Consigli d'autore: Apocalisse a domicilio
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Consigli d'autore: Apocalisse a domicilio
Torna la rubrica che vi permette di conoscere alcuni romanzi tramite le parole degli scrittori. Oggi a presentarvi un libro sara il giovane e talentuoso Francesco Mastinu, autore del libro Eclissi.
Buona lettura.
Prologo
La vita ci riserva delle sorprese
imprevedibili. Voi, se vi venisse data la scadenza della vostra esistenza, che
cosa fareste? Questo quesito sta alla base del libro che volevo proporre per i
Consigli d’Autore.
Francesco Mastinu
Autore: Matteo B. Bianchi
Casa editrice: Marsilio
Prezzo: 18 euro
Casa editrice: Marsilio
Prezzo: 18 euro
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Sinossi dell'opera
Il protagonista, trentenne, ha realizzato parecchie cose nella vita: ha un buon lavoro che gli piace, dei buoni amici. È single ma pare che per il momento non gli pesi… finché suo fratello Stefano non riceve la notizia drammatica della sua morte imminente, prevista il 5 di agosto da una medium di strada: mancano due mesi. In una rocambolesca successione di eventi il protagonista abbandonerà la sua vita agiata per rivivere i suoi amori del passato, andando a Roma, in Sardegna e a San Francisco. Il protagonista fa una scelta ben precisa, quella di ripercorrere il suo passato e di reinvestirlo nel presente, solo per cercare di rivivere quel che ha perso e che vorrebbe in qualche modo salutare.
Un viaggio dalle tinte tenui che alla fine aiuterà proprio il protagonista e tessere i fili della sua storia e a trovare quelle risposte rimaste sospese alle sue spalle, che aveva dimenticato.
Consiglio d'autore
Una delle doti maggiori dell’autore, che in questo testo vengono espresse al meglio, è la capacità di far passare dei messaggi universali in una storia non particolarmente impegnata, ma anzi semplice e di svago. La tematica LGBT in sé è poco trattata, di certo frutto di un intento volto a superare le barriere della tematica per generare un impatto che vada al di là. Il protagonista è omosessuale, durante la trama vengono affrontate delle storie omosessuali, ma il suo modo di viversi si svincola dal ghetto tematico per diventare una persona come tante: omosessuale, ma tanto altro. Tentativo di certo ben riuscito, e azzeccato, che contribuisce a uscire dallo stigma e dalle concezioni dell’immaginario collettivo sull’argomento. I temi centrali riguardano la vita e i rapporti interpersonali: amore, amicizia, il peso del lavoro ma soprattutto la scelta di rinunciare a una vita frenetica e tipicamente occidentale pur di riscoprire sé stessi e la propria storia. Il libro non fa altro che condividere col lettore il racconto di un uomo che sceglie come ottimizzare il proprio tempo, con l’opportunità terribile, ma di certo unica, di avere una scadenza entro la quale fugare i propri rimpianti. Un’idea che, nel panorama italiano, ho trovato abbastanza innovativa.
La
peculiarità della narrazione è il suo svilupparsi interamente in seconda
persona dando voce alle vicende del protagonista, al quale il presente viene
sviscerato e raccontato. Vi sono poi dei capitoli in prima persona (dal punto
di vista della ragazza che fa la profezia) e in terza (col POV a focalizzazione
interna su Stefano, il fratello del protagonista). Scrivere in seconda persona,
poco usuale, costituisce un rischio: per quanto il tu possa mettere a nudo le
sensazioni, coinvolgendo il lettore nel dialogo interno del protagonista,
rendendolo partecipe, può però elevare la narrazione a un livello altisonante
che, se non ben strutturata, allontana e svilisce la fase emozionale. Un
tranello in cui, comunque, non è cascato il libro in questione. Il tu santifica
il protagonista, pone il problema del vissuto, costringe il lettore a rimanere
incollato nei patemi emozionali della voce narrante che parla al protagonista.
