Le interviste: Francesco Sansone

Salve a tutti, rieccoci qui, ne Il mondo espanso dei romanzi gay, un blog che, pur avendo una cadenza bisettimanale, zitto zitto, ha un elevato seguito. Questa settimana inizio le attività postandovi una parte di un'intervista che  è stata  realizzata dallo scrittore, noto a chi segue il blog, Fabio Casadei Turroni per la sua  rubrica "Incontri con l'autore" all'interno del sito Club Classic.net, dove è possibile leggerla integralmente, per parlare del mio libro Io: Nella gioia e nel dolore.
Spero di non passare per presuntuoso ai vostri occhi, ma dato che qui si parla di libri e di scrittori, mi sembra carina l'idea di mettermi in gioco anche postando un'intervista che abbia me come protagonista.


L'intervista
Questa è una parte dell'intervista realizzata dallo scrittore Fabio Casadei Turroni al "collega di penna" Francesco Sansone.



Nella Foto Francesco Sansone


Caro Francesco, presentati ai visitatori del nostro portale: quanti anni hai? Di che segno sei?
- Beh che dire sono semplicemente un ragazzo di 27 anni che vive e studia a Palermo e cerca di tirare avanti come meglio può. Ah! Dimenticavo, il mio segno zodiacale è il Gemelli e, ti dirò di più, il mio ascendente è l’Ariete. Per il resto dovrebbero rispondere gli altri per me, in effetti questo tipo di domande mi imbarazzano non poco. Una persona a me vicina, spesso, mi dice che sono antipatico ed egocentrico, anche se poi usa anche molti altri aggettivi positivi che non riporto, dopotutto chi si loda s’imbroda, no? Che aggiungere… sono uno molto preciso nelle cose e quando mi prefisso un obbiettivo, ci metto tutto me stesso per portarlo a compimento.

 
Come si vive , da gay, a Palermo?
- Beh Fabio, posso dirti che si vive come si può vivere in una qualsiasi altra città italiana. Palermo è una grande città e, come tutti i grandi centri, ha della zone più friendly di altre, però nel complesso si vive bene, almeno io vivo bene il mio esser gay a Palermo


Quand'è che hai scoperto di essere gay?
- Più che scoperto, posso dire che ho iniziato a prendere coscienza della mia omosessualità già nei primi anni dell’adolescenza, anche se in un certo qual modo cercavo di sfuggirla, poi però, pochi giorni dopo aver compiuto il mio diciottesimo compleanno, ho capito che non potevo far nulla per sfuggire alla realtà, alla mia realtà, e così l’ho accettata e francamente non me ne pento.


Che posto ha avuto la letteratura nella tua formazione, anche sessuale?
- Paradossalmente ho iniziato a leggere assiduamente dopo aver accettato il mio essere gay. Ricordo che il primo libro l’ho comprato un pomeriggio con i soldi delle mance – all’epoca lavoravo come barista - . Ero andato a fare una commissione per il mio datore di lavoro e così mi trovai di fronte alla libreria, vi sono entrato e ho comprato “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, da lì non ho mai smesso di leggere. Leggo di tutto, anche se il più delle volte compro libri a tematica. Nei primi anni di accettazione in particolare cercavo libri che parlassero di storie gay, per confrontarmi e per capire un po’ di più questo nuovo mondo che mi si era aperto davanti. Importante è stato “Ragazzi che amano ragazzi” di Piergiorgio Paterlini che ha formato sia me sia mia madre, in un momento in cui entrambi cercavamo risposte sul mondo gay.


Il tuo primo libro è più un romanzo o più un diario?
- Direi sia l’uno che l’altro, in fondo la vita di ognuno di noi è un romanzo che quasi tutti scrivono in un diario per non dimenticarlo.


Quanto hai impiegato a scriverlo?
- Un bel po’, se poi consideri che il libro riporta alcune delle pagine dei miei diari, potrai capire che ho impiegato un bel po’ di tempo. Direi quasi che da quando ho iniziato a scriverlo nel 2002, non ho mai smesso di scriverlo, modificarlo e aggiustarlo (anche se non ho voluto più di tanto modificare la scrittura acerba di quegli anni che per me rappresenta un documento di quello che ero)


In quale materia ti laureerai?
- Credo che mi laureerò in Lingue e culture moderne, anche se ho perso ogni motivazione. Ogni anno vengono fatte riforme al sistema universitario e scolastico, che alla fine trovo inutili e inadatte. Se poi consideri che dopo tutti gli anni di studi c’è il rischio di non poter fare il lavoro per cui hai tanto studiato (nel mio caso l’insegnante), dimmi tu cosa sono serviti tutti gli sforzi? Certo mi sono creato un bel bagaglio culturale, ma l’avrei potuto creare anche senza spendere tanti soldi.

 
Che legame c'è tra la tua attività di giornalista free lance sul web, e quella di scrittore?
- Ė inevitabile il legame tra le due attività. Una non potrebbe esistere senza l’altra e viceversa. Negli articoli ci sono io, c’è la mia scrittura, le mie idee e anche se non le paleso, ci sono pure le mie opinioni. Non scrivo nulla che non mi prenda, che si tratti di un articolo o di un racconto o di altro ancora.


Perché hai aperto i tuoi blog?
- Quando parlo dei miei blog mi si illuminano gli occhi come ad un papà orgoglioso dei suoi figli. Ecco! Diciamo che i blog sono i miei figli. L’idea di aprire un blog, me l’ha consigliata Giovanni, il mio compagno, che ha sempre creduto nelle mie capacità. Un giorno mi ha detto: “Perché non apri un blog e pubblichi i tuoi lavori?” Inizialmente ero un po’ scettico, ma alla fine mi sono fatto convincere e così è nato “il mio mondo espanso” e qualche mese dopo sono arrivati “il mondo espanso del cinema gay” e “il mondo espanso dei romanzi gay”. Col tempo ho voluto trasformare i blog in un mezzo utile a tutti. Con i racconti, con i film e con i romanzi di cui parlo, cerco infatti di aiutare (laddove sia possibile) a dare a tutti un piccolo spazio dove ritrovarsi, confrontarsi con le storie degli altri lettori, e anche dare la possibilità ad ognuno di crearsi una cultura personale del mondo gay.

 
Ti senti più scrittore, o più blogger?
- Diciamo che sono uno scrittore che si diverte nel fare il blogger e un blogger che si diverte a fare lo scrittore.


Hai una storia? Sei fedele?
- Sì, vivo e convivo (anche se ancora a casa dei miei genitori sessantenni) da quasi quattro anni una fedelissima storia d’amore con Giovanni che è stato colui che mi ha ridato la gioia dopo tanti anni di dolore. In oltre la nostra relazione si è pure trasformata in collaborazione; infatti è lui che cura le realizzazioni grafiche dei blog, con i suoi lavori. Ė un ottimo artista e un ottimo pittore.

 
Hai fatto il coming out? Lo consiglieresti ad un ragazzo?
- Sì, l’ho fatto e nel libro ne parlo in maniera dettagliata. Ad un ragazzo consiglierei di fare quello che meglio crede. Ognuno deve essere libero di poter fare quello che vuole quando crede di essere pronto e non perché è una moda dettata dal momento.


Che importanza ha l’impegno politico per te? Sei schierato a destra o a sinistra… o dove?
- Le mie idee sono più vicine a quelle di sinistra, anche se una vera sinistra nel nostro paese non esiste, così come del resto non esiste una vera politica. Tuttavia seguo molto le notizie politiche, anche se, soprattutto nell’ultimo periodo, queste riguardano più diatribe fra “caporali” che questioni governative.