Le interviste: Fabio Rien - Esclusiva



Un'altra domenica è arrivata e un altro week monotematico giunge alla sua conclusione e così oggi potrete leggere l'intervista allo scrittore di Eutanasia d'amore, Fabio Rien, che ci parlerà del libro, ma anche di letteratura dando anche un consiglio a chi vuole diventare uno scrittore. Dopo il salto.
Buona domenica








Le interviste
  Fabio Rien
   Esclusiva
 

Nella foto: Fabio Rien



Eutanasia d’amore è il tuo ultimo romanzo, ti va di dirci come è nato il progetto?
A essere totalmente sincero, il progetto così com'è e stato concepito e scritto in 3 mesi. Sul come sia nata l'idea, tutto è cominciato con un discorso, parlavo del mio primo libro con alcuni colleghi di bordo. Parlando della storia e delle vicissitudini, è nato il progetto vero e proprio ed era il 2011, quando prese vita per la prima volta il personaggio di Davide.

Il romanzo si apre con il risveglio di Davide, il protagonista, in un letto di ospedale dove incontrerà due persone che si riveleranno decisive  per lui: Marco, lo psicologo, e, soprattutto, Andrea. Come sono nati i personaggi e come si sono sviluppati?
In realtà, il primo capitolo è nato per ultimo. Mi Spiego, il processo evolutivo della storia ha subito continui cambiamenti, in particolare l'introduzione e quindi poi il risveglio, sono frutto di un sogno e dal turbamento che ne venne a seguito. Per quanto riguarda i due personaggi, su Andrea, è abbastanza semplice nella sua complicatezza; in lui ho racchiuso tutti i sogni di ragazzino, quando si spera nell'amore e di poter incontrare una persona per cui valga la pena lottare. Per quanto riguarda Marco invece, posso solo dirti, che esiste nella realtà...

Tuttavia la vita per Davide non sarà facile. Lui è un adolescente problematico che ha avuto già parecchie fregature dalla vita e quando sembra che abbia trovato la serenità, la sua vita subisce un’altra frenata. Questo fa sì che il tuo romanzo sia più il realista possibile.  Perché nel tuo romanzo hai voluto negare un riscatto a Davide?
Si dice sempre che piove sul bagnato, bene a me piaceva pensare al mio personaggio come a un qualcuno che continua a scivolare sulla medesima lastra di ghiaccio. Davide è un personaggio eclettico, svogliato, e pigro. È nell'idea stessa del suo carattere che la storia ha preso vita, il fatto che non abbia un riscatto, è dovuto al fatto che, lui per primo, non cerca di risalire la china, ma si lascia trasportare inerte dal flusso degli eventi.

Quello che colpisce del tuo romanzo è indubbiamente la scrittura che, seppur priva di paroloni, è ricercata e allo stesso tempo delicata. Perché hai scelto questa stile per parlare di questa storia?
Credo che il mio modo di scrivere in italiano sia quantomeno particolare, e questo lo può confermare il mio amico Beppe Nelli, che mi ha aiutato nella correzione di bozza. Per quando riguarda la scelta del linguaggio, ho scelto deliberatamente di usare parole semplici, in primis per abbracciare un pubblico più ampio, e poi, perché l'idea di dover posare il libro per aprire il dizionario mi mette i brividi!

Eutanasia d’amore è il tuo secondo romanzo che arriva in Italia dopo la pubblicazione all’estero, ma tu hai debuttato nell’editoria con il libro per il mercato francese. A questo punto voglio chiederti: quante difficoltà hai riscontrato per pubblicare i tuoi lavori?
Eutanasia in realtà è il terzo, il primo lavoro, edito unicamente in francese, ricevette due offerte di pubblicazione in Francia (come in Italia), ma per mia scelta e per questioni d'età compromettenti, decisi di non accettare, e liberare sul web l'intero manoscritto, raggiungendo così rapidamente molti più lettori e un discreto pubblico. Le difficoltà per pubblicare ci sono sempre, in Italia sopratutto, c'è ancora troppo bigottismo e un circoscritto numero di lettori-pecore.

Che ruolo ha avuto e continua ad avere la letteratura nella tua vita?
A che ho memoria ho sempre amato i libri e la letteratura in genere, vivendo in una campagna sperduta hanno rappresentato gli unici amici che ho avuto per lungo tempo.

Nelle tue note biografiche si legge: "Dichiarato e fiero dal 2006", ma durante il periodo in cui prendevi coscienza della tua omosessualità, c’è stato un libro a tematica gay che ti ha fatto capire di non essere il solo a provare sentimenti per altri ragazzi?
Come dicevo poc'anzi, vengo da una ridente cittadina sperduta tra le montagne, al tempo come tutt'ora, c'era e c'è purtroppo poca informazione, ma in questo mi venne in aiuto un mio caro professore delle superiori, consigliandomi un libro, MiddlesexJeffrey Eugenides.

Che consiglio daresti ai giovani ragazzi che vogliono diventare scrittori?
Di leggere molto e di tutto, anche quello che non è il loro genere preferito, bisogna crearsi un background ampio, e di scrivere tutti i giorni, se una passione è vera, non dovrebbe essere difficile.
Quello che posso dire infine, la scrittura salva la vita a volte, scrivete prima per voi stessi, poi per gli altri, non soffermatevi troppo a pensare alle reazioni che le persone potrebbero avere, siate originali rimanendo voi stessi, detto ciò, in bocca al lupo! 

Intervista Francesco Sansone