Io: nella gioia e nel dolore - Diario di un ragazzo in crescita. Recensione e intervista de I miei sogni tra le pagine
In questo sabato di metà novembre vi parlo di Io: nella gioia e nel dolore - Diario di un ragazzo in crescita tramite le parole usate da Amarilli73, che ringrazio, sul blog I miei sogni tra le pagine.
Di seguito quindi potrete leggere il suo pensiero sul mio libro e un prezzo dell'intervista che le ho rilasciato, giusto per farvi capire meglio chi sono e di che cosa parla il libro.
Francesco Sansone
Titolo: Io: nella gioia e nel dolore - Diario di un ragazzo in crescita
Autore: Francesco Sansone
Copertina: Giovanni Trapani
Prezzo: 3,50 Euro
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Il pensiero di Amarilli73
Il ragazzo “in crescita” è Francesco, che ci apre il suo cuore e ci lascia sbirciare dentro, lasciando fluire i suoi pensieri, le sue sensazioni, le sue reazioni, in modo spontaneo e libero, e quindi inevitabilmente anche con esiti confusi e difficili da interpretare sul momento.
All’inizio ero un po’ titubante a conoscere la parte più segreta di quest’io narrante, perché è come se il lettore fosse lui stesso una pagina di diario che riceve le confidenze più intime, e può scattare il disagio di sentirsi un po’ spioni, quasi degli intrusi pronti a violare i segreti altrui. Questo effetto prevale soprattutto nella prima parte, di fronte a un Francesco ancora di passaggio tra l’ultima infanzia e l’adolescenza, con emozioni ancora piene d’ingenuità e quindi più bisognose di protezione e di riservatezza.
Il ragazzo “in crescita” è Francesco, che ci apre il suo cuore e ci lascia sbirciare dentro, lasciando fluire i suoi pensieri, le sue sensazioni, le sue reazioni, in modo spontaneo e libero, e quindi inevitabilmente anche con esiti confusi e difficili da interpretare sul momento.
All’inizio ero un po’ titubante a conoscere la parte più segreta di quest’io narrante, perché è come se il lettore fosse lui stesso una pagina di diario che riceve le confidenze più intime, e può scattare il disagio di sentirsi un po’ spioni, quasi degli intrusi pronti a violare i segreti altrui. Questo effetto prevale soprattutto nella prima parte, di fronte a un Francesco ancora di passaggio tra l’ultima infanzia e l’adolescenza, con emozioni ancora piene d’ingenuità e quindi più bisognose di protezione e di riservatezza.
Ma poi mi sono detta che lo scopo dell’autore era proprio quello di raccontare se stesso, senza filtri e senza censure, per permettere agli altri di confrontarsi con le stesse paure e quindi le stesse ingenuità. Ho anche trovato una mia personale chiave di lettura, ponendomi dalla parte della donna adulta e della madre che sono. Mi sono chiesta come mi sarei comportata, cosa avrei detto, come avrei reagito di fronte a certe situazioni.
Ho apprezzato il fatto che Francesco non abbia tralasciato eventi meno felici e più difficili da raccontare, che abbia narrato i propri rapporti in modo oggettivo, non esitando a rimarcare quando lui era innamorato mentre l’altro voleva solo divertirsi e quando invece, al contrario, è stato lui a spezzare il cuore a qualcuno.
Alla fine ne viene fuori uno spaccato di vita fatto di luci e di ombre, senza censure e molto realistico. Non ho trovato la risposta alla domanda se Francesco, dopo questo percorso, sia felice. Però è certamente un ragazzo che è maturato e che è divenuto più consapevole di sé. Una lettura per capire e per riflettere.
Alla fine ne viene fuori uno spaccato di vita fatto di luci e di ombre, senza censure e molto realistico. Non ho trovato la risposta alla domanda se Francesco, dopo questo percorso, sia felice. Però è certamente un ragazzo che è maturato e che è divenuto più consapevole di sé. Una lettura per capire e per riflettere.
Parte dell'intervista
Come ho sottolineato nella mia recensione, ho apprezzato il fatto che tu non abbia tralasciato anche aneddoti meno felici e un po’ più bui o che tu non abbia esitato a descrivere quando per te una relazione era solo fisica e quando invece per te era molto di più. Una delle accuse più frequenti mosse agli omosessuali è una certa tendenza alla promiscuità, fatto da cui deriverebbe un aumento delle malattie, un’instabilità affettiva, psichica e anche sociale. Si dice che i gay non possano pensare di formare una famiglia o di crescere un figlio, perché non sono in grado di stabilizzarsi con una persona. Tu che ne pensi?
Ci puoi raccontare la tua esperienza da questo punto di vista, visto che il libro si ferma al periodo universitario?
(F.S.) Se nell’ambiente gay c’è una certa promiscuità non è di certo da attribuire all’orientamento sessuale, ma all’essere uomini. Non mi sembra che gli eterosessuali siano meno avvezzi ad avere relazioni extra coniugali o a concedersi qualche scappatina dalle proprie compagne o a cercarsi una scopata a sera se sono single. Quindi le stesse dinamiche che avvengono nel mondo etero avvengono anche in quello omosessuale, ma non si può generalizzare e dire che tutti facciano così. Sarebbe ridicolo. A me piace parlare al singolare perché è qui che si cela l’identità di una categoria. Storie d’amore ventennali senza alcun tradimento si riscontrano in entrambe le sponde e anche se qualcuno cerca di negarlo, è la verità. Le malattie sessualmente trasmettibili, purtroppo, colpiscono sia etero che gay. Il desiderio di crearsi una famiglia è comune in entrambi. Siamo fin troppo uguali e quello che desideriamo, ossia lavoro, amore e salute, né è la dimostrazione.
Come ti dicevo vivo una relazione stabile da quasi nove anni e anche noi viviamo i problemi di tutti i giorni che potrebbe avere una coppia eterosessuale qualunque. Per il resto ho una quotidianità composta da impegni, da pulizie di casa e da lavoro, tutto qui. Qualcosa mi dice che sia simile alla tua, sbaglio? (ride ndb)
Alla luce delle varie avventure che hai narrato nel libro, ci sono degli errori che forse non rifaresti? Ci sono delle esperienze che forse avresti potuto evitare, o non rinneghi niente di ciò che è accaduto?
(F.S.) No, assolutamente no. Rifarei tutto esattamente alla stessa maniera anche perché è grazie a tutte quelle esperienze se sono diventato ciò che sono oggi. Certo, a volte mi vergogno un po’ di alcune scelte prese, non lo nego, ma tutto sommato so che mi sono servite anche quelle per crescere e per capire che cosa fa per me e quali sono le persone giusto a cui affidarsi e di cui fidarsi. Sbagliando si impara, no? (sorride ndb).
Adesso anche in ebook. Qui
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Ciao Francesco,
RispondiEliminami è piaciuta molto la tua risposta alla prima domanda :-)
Marco
Grazie mille, Marco ^_^
EliminaFrancesco