Le Interviste: Angelo Franchitto

Prologo
Ieri abbiamo conosciuto il suo libro Amare Diversamente, oggi invece conosceremo meglio lui, Angelo Franchitto, che ci parlerà del suo libro, ma anche del suo rapporto con la letteratura.




Le Interviste
Esclusiva
Angelo Franchitto

Nella foto Angelo Franchitto

Angelo Amare Diversamente è il tuo libro di debutto, vuoi dirci in breve di che parla? 
Il mio è un saggio che ha come tema l'omosessualità. Nel mio lavoro che produco come ebook (si può scaricare dal link www.amarediversamente.com; il primo capitolo è gratuito), parlo della "normalità" di essere  che appartiene a tutti, eterosessuali e omosessuali. Anche se, nell'omosessualità, bisogna riconoscersi. Parlo delle influenze sociali (quelle che arrivano dalla famiglia e dagli amici per intenderci), che ci mostrano la paura di una società etero, e fortemente omofoba, che ancora oggi condanna l'omosessualità, e aggredisce psicologicamente e, in casi non poi così rari, fisicamente coloro che vorrebbero vivere "normalmente" la loro vita e la loro sessualità.

 
Parlo delle cause psicologiche che influiscono sullo sviluppo della sessualità, e che dimostrano come queste cause esistano, perché scientificamente dimostrate, e che sono influenze che arrivano dal mondo famigliare, di amicizie e sociale in generale. 
E in fine parlo anche del perché affrontare il tema dell'omosessualità sia non semplice. Il mondo cinematografico ha affrontato diverse fasi nella sua storia. Ma i personaggi omosessuali, anche nella cinematografia, hanno conquistato un ruolo sempre più centrale nei vari film.
Insomma questo libro è un modo per spiegare in maniera semplice la complessità di questo tema.
Il tuo libro si presenta in maniera innovativa perché, pur essendo un saggio, non si limita solo a fornire semplici dati sull’argomento, ma è più un’indagine sull’omosessualità. Quanto tempo hai impiegato per realizzarlo?
Il lavoro parte da studi di ricerche e raccolta di dati, che hanno avuto di base ben due anni alle spalle. Prese queste ricerche, e alla luce di notizie, articoli di giornali, esperienze personali (stando a contatto con giovani che scoprono la loro omosessualità), ho avuto un anno per pensare, scrivere e produrre questo saggio.
Un lavoro che ho fatto cercando di non essere ne superficiale, ne banale.
Il tuo testo si sofferma sulle possibili cause dell’omosessualità e sugli effetti che produce sia nei gay che negli eterosessuali. Come mai hai voluto affrontare questo aspetto dell’omosessualità?
Credo che per combattere la paura (l'omofobia) della diversità, bisogna capire che non si tratta di "diversità", ma bisogna invece parlare di "alterità". Se ci soffermiamo di fronte alle differenze creiamo un isolamento degli omosessuali.
Le persone sono in alcuni casi superficiali, o non hanno conoscenza dell'argomento, oppure lo rifiutano a prescindere, per partito preso.
Tutto questo impoverisce le menti e aumenta le paure. Invece sapere come si origina l'omosessualità, sapere cos'è, e che esiste, aiuta a non avere paura dell'"altro".

Amare Diversamente, tuttavia, spazia su vari argomenti come cinema e letteratura, ma  affronta anche uno degli aspetti che, mai come in questo periodo, è strettamente legato all’omosessualità: l’omofobia. Tu sei anche uno psicologo e voglio chiederti se ti andrebbe di darci una spiegazione scientifica, semmai essa sia possibile, per capire da cosa viene generata l’omofobia?
Come ho scritto anche prima, l'omofobia nasce dalla paura di ciò che non si conosce. Non si accetta un figlio gay per i pregiudizi e gli stereotipi che la società ci presenta, e a cui tutti siamo soggetti.
L'omofobia è paura di essere considerati omosessuali. Cioè essere soggetti a tutte quelle discriminazioni sociali rivolte contro i gay.
L'omofobo è anche la persona che scopre la propria omosessualità, ma ha paura che gli altri non possano capirlo, e per non perdere tutto rifiuta se stesso.
L'omofobia è un "male dell'anima" che colpisce tutti (etero e gay). Dobbiamo "guarire" in ogni caso dalla sua malevole influenza.