Non serve il nome. Si sente viva l’emozione. (non ammetterò che forse
proprio leggendo questo romanzo ho voluto sperimentare anche io il tu che oggi
ritroviamo in Eclissi nemmeno sotto tortura)
Sui personaggi nulla da eccepire, vi è lo spessore necessario per rendere la storia dinamica, ma senza far dimenticare il nucleo della narrazione. Gli ambienti visitati dal protagonista, filtrati dal tu di coscienza, sono tridimensionali, si vivono coi suoi occhi senza invadere la scena, buono l’accostamento dei profumi e delle esperienze visive, con le sensazioni a corredo. Giochi di sguardi che comunque colpiscono e rimangono impressi durante l’esperienza di lettura. Un'unica critica mi sento di muoverla: in Sardegna non c’è solo il mare.
Confesso. Io non ho questo libro, l’ho regalato ben tre volte (e per fortuna una
di queste copie rimane comunque a casa mia). L’ho fatto colto da un improvviso
entusiasmo quando avevo letto che era in uscita, ma come al solito mi frego da
solo, non ne ho trattenuto una copia per me soltanto. Mi mette in crisi dare adeguata rappresentazione a
questo libro, riuscire a scrivere tutte le idee che mi frullano nella testa
dopo averlo letto.
Iniziamo dai difetti: il primo difetto è che questo libro finisce, per me è stato traumatico, lo giuro, nel momento stesso in cui pensavo che mai sarei riuscito a staccarmene.
È un libro che nasce, cresce e coinvolge,
l’esperienza di lettura risulta piacevole e in sintonia con qualsiasi stato
d’animo, compresi quelli più cupi.
Alla fine la sua lettura lascia il lettore davanti a una scelta a cui è difficile scampare: amarlo o giudicarlo male.
Inutile dire che io, personalmente, l’ho amato.
Recensione Francesco Mastinu
Alcune note sull'autore
Matteo
B. Bianchi (prov. di Milano, 1966) è uno scrittore italiano
contemporaneo. Nel 1994 viene pubblicata La cosa più bella di Firenze è
McDonald's, una raccolta di aforismi di Andy Warhol, scelti e tradotti
da Matteo B. Bianchi.
Gli
viene l'idea della "Letteratura Spot", ovvero racconti che hanno come
protagonisti i personaggi delle pubblicità televisive e vengono
pubblicate (da Tempi Stretti) due antologie: Kaori non sei unica (1995) e
Miguel son sempre mi (1996), che contenevano (tra i tanti) anche
racconti inediti di Carlo Lucarelli e Marco Mancassola. Cura, inoltre,
l'edizione italiana di due antologie di narrativa omosessuale americana:
"Uomini su uomini" (1996) e "Non provate a definirci" (1997).
In
quel periodo riscopre la passione per le fanzine e fonda quella che
diventerà la sua fanzine ufficiale: 'tina - la rivistina di Matteo B.
Bianchi. Successivamente, grazie all'aiuto di un'amica, diventerà una
webzine.
Scrive Generations of love, il suo primo romanzo che viene pubblicato nel 1999 da Baldini & Castoldi.
Partecipa
alla creazione della trasmissione Dispenser di Radio 2 RAI, della quale
diventa caporedattore, ed è co-autore della trasmissione "Very
Victoria" (di MTV).
Decide
poi di riprendere in mano il primo racconto uscito nella collana
"Millelire" e di ampliarlo, dando vita così al suo secondo romanzo Fermati tanto così (uscito nel 2002 per Baldini & Castoldi).
Dopo
vari esperimenti teatrali, tra cui la messa in scena di una sua
commedia teatrale ("Bigodini"), nel 2004 pubblica (con la casa editrice
Fernandel) Mi ricordo, un elenco di ricordi senza ordine preciso.
Nel 2006 esce il suo terzo romanzo: Esperimenti di felicità provvisoria (Baldini Castoldi Dalai editore).
Attualmente è fra gli autori di Quelli che... condotto da Victoria Cabello.
non me ne voglia matteo, ma credo che sia il suo unico libro che ancora mi manchi... ho intenzione di leggerlo da quando è uscito, ma ancora non ho avuto l'occasione propizia...
RispondiEliminasono certo che prima o poi arriverà ^_^
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