c’è voluto molto affinché la scrittura di questa scrittrice raffinata, che sa mescolare ironia e pietismo in un mix perfetto, mi catturasse nel suo vortice.  

La storia, dopo la scena iniziale, attraverso i flashback ripercorre il “giorno perfetto” per arrivare alla sera dove di perfetto c’è solo il ricordo di ciò che è stato. Pagina dopo pagina, le storie complesse dei vari personaggi s’intrecciano fra loro, danno valore alla storia, al romanzo e alla mia esperienza di lettura.

Emma, Antonio, Camilla, Zero, Maja, Kevin e Sasha sono così bene descritti da sembrare reali come vera risulta la storia, figlia di un’Italia malata, viziata e incapace di accettare il rifiuto, la fine di un amore e, soprattutto, incapace di concepire le donne come tali e non come oggetti da possedere.

Un quadro tristemente attuale di un’Italia che, a distanza di dodici anni, il romanzo è del 2006, non solo non è cambiata ma è, addirittura, peggiorata. Basti pensare che nel 2017 le donne uccise da ex mariti/fidanzati sono state 113 e nei primi mesi di questo 2018 sono già 44, il 30% in più dello stesso periodo dell’anno scorso.
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Il romanzo, però, si sofferma anche su quanto ancora si difficile essere "liberamente" omosessuale nel nostro Paese. Sasha, giovane insegnante gay, infatti, vive la sua storia d’amore clandestinamente con un noto giornalista televisivo che, per paura di perdere la sua posizione e rispettabilità, preferisce vivere una doppia vita, nascondersi dietro a un matrimonio di apparenza.

Pertanto, se come me non avevate avuto ancora modo di leggere Un giorno perfetto di Melania G. Mazzucco, vi consiglio vivamente di lasciarvi trascinare da questa storia amaramente italiana.

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