Week end monotematico: Simone Martino - L'intervista

E con l’intervista di oggi si conclude questo secondo week end monotematico della stagione, ma prima di lasciarvi alle parole di Simone Martino, autore de Il custode della piuma, vi anticipo che settimana prossima il blog dedicherà due giorni ai romanzi della Dreamspinner Italia; si inizierà sabato con un libro di Andrew Grey.


Le interviste
  Simone Martino
   Esclusiva

Nella foto: Simone Martino

Simone, Il custode della piuma è il tuo primo romanzo che torna in commercio dopo aver apportato delle modifiche stilistiche. Che cosa ti ha spinto a prendere questa decisione e rivedere il tuo lavoro?
   Ho avuto una brutta esperienza con una casa editrice che non ha soddisfatto le mie richieste. Stracciato il contratto con loro per poterlo ripresentare ad altri editori, ho dovuto cambiare delle cose come il titolo, essendo stato pubblicizzato nel web non era più un inedito e quindi ho dovuto modificarlo.



Nel romanzo, l’amore va oltre alle apparenze, ai ruoli e ai sessi, dimostrando che il legame nasce fra due anime affini e non fra due sessi. Un messaggio forte il tuo che troppo spesso viene messo da parte dai pregiudizi legati ai gusti sessuali delle persone. Che cosa ti ha spinto ad affrontare questo tema in questi termini?
   È una tematica molto attuale che deve essere affrontata in qualsiasi modo perché c’è ancora troppo pregiudizio e molto bigottismo. L’amore è un sentimento spirituale. Quando si parla di amore tra due uomini o fra due donne il pensiero si focalizza sul rapporto fisico e quello che sono i sentimenti e le sensazioni non vengono considerate. Questo viene dimostrato anche nel campo delle adozioni; ci si scandalizza se due uomini o due donne vogliono adottare un bambino e si creano eterni dibattiti in tv su come si può spiegare a un bambino il perché ha due papà o due mamme, ma nessuno si crea il problema di come spiegare a un bambino il perché al telegiornale stanno dicendo che una madre ha ucciso il proprio figlio o il perché un padre ha dimenticato la propria bambina in auto facendola morire sotto al sole. Viviamo in un periodo oscuro dove nella famiglia tradizionale si consumano i peggiori infanticidi, ma la società continua a puntare il dito altrove e l’omosessualità sembra essere diventata un capro espiatore sia per le religioni che per la politica.

Nel libro i riferimenti legati a Palermo accompagnano le vicende dei protagonisti e quindi, da palermitano come te,non posso non chiederti che rapporto hai con la città? E che cosa significa crescerci e viverci?
   Amo la mia città, ma credo che gran parte della popolazione sia il suo cancro. Palermo potrebbe diventare la più bella città d’Italia per la sua ricchezza di tradizioni, di cultura e di storia, ma non viene valorizzata sufficientemente. La città è sporca perché il palermitano la sporca. Potremmo essere una terra pulita e ricca, che vivrebbe benissimo tramite il turismo, ma non abbiamo le giuste istituzioni che sanno valorizzare questa perla.

Tornando al libro, che cosa ti aspetti di trasmettere al lettore? Quale aspetto speri possa coglierne che a te sta particolarmente a cuore?
Che nella vita c’è più magia di quanto ne riusciamo a percepire, siamo tutti connessi tra di noi e ognuno, in parte, ha la responsabilità dell’altro attraverso le proprie scelte.  Che dovremmo prestare più attenzione ai sentimenti e alle sensazioni che sono le nostre guide di vita, sono loro che i permettono di fare le giuste scelte. Che  l’amore non è il sesso, sono due cose estremamente diverso che, però, spesso vengono mischiate e confuse. Se pensassimo all’amore per quello che è veramente, credo che non ci sarebbero pregiudizi verso l’omosessualità perché si avrebbe l’empatia di capire che due persone dello stesso sesso amano esattamente come farebbero due persone di sesso opposto.

Colpi di scena ed emozioni altalenanti sono gli elementi che caratterizzano, ancor più della prima edizione, il tuo romanzo. Immagino che ti sia divertito nello scrivere questi passaggi e se lo dico è perché dal libro si evince che questo genere ti appartiene molto, ti piace a te per primo, mi sbaglio?
No, non ti sbagli. Sono un patito cronico di telefilm americani come The vampire diares, Trou blood, Streghe, Teen wolf e The witches of east end e ho voluto creare un romanzo che calcasse il loro stile da cardiopalma. Ogni capitolo del libro, infatti, si conclude lasciando al lettore la sensazione di sapere che cosa succederà dopo. Ho voluto incollare alle pagine del mio romanzo l’attenzione di chi legge e credo di esserci riuscito.

Che progetti hai per il futuro? Vorrai dedicarti a un’altra opera del genere, oppure ti vuoi cimentare in qualcos’altro di nuovo?
Ho terminato da poco la continuazione de Il custode della piuma e attualmente è in fase di correzione. Si intitolerà Il potere della rosa nera e sarà l’ultimo di questa piccola saga. Poi mirerò a tradurlo in inglese perché voglio arrivare lontano e realizzare il mio sogno di vedere il mio romanzo diventare un film e dato il genere, preferirei che ci mettessero le mani gli americani perché loro sanno bene come valorizzare un fantasy del genere.
Inoltre sto lavorando a un altro progetto che poco per volta sta prendendo forma. Si tratta di un racconto breve e lo stile è sempre quello perché mi piace mischiare storie di vita reale con eventi fantastici, mistici e  misteriosi, ma è ancora presto per parlarne. Per ora sono molto soddisfatto delle vendite su amazon; sono riuscito a vendere anche una copia nel regno unito, magari qualche italiano all’estero s’è incuriosito e l’ho comprato.
Intervista: Francesco Sansone

http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html