Consigli d'autore - Querelle De Brest
Torna per la seconda volta la nuova rubrica, Consigli d'autore, con cui Il mondo espanso dei romanzi gay ha festeggiato il post numero 200. Questa settimana il libro consigliato è Querelle De Brest e a parlarcene è Diarionudo, l'autore del libro Mi fermo a guardare le luci e del blog Diarionudo - taccuino di un giovane sporcaccione.
Titolo: Querelle de Brest
Autore: Jean Genet
Traduttore: Dario Gibelli
Casa Editrice: Il Saggiatore Editore
Prezzo: 16,53 Euro
Si avvicina l'autunno, cosa c'è di più bello di leggere un libro davanti a una tazza calda di tè?
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Querelle, un marinaio omicida, s'abbandona ad una serie di esperienze,
una sorta di calvario, da cui spera di trarre la propria identità: si
concede ad un proprietario di bistrot, ruba l'amante al fratello,
denuncia un assassino di cui si è innamorato e supplica il capitano di
sfogare su di lui i peggiori desideri perversi.Il romanzo, da cui è
stato tratto il film omonimo di Fassbinder, presenta nella nuova
traduzione le pagine censurate nella prima edizione.
Consiglio d'autore
A Brest non c'é mai il sole, la nebbia ti circonda e ti confonde, non
sei più in grado di distinguere la realtà dall'illusione, non hai più
coscienza del bene e del male, l'unica cosa che conta é il bello. Non
riesci a trovare scampo neanche sulla nave, l'atmosfera cittadina si
riflette in questa comunità galleggiante.
Segui i personaggi quasi a pedinarli, ti perdi con loro nei vicoli della grigia cittadina e ti trovi ad assistere ad omicidi meditati, studiati fino al minimo dettaglio e raccontati da Genet con un linguaggio crudo. Non vieni coccolato in quanto lettore, lo scrittore non ti concede nessuna coccola, nessuna forma di acclimazione. Ti scaraventa in quella che é una follia razionale e se pensi di trovare conforto per le tue ossa e per la tua mente nella locanda ti sbagli di grosso. Ti trovi di fronte a questi due personaggi dall'aspetto identico, questi fratelli che altro non sono che uno sdoppiamento di personalità: il bene e il male.
E si sa, il male attira sempre di più, e cosa succede se Genet si rifà alla mitologia romantico-decadente dell'eroe bello e maledetto? Ti trovi ad essere suo complice e a cercarlo continuamente, anche nei passi in cui lo scrittore lo tralascia e lo mette in secondo piano, anche se Georges non é mai assente. Il suo arrivo a Brest provoca turbamento nei personaggi, non solo per essere Georges Querelle ma soprattutto per essere il fratello gemello di Robert Querelle. Due personaggi identici d'aspetto ma non di morale.
Capita spesso che tu non sappia chi hai di fronte e guai a comportarsi in maniera identica con l'uno o con l'altro, per te vorrebbe dire la morte e non intendo solo quella fisica.
Stanco, con i nervi a pezzi e ormai succube degli eventi ti ritiri nel retro della locanda, dove i rumori sono attutiti. Pensi di sederti e di rilassarti in poltrona, magari con un sigaro in bocca. Ma così non è.
Genet, in quello che costituisce la sua unica opera autenticamente romanzesca, non ti da respiro, nessun attimo di pace in questo libro in cui omicidio e sesso viaggiano in continua simbiosi, il tutto condito dalla sua lirica: cruda e oscena ma sempre sontuosa.
Segui i personaggi quasi a pedinarli, ti perdi con loro nei vicoli della grigia cittadina e ti trovi ad assistere ad omicidi meditati, studiati fino al minimo dettaglio e raccontati da Genet con un linguaggio crudo. Non vieni coccolato in quanto lettore, lo scrittore non ti concede nessuna coccola, nessuna forma di acclimazione. Ti scaraventa in quella che é una follia razionale e se pensi di trovare conforto per le tue ossa e per la tua mente nella locanda ti sbagli di grosso. Ti trovi di fronte a questi due personaggi dall'aspetto identico, questi fratelli che altro non sono che uno sdoppiamento di personalità: il bene e il male.
E si sa, il male attira sempre di più, e cosa succede se Genet si rifà alla mitologia romantico-decadente dell'eroe bello e maledetto? Ti trovi ad essere suo complice e a cercarlo continuamente, anche nei passi in cui lo scrittore lo tralascia e lo mette in secondo piano, anche se Georges non é mai assente. Il suo arrivo a Brest provoca turbamento nei personaggi, non solo per essere Georges Querelle ma soprattutto per essere il fratello gemello di Robert Querelle. Due personaggi identici d'aspetto ma non di morale.
Capita spesso che tu non sappia chi hai di fronte e guai a comportarsi in maniera identica con l'uno o con l'altro, per te vorrebbe dire la morte e non intendo solo quella fisica.
Stanco, con i nervi a pezzi e ormai succube degli eventi ti ritiri nel retro della locanda, dove i rumori sono attutiti. Pensi di sederti e di rilassarti in poltrona, magari con un sigaro in bocca. Ma così non è.
Genet, in quello che costituisce la sua unica opera autenticamente romanzesca, non ti da respiro, nessun attimo di pace in questo libro in cui omicidio e sesso viaggiano in continua simbiosi, il tutto condito dalla sua lirica: cruda e oscena ma sempre sontuosa.
Diarionudo
Alcune note sull'autore
Jean Genet (1910 - 1986) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo più discussi del secolo scorso. Fra le sue opere si ricordao l'autobiografia romanzata dal titolo Diaro del ldro e Querelle de Brest da cui è stato tratto un film da Fassbinder.
Autore: Francesco Sansone
Prefazione: Paolo Vanacore
Copertina di e con Giovanni Trapani
Casa Editrice: Tempesta editore
Prezzo: 15,00 Euro
In fondo Genet è omofobo: mette la sua omosessualità sullo sresso piano morale dell'omicidio e del tradimento. In pratica condivide i pregiudizi di chi vede nell'omosessualità una perversione criminale. Non distingue fra violazione dei diritti altrui e legittima attività sessuale fra adulti consenzienti. Questo è il difetto di fondo dei suoi pur affascinanti romanzi.
RispondiEliminanon è omofobo ma esteta, e se è vero che mette sullo stesso piano l'omosessualità e l'omidicidio è anche vero che lo fa esaltandoli fino a dichiarare che l'omicidio è l'atto estetico per eccellenza e nel "Diario del ladro" come l'atto d'amore più estremo.
EliminaNon ha pregiudizi, tantomeno morali, semmai una sessualità controversa.