L'incaricato, il nuovo romanzo di Daniele Aiolfi: «La bisessualità maschile è più diffusa di quanto appaia»

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
«Mi ritengo un narratore di storie, ne consegue che spazio in ogni genere letterario. Ho voluto narrare di una vicenda che capita. Essendo io molto aperto e sincero, mi circondo di persone come me e si parla di vari argomenti: la bisessualità maschile è più diffusa di quanto appaia e basta vedere le frequentazioni con le donne transessuali, numerose! Aggiungo che amo sorprendere sempre il mio lettore.» così inizia a parlare Daniele Aiolfi per parlarmi del suo nuovo romanzo erotico, 'L’incaricato', edito dalla sua casa editrice ErosCultura, in cui affronta la tematica della bisessualità. 
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“Marilù ha un desiderio erotico ben preciso: il sesso anale. Alberto, il marito, di natura cuckold, è impossibilitato a esaudirlo. Problemi funzionali: lo ha troppo grosso! Che fare? La soluzione è cercare un incaricato all’operazione e questo si presenta nelle vesti di un abile gigolò, bello, aitante, esperto e con lo strumento giusto. Una piacevole nottata che però assume nuovi connotati, sorprendenti, inattesi e la storia continua su un diverso piano, tra lui e Alberto! Cresce, si sviluppa, si amplia, in un turbine di sesso tra uomini ed evolve fino al rocambolesco finale. Perché le cazzate si pagano sempre, ma se al tuo fianco c’è una donna eccezionale come Marilù, non tutto è perduto è questa  la trama del romanzo, una storia che riesce a rispettare il genere a cui appartiene, consegnando al lettore scene di sesso ad alto contenuto erotico.

«Per scrivere un buon romanzo erotico – mi dice Aiolfi -  occorre avere una mente erotica, non c’è nulla da fare. D’altronde il sesso non nasce nel basso ventre ma nella mente. Si attinge da esperienza vissute, da fatti esterni, si sognano situazioni intriganti che poi metti su carta. La realtà, non è una battuta, spesso supera la fantasia. Il mio obiettivo è eccitare il lettore, che è poi è ciò che legittimamente si attende da un’opera di codesto genere e capita anche a me di accendere il corpo narrando vicende di sesso. Altro obiettivo è aiutare le persone a liberare mente e corpo da pregiudizi che religioni e convenzioni c’impongono e vivere la sessualità con piacere e leggerezza. Io dico sempre: siamo al mondo per godere, mica per soffrire!»
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La particolarità del testo sta nel affrontare il tema della bisessualità maschile come frutto di una sessualità che con l’età – il protagonista ha 45 anni -  sente la necessità di sperimentare e di raggiungere nuovi orizzonti del piacere, sfidando i tabù che ancora oggi si collegano al sesso.

«Se guardo la mia esperienza personale e di altri miei o mie coetanei, noto come certe fantasie maturino con il tempo e se la gioventù ha in sé il vigore fisico, la piena maturità porta una qualità del sesso notevolmente superiore rispetto ai 20 o 30 anni.» continua l’autore. «La sessualità cambia, a 50 o 60 anni, come nel mio caso, si fa un sesso molto più giocoso, fantasioso, allargato a nuove esperienze e alla ricerca di un diverso piacere o di più ampi orizzonti. Certo, occorre avere un partner che ti segua e io ho questa fortuna.»

Insomma, Aiolfi inserisce nel romanzo la sua esperienza e la sua passione per il genere. Tuttavia, e questa deve essere vista più come una considerazione personale che come critica, il romanzo cede in uno dei più fastidiosi luoghi comuni quando fa sì che il protagonista si paragoni a una donna mentre pratica del sesso orale e anale. Sarà perché da uomo gay non mi sono mai paragonato a una donna in quei momenti, ma questo aspetto – presente in molti romanzi del genere - risulta come un retaggio culturale, che ancora adesso esiste anche nelle persone più liberali come lo è Daniele. Un uomo che fa sesso con un altro uomo non pensa di sentirsi una donna, ma a godere e a soddisfare la sua sessualità. Tutto qua.
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Fatta questa precisazione, certo che Aiolfi saprà capirla, non posso non dire che L’incaricato è un romanzo schietto, scorretto se vogliamo, che non si nasconde dietro falsi moralismi e che mostra una realtà di coppia più comune di quanto si pensi. Un romanzo sensuale e sessuale che svela come l’essere schietti con il proprio compagno o la propria compagna sia il segreto per una vita di coppia perfetta.
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