Le Interviste: Ferdinando Neri - Esclusiva

Prologo
Ultimo sabato per questa stagione in mia compagnia e di quella de Il mondo espanso dei romanzi gay. Da domani infatti il blog si fermerà per tutto il mese di agosto fino al 17 Settembre, e per salutarvi oggi vi propongo un'intervista esclusiva allo scrittore erotico Ferdinando Neri che ci racconterà un po' di se', del suo lavoro e di come ha deciso di intraprendere questo cammino. Un'intervista che io personalmente ho trovato molto interessante e spero che anche per voi sia così.
Non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento a domani.
Francesco Sansone

Le Interviste: 
Ferdinando Neri 
Esclusiva


Immagine di Christophe Marchetti


Sul tuo sito   http://www.calligrammi.com/ferdinandoneri/index.htm nella sezione biografia ho trovato diverse storie che raccontano di te, ma nessuna delle quali mi ha effettivamente convinto. Mi dici chi è veramente Ferdinando Neri?
 Le mie biografie sono fantastiche, per un’esigenza di riservatezza, che dipende sia dal mio carattere, sia dal mio lavoro: essere conosciuto come l’autore di romanzi e racconti erotici non mi creerebbe problemi immani, però mi complicherebbe la vita.
Con questa premessa, qualche informazione la do molto volentieri. Sono alquanto avanti con gli anni e abito a Torino. Ho un compagno con cui vivo da parecchi anni. Mi piace molto leggere e viaggiare. Amo la fotografia, il teatro, il cinema e la musica. Credo che tutti questi aspetti emergano in alcuni dei miei racconti.


E come è vivere una vita avendo un alter ego da tenere nascosto?
Non so se si possa parlare di un alter ego. Ferdinando Neri esiste solo come scrittore, non ha una vita propria: non a caso ho inserito sul sito più biografie del tutto diverse. Non volevo creare un personaggio fittizio autonomo. Chi mi scrive, entra in contatto con me, a livello più o meno personale, non con un’altra identità. Magari non racconto certe cose di me, ma non mi invento una vita non reale. E gli amici nella vita di tutti i giorni sanno benissimo che scrivo.

Il tuo primo romanzo dato alle stampe è "I quattro re" che è ambientato durante la guerra fra l’Inghilterra e la Francia nel 1800 e il protagonista è il giovane François Girod che durante quella battaglia impererà a combattere ma si renderà conto anche del perché non era mai voluto andare con una donna. La decisione di creare un romanzo storico, seppur erotico, da cosa nasce?
 Ho sempre amato la storia, che mi affascina, ed ho spesso immaginato, assai prima di incominciare a scriverle, storie ambientate in epoche e paesi diversi. Per “I quattro re” l’ambientazione storica mi ha permesso di costruire un’avventura che costituisce uno degli elementi essenziali della vicenda, accanto all’educazione sentimentale ed alla scoperta della sessualità da parte del protagonista.

L’altro tuo romanzo pubblicato dalla casa editrice Zoe, la stessa che ha pubblicato anche "I quattro re", è "L’ispettore Ferraris - Punto e a Capo". Dal titolo si capisce benissimo chi è il protagonista ossia, cito dal tuo sito, “Un ispettore di polizia, “frocio e incazzoso”, come si definisce lui. È molto in gamba, ma non esattamente popolare nel commissariato di Torino dove lavora”. Il romanzo è ambientato ai giorni nostri è ed un giallo a tutti gli effetti. Come è nata la figura di questo ispettore?
Non leggo spesso gialli, ma in parecchi anni di vita credo di averne letti tanti. Non ho mai incontrato un investigatore gay: ho trovato uomini (etero) e donne; scapoli, ammogliati e divorziati; giovani e vecchi, anche bambine (la Priscilla Mapple di Benni), alcolizzati e perfino eunuchi (lo Yashim di Goodwin). Ma nessun gay. Ce ne saranno anche, non dubito, però devono essere rari. Ed allora ho deciso di crearne uno io. Chiaramente, apertamente gay. Di lì è nato Ferraris.

Fra l’altro ho l’impressione che tu sia molto legato a questo personaggio, dato che è diventato il protagonista di un altro  romanzo, pubblicato solo per il web, dal titolo "Due mummie per un ispettore" e anche di un racconto, sempre per il web, dal titolo "Un caso facile facile", mentre è in cantiere un terzo capitolo delle sue indagini. Cosa ti lega a questo personaggio e perché ti piace scrivere di lui?
Non avevo nessuna intenzione di scrivere una seconda avventura di Ferraris: se l’avessi avuta in mente, non gli avrei fatto incontrare “l’uomo della sua vita” già nel primo romanzo. Ma l’idea di proseguire con il personaggio venne al tempo in cui avevo una pagina su MySpace: una nuova avventura in cui avessero una parte alcuni amici della rete. Ed è finita che mi sono affezionato a questo ispettore, ormai commissario, dal pessimo carattere.