L’ultimo aspetto di cui voglio parlare con te del tuo testo è il coming out in famiglia a cui dedichi un ampio spazio e voglio chiederti una cosa che chiedono spesso anche a me: Che consiglio ti senti di dare ai ragazzi omosessuali  e ai loro genitori?
Quello che voglio dire è che pensiamo spesso che nessuno possa capirci. Questa idea ci rende chiusi e opachi, tanto da non poter essere capiti a prescindere dalla volontà delle persone di capirci.
Secondo aspetto importante; nessun genitore riesce "veramente" ad odiare un figlio. La "delusione" di un padre che scopre l'omosessualità del figlio arriva dal fatto che le sue aspettative sul figlio sono cadute, e perché in un mondo di etero sembra scontato che un figlio debba essere etero.
Allora parliamo chiaro. Il coming out serve per dire "Io sono". Un modo per presentarsi e riconoscersi. 
Serve ai giovani per vivere bene, essere se stessi, non dover vivere la paura dell'omofobia come male interiore che si ramifica e che prende sempre più il sopravvento.
Serve ai genitori per "Amare" i propri figli. Altrimenti vivrebbero nell'inganno, e anche se un figlio è etero ai loro occhi, è comunque moralmente disonesto. E comunque le cose dette, per quanto difficili possano essere, hanno sempre risultati.

Cosa ti ha spinto a dare vita a questo progetto?
Sicuramente la voglia di combattere il male interiore che ogni persona ha dentro. L'omofobia è una delle peggiori espressioni di questo malessere. 
Vorrei arrivare al cuore e alle menti di tanti giovani che oggi si trovano a lottare con se stessi, con la loro sessualità, con la voglia di amare e di essere amati, e soprattutto con la paura che gli impedisce di essere sereni.
Voglio dire loro che nessuno a questo mondo può toglierli nulla. L'amore esiste per tutti. Bisogna cercare di capire ciò che si è, e amarci per quello che siamo.

C'è un romanzo o un saggio a cui sei legato in modo particolare? Se sì, quale e perché?
Sono molto legato all'opera di Oscar Wilde "il ritratto di Dorian Gray". Un romanzo affascinante, perché tira fuori tutte le paure umane, ma anche i tabù che vengono infranti (come l'immortalità e la giovinezza permanente che viene donata a Dorian), esprimono a pieno quel senso di impotenza che l'uomo ha nei confronti dell'esistenza.

Sei uno scrittore emergente, hai avuto difficoltà a pubblicare il tuo lavoro, o trattandosi di un saggio hai avuto meno problemi dei tuo colleghi romanzieri?
Il mio come dicevo è un lavoro autopubblicato. Significa che sono senza editore. Questo perché, anche se l'opera è piaciuta a tantissime case editrici, voglio che sia un acquisto fatto da persone che hanno voglia di conoscersi, di fare un esame introspettivo. 
Infatti il prezzo dell'opera non è altissimo (sono solo 7euro di spesa), questo perché non ci sono intermediari (solo io che scrivo, e il lettore che acquista l'ebook).
Ripeto si può scaricare dal mio sito www.amarediversamente.com

Cosa consiglieresti a coloro che vogliono pubblicare il proprio libro?
Di cercare sempre case editrici che non richiedano contributo da parte dell'autore, e di far leggere la propria opera a tanti editori (non risponde il primo a cui si invia il manoscritto).
In fine ragazzi armatevi di tanta pazienza. In bocca al lupo a tutti.

Intervista: Francesco Sansone