Jean Genet - Diario del ladro
Titolo:
Diario del ladro
Autore:
Jean Genet
Traduttore:
G. Caproni
Casa
editrice: Il saggiatore
Prezzo:
8,50 Euro
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Sinossi
dell’opera
Il Diario del ladro è un autoritratto particolare. Vi leggiamo i
vagabondaggi di Jean Genet attraverso l'Europa degli anni trenta, i suoi amori
passeggeri e tutte le attività di un marginale, di un piccolo delinquente,
della prostituzione, della mendicità, del traffico d'oppio e dell'estorsione. La scena si apre su
"La Criolla", dancing bordello di Barcellona e, tra prigioni e
meublé, esaurisce i suoi effetti nel baraccone di una fiera, il «Palazzo degli
Specchi». Il ladro omosessuale muta identità nel corso dell'opera, sino a
prendere le sembianze di un teppista che mette paura, deruba e ricatta i
clienti, forte della sua giovinezza e dell'odio che prova per loro.
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Ne parlo perché…
Diario di un ladro è di certo un romanzo di spessore, non si può dire
altro. La scrittura di Genet è cruda, politicamente scorretta, che risulta a
tratti fastidiosa nella sua realista descrizione che fa dei personaggi, della
società e dei luoghi. Non ci sono né buoni né cattivi assoluti, solo persone
che vivono la loro vita come meglio possono e questo li rende eroi e vili allo
stesso tempo.
La storia, che è in parte una biografia dell’autore - e come tale non
può che essere unica anche nell’assurdità di certi episodi che narra -, non è
mai né scontata, né banale, né prevedibile. La nostra quotidianità, lo
sappiamo, non rimane uguale per sempre,
anche se a volte ce ne dispiace. La vita ci porta a partire, a lasciare luoghi
in cerca di qualcosa di più, di meglio. In cerca di noi. E anche per il
protagonista è così e questo lo porterà
a mettere in discussione le sue abitudini.
Insomma, ne parlo perché Diario di un ladro è un bel libro, non c’è da aggiungere altro.
Alcune note sull’autore
Jean Genet (1910 - 1986) è stato uno scrittore, poeta e
drammaturgo più discussi del secolo scorso. Fra le sue opere si ricordano
l'autobiografia romanzata dal titolo Diaro del ladro e Querelle de Brest da cui è stato tratto un film da Fassbinder.
Ciao Francesco, finalmente una delle recensioni che piacciono a me :-)
RispondiElimina(Non mi riferisco alle recensioni in sé, che sono comunque sempre fatte bene, ma al tipo di libro).
Questo Genet non l'ho ancora letto.
A proposito di Jean Genet, conoscerai senz'altro questo suo film del 1950, "Un chant d'amour":
https://www.youtube.com/watch?v=ch8cTL2tN4c
Ho pensato si segnarlo qui perché potrebbe interessare ai tuoi lettori.
Marco
Ciao Marco,
RispondiEliminaEro certo che avresti apprezzato l'appuntamento di oggi ^_^
Di Un chant d'omour ho visto il mediometraggio, ma ancora mi manca la lettura del libro. Però, adesso che me ne hai parlato, cercherò di recuperarlo presto e di farti sapere tramite il blog, cosa ne ho pensato ^_^
A presto, Francesco
Un chant d'amour *
EliminaGran bel libro come del resto anche gli altri di Genet appunto per la sua narrazione che è al di là di ogni definizione ed etichetta, e grazie per questa recensione che ha anche il pregio di avermi ricordato questo libro letto anni fa e di cui è giunto il momento di una rilettura.
RispondiEliminaLORAN, contento di averti dato l'input per rileggerlo ;)
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