Il tuo sito è inoltre una vera e propria antologia delle tue opere, ci sono molti tuoi romanzi e racconti che strizzano sempre l’occhio all’erotico. Come hai deciso di dedicarti alla letteratura erotica?
Come dico sempre, fu del tutto casuale. Ho scritto e continuo a scrivere altro (quelli che chiamo i miei romanzi da cassetto). L’idea di scrivere un romanzo erotico mi venne quasi per caso, dato che non ne leggo quasi mai: lo confesso, mi annoiano in fretta, perché in un testo il sesso da solo non riesce a tener vivo il mio interesse a lungo. Dopo aver pubblicato il romanzo però, non volendo andare in giro a presentare il libro ed a pubblicizzarlo, ho scritto qualche racconto erotico per farmi conoscere come autore. Poi ho aperto il sito e vado avanti, perché mi fa piacere sapere che ciò che scrivo viene letto da altri. Ma racconto storie in cui c’è anche il sesso, non mi limito a descrivere accoppiamenti: non mi interesserebbe.

Dato che avere uno spazio web da la possibilità di avere le reazioni dei lettori nell’immediato, quale è stato il commento che più ti ha gratificato e quello che ti ha ferito maggiormente da parte di chi ha letto le tue opere?
È difficile indicare un singolo commento, tra quelli che mi arrivano e che spesso pubblico nel Forum. I commenti che mi hanno gratificato di più ed incoraggiato a continuare sono quelli che, oltre ad essere positivi, sono ben motivati e non si limitano ad un generico (sempre apprezzato, comunque): “Che belli i tuoi racconti!” Mi fa molto piacere anche quando qualcuno mi scrive che i miei testi lo aiutano a sognare, a vivere meglio.
Non ricevo commenti negativi, probabilmente perché chi non ama i miei racconti abbandona il sito e non mi scrive. Mi è però capitato di trovarne su alcuni dei diversi siti (di librerie) in cui sono in vendita i due romanzi. Mi colpiscono quelli che criticano lo stile o la costruzione della vicenda. Quando invece qualcuno scrive che “I quattro re” ha troppe scene di sesso, perché non ha capito che si tratta di un romanzo erotico, allora mi faccio una risata.

Fra i tanti racconti che hai scritto, ti confesso che ancora sono all’inizio di questa carrellata, quello che mi ha colpito in particolarmente è un racconto intitolato Il regalo di compleanno, perché il protagonista è un giovane di nome Ferdinando Neri, eterosessuale, che conosce un ragazzo gay, Pietro, che sta per festeggiare il suo compleanno. A questo punto  Ferdinando decide di fargli un regalo e in libreria per caso trova un libro scritto dalla scrittore Ferdinando Neri e da qui in poi ci sarà una serie di malintesi alimentati proprio dal festeggiato. Ti confesso che ho trovato geniale il fatto che tu racconti di un tuo omonimo che si trova fra le mani un tuo libro e quindi ti va di dirmi come ti è venuta l’idea?
Con la mia editor, l’impareggiabile Monica, scherzammo una volta sul fatto che un qualche Ferdinando Neri in giro per l’Italia potesse essere creduto l’autore del libro e dei racconti: chissà che cosa gli sarebbe successo?! Ho provato a dare una risposta alla domanda. Ne è nato un racconto che mi sono divertito moltissimo a scrivere.

Benché tu abbia scritto più di un qualsiasi altro scrittore contemporaneo che io conosca, hai dato alle stampe solo due romanzi, come mai? Hai riscontrato difficoltà nella pubblicazione dei tuoi lavori?
Sì. Romanzi come “Attraverso il fuoco” sono nati per il sito, ma “In missione” e la seconda avventura di Ferraris li avrei pubblicati volentieri. A parte la Zoe, la mia esperienza con le case editrici non è stata ottimale: tanto per fare un esempio, una di quelle a cui avevo proposto “I quattro re” mi rispose (positivamente) dopo quattro anni, quando la Zoe lo aveva già pubblicato. Altre non rispondono neanche. Devo dire che “In missione” non l’ho neppure proposto.

C’è un libro a cui sei maggiormente legato e che ti ha fatto dire, dopo averlo letto, “voglio fare lo scrittore?
Amo moltissimo la lettura e l’elenco dei libri che ho amato molto è lungo. Potrei citare “Cent’anni di solitudine”, anche se ho incominciato a scrivere molti anni dopo. È il libro che mi sarebbe piaciuto scrivere.

Quando hai capito che la scrittura era una componente fondamentale della tua vita?
Forse un po’ più di dieci anni fa, quando ho incominciato davvero a scrivere, trasformando ed elaborando le storie che mi immaginavo. Sono diventato dipendente ed anche se ogni tanto smetto, poi ricomincio.

E ti ricordi cosa è stata la prima cosa che hai scritto?
Credo che sia una lunga raccolta di racconti, tutti con protagonisti gay, intitolata “Furti”, perché ogni testo era ispirato ad un romanzo o ad un racconto letto. Ne facevano parte alcuni racconti che ho poi arricchito ed inserito sul sito (“Lo spazzolino lo fornisce la Qantas”, “Corso estivo”, “La pietra angolare”) e tre testi più lunghi, da cui poi nacquero altrettanti romanzi (uno presente sul sito e due inediti).
         
                                                           
Che consiglio daresti a  chi, come te, vorrebbe intraprendere questo cammino?
Di non scoraggiarsi e di andare avanti, nonostante tutte le difficoltà a pubblicare ed a farsi conoscere. Se la scrittura nasce da una necessità interna, non bisogna rinunciarci. Certo se uno pensa di scrivere per diventare ricco, fa meglio a scegliere altri soggetti.
F.S.
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