Infine cadono le stelle - un vedovo bisessuale alle prese con i sentimenti repressi da tempo nel romanzo di Brandon Witt

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
“Dopo la morte della moglie, avvenuta quattro anni prima, di Travis Bennett è rimasto il guscio dell’uomo che era. Con il suo cane al fianco, cresce tre figli, gestisce il suo magazzino di mangimi e lavora come sovrintendete di una fattoria. Ma ogni giorno, ogni minuto, è un vuoto doloroso.
Wesley Ryan ha ricordi affettuosi della piccola città di El Dorado, sull’altopiano dell’Ozark. Vedendola come un posto sicuro dove potersi lasciare alle spalle le relazioni fallite, Wesley si trasferisce nella vecchia casa dei nonni e prende in gestione la locale clinica veterinaria. Quando una mattina riceve la visita di Travis con il suo cane, in lui nascono sentimenti che cerca di allontanare. L’ultima cosa di cui ha bisogno è innamorarsi di un uomo con un baglio emotivo e tre ragazzi come parte del pacchetto.
La vita, tuttavia, sembra avere altri piani.”

Avete appena letto la trama di 'Infine cadono le stelle', il romanzo di Brandon Witt (Dreamspinner Press, traduzione Ida Giannini, cover art Anne Cain. Prezzo: 4,82 Euro), un romanzo interessante sulla carta ma deludente nei fatti.
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Ho delle difficoltà a parlare di questo romanzo. Non riesco a dire se mi sia piaciuto o meno. 
Il romanzo ha diversi aspetti interessanti come la scelta di affrontate la bisessualità e le remore di un uomo che ama sia gli uomini sia le donne. Interessante è averlo trattato attraverso la prospettiva di un vedovo, padre di tre figli, che cede a quella parte della sua sessualità dopo un matrimonio tradizionale con la donna della sua vita. Interessante è anche il modo con cui la sua sessualità,e quella del compagno, gay dichiarato, vengono visti dagli amici e dai cittadini di una piccola comunità, quale è  El Do. Tuttavia, come dicevo, nei fatti, almeno a mio avviso, la storia perde di spessore. Lo perde per via di una scrittura lenta, ricca di riempitivi che non portano nulla alla storia, se non un senso di noia che rende  faticoso arrivare alla fine. 
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Se l’autore non si fosse perso in dettagli o in inutili sottostorie, il romanzo avrebbe risposto alle aspettative. Invece, il voler dar vita a tutti i costi a libri con più di trecento pagine, anche quando non c'è davvero un motivo, ci pone di fronte a un miscuglio di tematiche, affrontate in modo approssimativo, che affossano il tutto. Peccato.

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